Oggi si conclude il capitolo quinto del vangelo di Giovanni. Questo capitolo era iniziato con la guarigione dellโinfermo alla piscina di Betzaetร . Guarigione che aveva sollevato le ire dei benpensanti perchรฉ era avvenuta in giorno di sabato. Gesรน aveva continuato a provocare le loro ire, chiamando Dio suo Padre. Mostrรฒ come lui agisse in perfetta unitร con il Padre e di come noi fossimo chiamati ad entrare in questa unitร ascoltando la sua parola e credendo in lui per poter passare dalla morte alla vita. Oggi si conclude questo lungo discorso, che non รจ lโunico nel vangelo di Giovanni.
Una provocazione Gesรน la lancia parlando della testimonianza: egli non cerca testimonianze dagli uomini che il piรน delle volte sono fasulle e mirate a dare gloria gli uni gli altri. Lui non cerca i nostri applausi, come facciamo noi, cerca solo la Gloria del Padre che รจ vita e che nasce dal fare la volontร del Padre. Lโunica testimonianza che lui accetta รจ quella del Battista, che perรฒ ritiene limitata e anche questa creduta solo in parte dai Giudei.
La testimonianza che egli รจ vero, gli viene dal Padre e dal fare la volontร del Padre. Testimonianza invalidata dalle sue opere che sono promanazione della volontร del Padre. Le opere che lui porta a testimonianza della veritร della sua missione, sono la guarigione dellโinfermo, sono la guarigione del figlio del funzionario del re, sono la conversione della samaritana, sono le nozze di Cana dove ha cambiato lโacqua in vino, sono la cacciata dal tempio dei mercanti.
Queste opere Gesรน le compie come volontร del Padre perchรฉ le ritiene buone, non le fa per ricevere consensi. Di fronte alla incredulitร dei suoi contemporanei, le porta come uniche prove del suo essere Figlio del Padre che รจ nei cieli. Se volete credere queste sono le mie credenziali.
Sembra impossibile non credere a certe opere, eppure quante opere vengono compiute ogni giorno in mezzo a noi dal Cristo, attraverso tanti nostri fratelli e sorelle? A quante di queste opere noi ogni giorno passiamo accanto senza neppure accorgerci che avvengono? Quante dimostrazioni di affetto il Signore ci lancia ogni giorno che non sono accolte da noi? Tante volte non solo non sono viste, ma addirittura misconosciute, ritenute cose da nulla, roba da gente che non vale? Mentre sono proprio quelle le vere opere che permettono al mondo di andare avanti!
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Parlando con tante persone si raccolgono tante miserie; si raccolgono anche tantissimi atti eroici, opere del Signore in mezzo a noi che ci dicono la sua presenza. Mi verrebbe da dire: ascoltiamo meno la TV, la Radio, internet: mettiamoci ad ascoltare le persone che incontriamo ogni giorno: ne scopriremo delle belle e ne faremo ancor di piรน belle.
Accorgerci, vedere e credere a queste opere che il Signore compie ogni giorno in mezzo a noi tramite i nostri fratelli, รจ un modo per far dimorare in noi la Parola che provoca il nostro credere, non una volta per tutte, ma ogni giorno e ogni momento della nostra vita. Significa rinnovare lโaccoglienza, significa rinnovare lโascolto, significa amarla nella concretezza della vita e credere nella sua presenza operante.
Fare ciรฒ ci mette al riparo da quel bisogno morboso di ricevere conferma e gloria e riconoscimento e riconoscenza dagli altri. La schiavitรน della e dalla vanagloria viene sconfitta dal dimorare della Parola in noi anche attraverso il riconoscimento del suo operare in mezzo a noi.
Non mi rimane che augurarci buona visione delle opere di Cristo nel mondo e buona accoglienza delle stesse compiute dai nostri fratelli: buona mondo visione!
โUn giorno di primavera un uomo che camminava in giardino alzรฒ gli occhi verso lโalto e, fermatosi, esclamรฒ con trasporto: Che bello!
Un altro uomo che gli passava accanto, incuriosito, alzรฒ lo sguardo anche lui, ma non vide nulla e, con una scrollatina di spalle, proseguรฌ il suo cammino chiedendosi con stupore: Ma che avrร visto quellโuomo lassรน?
Lassรน in alto quellโuomo, aveva visto il cielo!โ.
Questi occhi che immenso compito hanno!
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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