โDa Nazaret puรฒ mai uscire qualcosa di buono?โ chiese Natanaele a Filippo (Gv 1, 46). Avrร avuto le sue buone ragioni a fare quella domanda: da un paese chiuso, arroccato nelle sue abitudini, dove non รจ permesso a nessuno pensare o fare qualcosa che non abbiano fatto i suoi predecessori, che novitร puรฒ mai venire? Il brano del vangelo che leggiamo oggi dร conferma del dubbio di Filippo. Gesรน si presenta ai suoi compaesani come inviato dal Signore ad annunciare una buona notizia, e riceve in risposta una reazione di iniziale perplessitร mista a scherno, e poi di sdegno violento e minaccioso. Perchรฉ la legge รจ giร stata data, e non c’รจ bisogno di strane novitร ; la vita va avanti come รจ sempre andata e chi รจ figlio di carpentiere continui a fare il carpentiere e non si metta a fare il profeta.
La consapevolezza di appartenere al popolo eletto, di avere la legge e le promesse, inaridisce la capacitร di riconoscere le opere di Dio, cosรฌ come avvenne al tempo di Elia, quando il miracolo della farina si compรฌ per una vedova straniera e non per le tante vedove di Israele; o al tempo di Eliseo, quando il lebbroso risanato fu un siriano e non un israelita. Papa Francesco parla del dramma dell’osservanza dei comandamenti senza fede. โIo vado alla sinagoga tutti i sabati, cerco di obbedire ai comandamenti: che non vengano a dirmi che quel lebbroso e quella vedova erano meglio di me! Quelli sono degli emarginati!โ E Gesรน: โGuarda che se tu non ti emargini, non ti senti al margine, non avrai salvezzaโ.
Per riflettere
ร forte la tentazione di collocarsi fra i vicini (a Dio) e pensare che altri sono lontani. Con il rischio di rimanere seduti nella nostra osservanza, mentre Dio compie i suoi miracoli lร dove non avremmo mai immaginato.
Preghiera finale
Signore, sei sempre tu lo straniero
che i nostri passi accompagnano,
ed รจ verso il tuo Regno che essi ci portano
nel costruire un mondo piรน aperto, piรน grande e fraterno;
รจ la fede di Abramo che viviamo in questo camminare infinito,
che impedisce alle nostre dimore e alle nostre certezze
di farsi eterne come fortezze.
Tutti siamo migranti e in cammino verso di te, Signore,
che esisti nella meraviglia dei secoli. Amen!
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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