Una donna al centro della scena. ร stata sorpresa in adulterio. La legge prevede la lapidazione. Gli scribi e i farisei sembrano intenzionati ad applicarla. Interrogano Gesรน in merito. Lo mettono alla prova.
La donna, forse una ragazza, sta al centro. ร una persona vulnerabile. ร resa corpo esposto alle mani degli scribi e dei farisei che attendono una parola prima di brandire le pietre e colpire. ร resa corpo esposto alla violenza. Quella donna vive sulla propria pelle la vulnerabilitร di essere al cospetto della condanna in nome della legge.
Gesรน tuttavia dร una diversa risposta alla vulnerabilitร . Non risponde mettendo in atto la violenza. Gesรน disarma. Scaglino pure la pietra, se quegli scribi e quei farisei non hanno peccato, non hanno commesso quello stesso peccato della donna che vorrebbero condannare. Provoca. I giudici tacciono. Anche loro devono fare i conti con la vulnerabilitร . Quel corpo di donna esposto alla violenza รจ rivelazione: pone scribi e farisei faccia a faccia con la loro vulnerabilitร , con la possibilitร che anche loro diventino corpi in preda al giudizio e alla violenza.
La vulnerabilitร , luogo di possibile ghigliottina agli occhi di coloro che vogliono scagliare la pietra e uccidere, diventa, nel momento in cui Gesรน la incontra e la ospita, condizione a partire dalla quale costruire una comunitร : persone accomunate dalla consapevolezza di essere vulnerabili.
Carmine Carano SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
