โ Vogliamo vedere Gesuโ โ.
Eโ la richiesta che i Greci fanno a Filippo.
Sembra che siano stati fortunati in quanto, a quella loro istanza, Gesuโ risponde: โ Eโ venuta lโora che il Figlio dellโuomo sia glorificato โ.
I greci sono quindi arrivati al momento giusto.
Che meraviglia.
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Vedranno la GLORIA di CRISTO.
Cosโรจ la Gloria?
Questo termine evoca qualcosa di grande, di maestoso.
Penso che enorme delusione sarร stata per i greci scoprire che la GLORIA รจ un โ chicco di grano che cade in terra e muore โ.
Tutto qui?
La Gloria ridotta ad un minuscolo chicco che, per lo piรน, รจ destinato a marcire nel terreno?
Non sarร sembrato vero ai greci.
E a noi?
Eโ questa la domanda che dobbiamo oggi porci.
Ci piace un Dio cosiโ?
Lo vogliamo un Dio cosiโ?
Un Dio cosiโ diverso dalla nostra immaginazione, un Dio che ci dice che la grandezza ( la gloria ) รจ morire sottoterra come un chicco di grano.
Se non ci piaceโฆ.abbiamo sbagliato strada, non siamo cristiani perchรฉ il Dio in cui crediamo รจ proprio questo, รจ quello che mostra la sua forza nella debolezza, รจ quello che ci dice che la vera forza รจ morire a se stessi perchรฉ solo cosiโ si porta frutto.
La GLORIA Eโ MORIRE A SEโ STESSI.
Che stranezza.
Che Dio particolare quello dei cristiani.
Ma รจ questo.
Siamo pertanto cristiani se anche noi aspiriamo alla sua stessa Gloria e siamo pronti a โ morire a noi stessi โ per portare frutto.
Che significa?
La spiegazione รจ nella meravigliosa parabola dei talenti.
MORIRE รจ sotterrare il proprio talento e chiudersi nella gabbia dorata dellโautoreferenzialitร .
La logica รจ: ho ricevuto un talento e me lo conservo bello intonso.
Si pensa, in questo modo, di fare un atto di amore a sรจ stessi perchรฉ si รจ โ conservata la vita โ ma, in realtร , la si รจ persa completamente perchรฉ la si รจ sprecata non facendola fruttare.
MORIRE A SEโ STESSI, invece, รจ non sotterrare il talento ma farlo fruttificare, metterlo a disposizione.
In altre parole significa rinunciare a un poโ di serenitร , costituita da un desiderio di una vita piatta, tranquilla, senza scossoni, custodendo il proprio orticello, per aspirare alla felicitร , che puoโ essere data solo dallo spendersi per gli altri, soprattutto per quelli che non hanno come ricambiare.
In questo modo la vita sarร conservata per lโeternitร , perchรฉ ha fruttato.
Eโ facile?
Certamente no.
Siamo inseriti in una realtร iper-materialistica, siamo preda del demone del consumismo e del narcisismo.
Fare una scelta controcorrente รจ difficile, anche pericoloso.
Lo stesso Gesuโ, dimostrando di essere โ vero uomo โ, per un attimo, ha avuto un โ turbamento โย ( โ Adesso lโanima mia รจ turbata โ ) ed ha pensato di rivolgersi al Padre chiedendogli: โ Salvami da questโora โ.
Il Signore lo salva โ a modo suo โ, dicendo โ lo ho glorificato e lo ho glorificherรฒ ancora โ.
Eโ questo che viene a dirci Dio nei momenti di angoscia, nei momenti di turbamento, nel momento in cui satana ci insinua il dubbio sulla bontร di una scelta di servizio, di morte a noi stessi.
Ci dice: โ sei glorificato, sei allโapice della gloria โ perchรฉ, restando fedele ai miei insegnamenti, hai vinto la tentazione del demonio, sei riuscito a โ gettare fuori di te โ il principe di questo mondo.
Questa รจ la gioia, questa รจ la vita vera: liberarsi dal demonio, dal peccato.
Ci si riesce solo aderendo, con entusiasmo, allโinvito a โ morire a se stessi โ per portare frutto.
Che Dio strano.
Ed io, e tu, e noi, lo vogliamo un Dio cosiโ?
A ciascuno la sua risposta.
Buona Domenica e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
