NELLA CHIESA POSSIAMO CONOSCERE NOSTRO PADRE NELL’AMORE DEL FIGLIOย
AUTORE: don Antonello Iapicca
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Chiacchieriamo e ci piace intrattenerci con le parole. Talk-show e salotti, il piacere della parola. Soprattutto gridata, brandita come un’arma, la regina di questa societร travestita come uno show, apparenza pura spacciata per “reality”. Mentre la Scrittura ci rivela che il reale nasce sรฌ da una Parola, ma dall’unica autentica, la Parola di Dio. “Sia la luce”. E la luce fu. Una Parola che si compie, fatta carne nella pienezza dei tempi. Una Parola, l’unica, che salva smascherando le vuote parole di tutti noi, quelle mai pensate, sempre buttate.
Purtroppo le infiliamo spesso alla rinfusa anche nelle preghiere che sembrano sgorgare da cuori impazziti di orfani senza certezze. Per pregare davvero occorre una certezza. Una sola. Che siamo figli. ยซPer sperare, bimba mia, bisogna essere molto felici, bisogna aver ottenuto, ricevuto una grande graziaยป (Charles Pรฉguy, Il portico del mistero della seconda virtรน, in I Misteri). Per sperare e pregare senza dubitare รจ necessaria l’esperienza di avere un Padre nel Cielo che ci ama infinitamente, e sa tutto di noi. โNiente รจ piรน decisivo in una vita delle proprie origini. Per questo il padre rappresenta molto di piรน di un uomo in carne e ossa che ci ha generati. Ci dร un nome.[…] La nostra individualitร , cosรฌ concreta, รจ legata al nome che riceviamo da nostro padre, per noi sigillo, segno distintivo. Prima che esseri di ragione o di coscienza, dโistinto o di passione, siamo infatti figli” (Maria Zambrano, Verso un sapere dellโanima).
Alla nostra origine vi รจ il perdono che ha cancellato il peccato d’origine. Siamo figli della misericordia, e questo รจ il nome che ci distingue, il nome stesso di Dio sigillato in noi, sorgente inesauribile della nostalgia di Lui. Perchรจ Dio รจ Padre soprattutto perdonando. Basta alzare gli occhi del cuore e sussurrare “Papร ”, il perdono รจ lรฌ. Come ha sperimentato il figliol prodigo che s’era preparato un bel discorso, parole da dire, parole per spiegare, parole per implorare. E il Padre, giร da tempo alla finestra, aspetta suo figlio con il cuore traboccante di compassione, sapendo giร ciรฒ di cui il figlio aveva bisogno, il suo perdono gratuito e rigenerante. Il Padre che gli corre incontro, lo accoglie in un abbraccio e gli permette una sola parola: “Padre”. L’abbraccio spegne ogni altra parola. Padre, che declina perdono, per ciascun figlio.
“Amare un essere รจ sperare da esso qualcosa di indefinibile, di imprecisabile, e, nello stesso tempo, รจ dargli, in certo modo, il modo di rispondere a tale aspettativa” (Gabriel Marcel). Attraverso la preghiera del Padre nostro Gesรน ci insegna ad offrire a Dio il modo di rispondere alle nostre aspettative piรน profonde. Piรน dell’aria che respiriamo abbiamo bisogno d’amore, di misericordia e di perdono. Nostro Padre attende uno sguardo per donarci quanto ci appartiene per natura, quella nuova conquistataci dal Figlio, l’ereditร che spetta ai figli. Sรฌ, la preghiera del Padre Nostro ci svela quale sia l’immensitร della nostra elezione, i tesori di Grazia preparati per i figli di Dio.ย E’ per noi la santitร del nome di Dio, la vita celeste, divina che si incarna nella nostra vita terrena, povera, fragile: ogni istante ci รจ dato perchรจ in esso sia santificato il nome di Dio, perchรจ ogni aspetto della nostra vita sia strappato alla corruzione e rivestito di incorruttibilitร , separato dal mondo pur essendo nel mondo.ย E’ per noiย il pane quotidiano imprescindibile per vivere, la croce ricolma dell’amore di Dio, il cibo della fede adulta, la storia trasformata in un altare dove donarsi per la salvezza del mondo; il cibo sconosciuto di cui si รจ nutrito il Signore, compiere l’opera del Padre suo, consegnarsi per amore senza difendere nulla, nella certezza che al di lร della croce vi รจ il cuore di Dio, l’intimitร eterna con Lui.ย E’ nostra ereditร il suo Regno che giunge tra noi, il suo potere su ogni demonio, sul peccato, sul regno del male; รจ per noi laย dignitร regale, ย una nuova forma di pensare, di guardare, di studiare, di fidanzarsi, di sposarsi, di vivere la sessualitร , il rapporto con il denaro e i beni di questo mondo, con la salute e la malattia: il Regno di DIo viene ad estendere il suo dominio sul giorno che ci attende oggi, perchรจ la nostra vita sia un frammento di Cielo, perchรจ passa la scena di questo mondo. Cosรฌ รจ nostra ereditร di figli il compiersi della volontร di Dio in noi, che fa della terra il Cielo: la casa, la famiglia, la scuola, il lavoro, l’ospedale, ogni angolo di questo mondo nel quale siamo chiamati a vivere trasfigurato nel compimento dell’originaria volontร del Padre, note di amore che compongono la sinfonia celeste anticipo della contemplazione eterna; รจ nostra parte di ereditร la liberazione dalla tirannia del maligno; รจ nostra sorte deliziosa il perdono; รจ nostra proprietร la forza capace di abbattere la tentazione.ย
Come i leviti siamo nati per non possedere nulla in questo mondo, per vivere nella precarietร totale che spinge ad alzare lo sguardo e chiedere a nostro Padreย la nostra ereditร , la vita celeste, l’intimitร con Lui, il suo Figlio: รจ Lui la nostra ereditร , la parte che ci รจ riservata; รจ Cristo nascosto in ciascuna domanda del Padre Nostro, il Figlio nel quale si compie ogni pensiero del Padre. Quando preghiamo non sprechiamo parole solo quando imploriamo di vivere con Gesรน, di essere in Lui, per Lui, con Lui. E’ vera e autentica solo la preghiera che bussa al cuore di Dio, di un Padre con le viscere di madre. Abbร , papร era lโinvocazione con la quale i piccoli bambini ebrei si rivolgevano al loro padre, come ricorda il Talmud: “quando un bambino gusta il sapore del grano (cioรจ, quando comincia a farfugliare le prime parole), impara a dire Abbร e imma, (mamma)”. Papร , si compia in me il tuo volere, รจ la preghiera del Figlio nel Giardino dell’angoscia, l’obbedienza fatta amore confidente. Il Padre nostro ci conduce nella stessa obbedienza del Figlio, la consegna di tutto noi stessi alla Veritร che ci fa liberi. “Castificantes animas nostras in oboedentia veritatis (1 Pt. 1,22). L’obbedienza alla veritร dovrebbe “castificare” la nostra anima, e cosรฌ guidare alla retta parola e alla retta azione” (Benedetto XVI,ย omelia nella messa con i membri della Commissione Teologica Internazionale, 6 aprile 2006). Il Padre Nostro รจ la preghiera che ci fa casti nel cuore, nella mente e nella carne, per vivere rettamente, quali figli di Dio che rimangono sempre nella casa di loro Padre, liberi nel suo amore.
