Nicola Montereale – Commento al Vangelo di domenica 7 Febbraio 2021

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Cristo: il โ€œsubitoโ€ della salvezza e lโ€™โ€œaltroveโ€ nei paraggi

Commento al Vangelo della V Domenica del T.O. di Nicola Montereale

Sembra che la liturgia della Parola di questa domenica rispecchia in toto il tempo che stiamo vivendo.
โ€œ…Era a letto con la febbreโ€.
Quanta gente oggi puรฒ identificarsi con la suocera di Simone, quanta gente sta combattendo con il dolore, anche per via del nemico invisibile che aggira ancora tra noi e in noi.
Tanti sacrifici, tanto sudore, tanto impegno, tanta fatica perchรฉ? Per andare dove?

Stig Dagerman si domanda: โ€œMa la vita deve veramente essere un vagare insensato verso una morte certa?โ€.
Come Giobbe, anche lโ€™uomo di oggi โ€œsospira lโ€™ombraโ€, โ€œaspetta il salarioโ€ del bene dato e donato, del โ€œduro servizioโ€ dato alla terra, ai propri cari, vicini e lontani e, dopo quasi due anni di convivenza con il nemico invisibile, si domanda continuamente: โ€œQuando ci alzeremo?โ€
Sembrava che saremmo riusciti ad uscire da โ€œmesi di illusione e notti di affanniโ€ e invece siamo ancora qui a contare โ€œgiorni che scorrono veloci come una spola… senza un filo di speranzaโ€.

โ€œLa notte dei Giobbe di oggi si fa lungaโ€, ma cโ€™รจ una Parola che viene dallโ€™alto e che puรฒ salvarci.
Una Parola che non si spegne, un Vangelo dร  annunciare, โ€œperchรฉ รจ una necessitร  che si imponeโ€.
Di fronte alla precarietร  della vita e alla contingenza del dolore, cโ€™รจ una Parola vivente che ci farร  vedere ancora il bene: รจ Gesรน il Cristo, medico del corpo e dellโ€™anima, ultimo tra gli ultimi, โ€œdebole per i deboli per salvare ad ogni costo qualcunoโ€.
Il Vangelo salva, la Parola diviene balsamo per addolcire le ferite ancora non rimarginate, Gesรน diviene colui che si carica delle malattie altrui per liberarci definitivamente.

โ€œDio allora – direbbe il teologo Dietrich Bonhoeffer – non ci salva in virtรน della sua onnipotenza, ma in virtรน della sua sofferenzaโ€.
Che logica paradossale quella del Vangelo! Vinti si vince, umiliati si รจ risollevati.
Ma sorge spontanea la domanda: quando Signore ci salverai? Quando verrai?
Nei primi versetti della pericope evangelica di oggi troviamo la risposta: โ€œ…subito andรฒโ€.
Cristo รจ lโ€™amico che subito ci capisce, che subito si mette in cammino per venirci incontro nella nostra sofferenza e cosรฌ riempirla della sua presenza.
Cristo รจ il โ€œsubitoโ€ della nostra salvezza.

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รˆ Colui che fa le ore piccole per lโ€™uomo, รจ Colui che โ€œal mattino presto… quando era ancora buio…pregavaโ€ per coloro che gli chiedono aiuto, perdono, salvezza.
Ma Cristo รจ colui che prima di pregare, agisce; prima di parlare opera, affinchรฉ le parole seguano le azioni e non viceversa.
Una pedagogia per i nostri giorni: prima fare e poi, se proprio necessario, parlare. Prima la presenza e poi, se necessario, la predica.
Come alla suocera di Simone, ancora oggi Cristo si avvicina, rialza e prende per mano.
Tre azioni che indicano lโ€™avvicinarsi del servizio, il rialzarsi della speranza e lo stringersi della caritร .
La Chiesa oggi ha il compito di prolungare nel tempo e nello spazio queste azioni di Cristo verso i sofferenti, gli ammalati, i senza respiro.
Come Simone e gli altri discepoli, la Chiesa di oggi dovrebbe mettersi โ€œsulle tracceโ€ di Cristo. Avere cioรจ lo stesso passo di Lui, gli stessi piedi delicati per entrare con morbidezza e rispetto nei crocevia della sofferenza e del dolore. La Chiesa, in ultima analisi, dovrebbe mettere i suoi piccoli piedi proprio lรฌ dove Cristo ha lasciato le sue tracce, ben consapevole che la traccia di Cristo รจ piรน grande e piรน importante.

Signore Gesรน,
assaliti dallโ€™ansia di non farcela
e dal timore di entrare
nelle strade sterrate del dolore,
anche i tuoi discepoli di oggi ti dicono:
โ€œTutti ti cercanoโ€.
Ripetici ancora la tua consolante parola:
โ€œandiamocene altroveโ€.
E a quanti ti chiedono dove sei
e perchรฉ non rispondi
proprio nei momenti piรน critici della storia,
ammaestraci e ricordaci
che non sei mai nella sofferenza e nel male,
ma sempre โ€œaltroveโ€,
cioรจ nel bene e nella luce.
Tu non prendi parte al male,
non sei suo complice,
ma hai sempre quella forza
capace di stare nei suoi paraggi,
in quei โ€œvillaggi viciniโ€ della storia,
per risanare i cuori frantumati
e per fasciare le ferite delle piaghe ancora sanguinanti.
Insegnaci, o Cristo,
a condividere
con i nostri fratelli e sorelle,
il mistero del dolore
e, poichรฉ unico fondamento della nostra speranza,
รจ la grazia che viene da Te,
aiutaci sempre con la tua protezione.
Amen.

N. Montereale


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