Perchรฉ io sรฌ e gli altri no? Questa sembra un poโ la domanda che abita i pensieri dei discepoli di Giovanni. Il paragone con gli altri ci puรฒ essere di stimolo, ma a volte crea invidia e insofferenza. Ciรฒ che facciamo forse non lo abbiamo scelto con vera consapevolezza e vedendo altri che si comportano in maniera differente non mettiamo in discussione il nostro comportamento, ma solo quello degli altri. Se io digiuno, tutti devono digiunare.
Gesรน sposta lo sguardo e il ragionamento dal digiuno al banchetto di nozze, da una privazione ad unโabbondanza. Il digiuno che nostro Signore chiede di vivere deve essere inserito nel contesto della vita, radicato nel momento presente e non essere assolutizzato in un digiuno perenne da tutto, con il rischio di privarci non solo del cibo, ma anche delle relazioni, della vita. Solo assaporando con gusto la vita riconosco il modo e i momenti giusti per digiunare, scoprendo ancora piรน radicalmente ciรฒ che รจ superfluo e ciรฒ che รจ essenziale nella mia vita.
Il rischio รจ che il digiuno perenne che ci imponiamo chiuda il nostro stomaco alla capacitร di gustare la vita. Il digiuno deve nascere dal desiderio di consapevolezza e interioritร , altrimenti rischia di privarci del valore delle relazioni con gli altri e con le cose, cioรจ da ciรฒ che Dio ha creato per noi.
Chiara Selvatici

- Pubblicitร -
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
