ย Un passo indietro.
Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.
Ci troviamo allโinterno del cosiddetto ยซDiscorso della pianuraยป del Vangelo di Luca, in una sezione il cui tema principale รจ il comando dellโamore, proposto in diverse declinazioni: lโamore per i nemici, il rifiuto della violenza, la regola aurea, lโappello alla misericordia, la condanna del giudizio e lโinvito a donare.
A far la parte del leone รจ il verbo agapรกo (ยซamareยป) con il quale Luca raccoglie un insieme di significati: andare incontro al bisogno altrui in modo disinteressato; attendere la risposta dellโamato nel primo innamoramento; conoscere secondo lโamore; rispettare la personalitร altrui.
Un termine denso e ricco al quale lโevangelista dร un preciso spessore teologico e una particolare articolazione affermando lโamore di Dio come capace di amare anche gli ingiusti e i malvagi senza condizioni.
I discepoli di Gesรน devono perciรฒ coltivare anzitutto la relazione con il Padre, per comprendere e sperimentare la grandezza del suo Bene e farne, cosรฌ, la propria regola di vita e di relazione con il prossimo.
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Dentro questo contesto si collocano i due insegnamenti del brano odierno: la misericordia e la rinuncia al giudizio dellโaltro.
Diversamente da Matteo, Luca non parla di perfezione (ยซSiate perfetti come il Padre vostro celesteยป Mt 5, 48) ma anche la sua formulazione richiama il principio dellโimitazione di Dio, rimandando a Lv 19, 2 (ยซSiate santi, perchรฉ io, il Signore, vostro Dio, sono santoยป).
Dei due attributi principali tradizionali di Dio – santitร e misericordia – Luca sceglie il secondo, riferendosi al trasporto intimo e pietoso con cui Dio guarda coloro che si rivolgono a lui chiedendo aiuto. Il capitolo 15, con le parabole della misericordia, darร forma alla visione di Luca della compassione divina.
Allโimitazione della misericordia del Padre, viene aggiunta la rinuncia ad ogni forma di giudizio sullโaltro. In particolare, il Gesรน di Luca esige che non si pronuncino ยซcondanneยป sul prossimo, cioรจ sentenze definitive e inappellabili.
Il rischio per il discepolo che ha principi saldi รจ dietro lโangolo: sostituirsi a Dio per saggiare la bontร della vita altrui. Si tratta invece di sapere โgiudicare ogni cosaโ, cioรจ distinguere ciรฒ che รจ bene da ciรฒ che non lo รจ, operando un discernimento sulle situazioni, le azioni e i contenuti, ma nella prospettiva di salvare sempre le persone.
Lโimmagine del premio finale va interpretata attentamente. Il credente non deve praticare la misericordia per lโegoistico obiettivo di salvarsi lโanima, ma per la amorosa ragione dโaver incontrato e conosciuto la benevolenza divina in Cristo Gesรน.
La pratica della misericordia e la rinuncia al giudizio sono delle concrete professioni di fede nel Padre di tutti che, anche nellโultimo giorno, non smetterร di elargire bontร senza fare i calcoli, come quel commerciante che riempie la misura di grano, la scuote per pareggiarla e ne aggiunge finchรฉ deborda, con generositร .
Spunti per la riflessione sul testo.
Faโ un passo indietro se vuoi farti prossimo.
La misericordia รจ un passo indietro.
Non cosรฌ lungo da impedire di amare, ma abbastanza per non correre il rischio di calpestare lโaltro restituendo il male ricevuto.
Faโ un passo indietro e sospendi il giudizio.
Non tanto da confondere male e bene, ma quanto basta per non invadere il campo misterioso della coscienza altrui.
Faโ un passo indietro e non condannare.
Non troppo da non distinguere le responsabilitร , ma quel che serve per lasciare sempre e comunque lo spazio del riscatto.
Faโ un passo indietro se vuoi farti prossimo.
E quello spazio lasciato vuoto colmalo di ogni benevolenza, pazienza, comprensione, compassione, speranza, fiducia e stima. Poi scuoti, pigia e aggiungi ciรฒ che manca.
Come fa con te il Padre nostro.ย […] Continua qui…
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