PER CANCELLARLI E DONARCI LA VITA NUOVA E LIBERA, GESU’ SCRIVE I NOSTRI PECCATI NELLA SUA CARNE CROCIFISSA RIDOTTA A POLVEREย
AUTORE: don Antonello Iapicca
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Una “donna”, senza nome, puoi mettere il tuo, posso mettere il mio. Un peccato,ย l’adulterio, il mio e il tuo.ย Come fece con Eva, il demonio l’aveva ingannata dipingendo il quadro della “donna” che non sarebbe mai stata: servita, obbedita, valorizzata, rispettata, amata, non perchรฉ “donna”, e sposa, e madre, ma perchรฉ sarebbe divenutaย come dio. A questa menzogna aveva legato il suo cuore, e ogni abbraccio, ogni bacio, ogni amplesso, ogni parola e ogni istante passato con l’amante era un frammento di morte che si impadroniva di lei. E ora era lรฌ, come Eva, “sorpresa in flagrante adulterio”; e “Mosรจ, nella Legge, ha comandato di lapidare donne come questa”.ย Eraย giusto cosรฌ, perchรฉ la pioggia di pietreย le avrebbe solo dato pubblicamenteย la morte che il suo cuore e la sua carne avevano scelto e consumato nel segreto.ย Per questo era lรฌ “nel mezzo”, come un esempio per quanti avevano in animo di peccare.ย
Gli “scribi e i farisei”, del resto, avevanoย giร ย condannato l’adultera; ma avevano bisogno di lei per condannare il Signore. Il suo adulterio, infatti, sarebbe servito per “mettere alla prova Gesรน e avere di che accusarlo”.ย Ma proprio qui appare la Pasqua, il mistero che ci stiamo preparando a celebrare. La Pasqua che stravolge tutto: proprio il desiderio di accusare Gesรน avrebbe salvato quella donna!ย Gesรน stava “insegnando” la Torah, la Legge sulla quale venivano a metterlo alla prova: “tu che ne dici?”. Forse stava spiegando perchรฉ in Galilea aveva predicato che bastava uno sguardo di concupiscenza per commettere adulterio con una donna nel proprioย cuore. Che รจ da lรฌ che iniziamo a tradire Dio, noi stessi e gli altri… Ma ora, misteriosamente, non dice nulla,ย “si china”, e comincia a “scrivere in terra con il dito”.
Fa un segno, e nessuno lo capisce.ย Il suo dito sembra sfiorare cosรฌ la debolezza di quella donna, fatta di “terra” comeย tuttiย quelli che erano lรฌ, il popolo giustiziere, gli scribi sapienti e i farisei integerrimi. Il suo dito era una carezza che annunciava la veritร : la Legge, la libertร , l’amore, il cammino della vita, tutto รจ scritto sulla polvere che รจ il cuore di ogni uomo. Un po’ di vento cavalcato dalla tentazione, e la vita scappa via. Per questo Gesรน ci dice oggi:ย “chi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”.ย Tutti hanno peccato. Tutti hanno commesso adulterio con il demonio separandosi da Dio. Tutti hanno creduto alla menzogna e hanno pensato di poter essere diversi, come Dio. E tutti sono morti. Allora, che fate? Vi cominciate a prendere a sassate fino a che non vi ammazzate tutti? E’ questo che diceva Mosรจ?
No, perchรฉ la Torah parla di me, in ogni sua pagina. Annuncia che davvero i vostri peccati sarebbero stati la mia accusa e la mia condanna, scritti tutti sulla Croce. Annuncia il perdono per ogni peccato, l’unico giudizio capace di estirpare il male e scrivere la Legge nel cuore. Guardiamoci dentro allora, e non potremo far altro che “tornare a casa“, a cominciare dai piรน “vecchi”, arrugginiti nei peccati. Eย convertirciย e chiedere perdono a quanti abbiamo giudicato, anche alla moglie adultera, anche al marito assente che ha tradito. “Dove sono gli accusatori?” Dov’รจ il documento che ci condanna?ย Quando, ogni giorno, vibra nel cuore il giudizio inclemente verso se stessi e verso gli altri, emerge il giudizio di Dio che รจ la misericordia.ย Dove tutti ci abbandonano, dove tutto,ย giustamente e ragionevolmente,ย ci condanna, il suo amore รจ l’ultima Parola.
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Gesรน, il comandamento del Padre scritto sulla terra della nostra esistenza, il Cielo inciso sul nostro cuore, la misericordia nella nostra debolezza; Gesรน, che ci ripete oggi: “neanche io ti condanno”.ย Chi ha incontrato l’amore gratuito di Cristo, chi ha sperimentato che “nessuno” l’ha condannato, “va, cammina nella Chiesa in una vita nuova, la vita di Cristo, e per questoย non pecca piรน“; guarda l’altro con gli occhi e il cuore di Cristo, e gli ripete le stesse parole:ย neanche io ti condanno.
