โHo pregato te e non mi hai voluto ascoltare. Ho pregato il mio Signore, e mi ha ascoltataโ. Sono le parole con cui, nel racconto di Gregorio Magno, Scolastica, di cui oggi facciamo memoria, si rivolge a suo fratello Benedetto, che lโha appena rimproverata per avergli carpito ciรฒ che lui le aveva rifiutato. In un graziosissimo capitolo della Vita del padre dei monaci dโoccidente, Gregorio riferisce che Scolastica, monaca anchโessa, era solita fargli visita una volta lโanno. Lโuomo di Dio le andava incontro e si intratteneva con lei in una proprietร del monastero, distante dal cenobio. In una di queste occasioni, Scolastica chiede al fratello di prolungare quel discorrere delle โgioie della vita celesteโ fino al mattino. Ma ne riceve un rifiuto netto.
Scolastica non si scompone nรฉ ribatte, ma โ continua Gregorio โ โudite le parole di diniego del fratello, pose le mani a dita intrecciate sulla tavola, e abbassรฒ il capo sulle mani, per pregare lโonnipotente Signoreโ. La risposta a quella preghiera รจ un violento temporale che provoca in Benedetto una strana reazione: รจ contrariato e rimprovera nuovamente Scolastica, eppure riconosce che quella pioggia รจ la risposta di Dio alla preghiera della sorella, la quale si limita ad aggiungere le parole che ho citato in apertura.
Scolastica รจ presentata cosรฌ come esempio di una preghiera fiduciosa, e per questo esaudita. Quella preghiera, fatta di intimitร con il Signore, la rende sua familiare, mostrando in lei uno dei tratti piรน propri della vita monastica: dimorare con il Signore, in una continuitร in cui tempo e spazio sono abitati dalla Presenza.
Il brano evangelico scelto per questa memoria, in cui Gesรน apprezza in Maria il suo dimorare in ascolto e riprende Marta perchรฉ โdistolta dai molti serviziโ (v. 40), costituisce certamente un valido fondamento per questa lettura. La parte โbuonaโ โ non โmiglioreโ, come si รจ soliti tradurre โ che Gesรน legittima alla fine del brano (v. 42) รจ proprio quellโascolto cha Maria offre al Maestro, โseduta ai suoi piediโ (v. 39).
Ma cโรจ un altro tratto che unisce queste due storie, che vedono protagonisti due coppie di fratelli e sorelle: lโaudacia! Scolastica รจ una donna che osa chiedere, anche ciรฒ che era contro le consuetudini monastiche, suscitando la reazione di Benedetto. Maria osa agire, sfidando le convenzioni del tempo che riservavano agli uomini la posizione del discepolo, provocando le rimostranze di Marta. Quello che turba la sorella indaffarata รจ lโaudacia di Maria, che lei giudica sfrontatezza: una donna nella posizione del discepolo; e la richiama a quello che era ritenuto essere il โsuoโ posto: in cucina! Ma ecco la sconvolgente e chiara parola di Gesรน: โMaria ha scelto la parte buonaโ (v. 42). Come a dire: quel posto spetta anche a lei, anche a voiโฆ Una delle parole piรน rivoluzionarie del Rabbi di Galilea: anche la donna รจ discepola, anche a lei appartiene il posto dellโascolto.
- Pubblicitร -
Piรน che una sterile contrapposizione tra vita attiva e vita contemplativa, in questo brano abbiamo lโaffermazione che ogni essere umano porta in sรฉ la vocazione allโascolto e allโintimitร con il Signore. Quellโintimitร mostrata da Scolastica che non si arrende, ma intreccia le dita, vi appoggia sopra la testa e chiede, osa domandare! E ottieneโฆ
fratel Sabino
Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui
