Con un poโ di attenzione al contesto, ci si accorge che questi versetti sono collocati al centro di un brano ben strutturato (2,1-3,6) che mostra chi รจ Gesรน, per chi รจ venuto, il suo superare ogni separazione.
Interviene nella situazione umana curandone le malattie (prima il lebbroso: compassione e volontร di guarirlo; poi il paralitico: perdono dei peccati e guarigione; alla fine lโuomo con la mano inaridita: fare il bene). Dร subito non solo compassione e cura, ma chiama a sรฉ ogni uomo, lo rende soggetto di una possibile relazione con lui: il pubblicano Levi, il cui nome non cโรจ tra quelli dei dodici, tipo del discepolo qualsiasi. Lโassolutamente inadeguato, ma lโunico che non discute con Gesรน.
Il brano รจ infatti quasi esclusivamente di discussioni che, allโinizio e alla fine dellโevangelo (cf. Mc 11,27-12,40), inquadrano tutta la vita pubblica di Gesรน. Parole e vita di Gesรน โdiscutibiliโ, non immediatamente e facilmente accoglibili, problema per me e per tutti.
La presenza di Gesรน, giร al Battesimo, squarcia i cieli (cf. Mc 1,10), compimento di ciรฒ che abbiamo letto e cantato nellโAvvento: โSe tu strappassi i cieli e scendessiโฆโ (Is 63,19), forse dimenticando il resto del versetto: โโฆ i monti sussulterebberoโ.
La presenza del Signore scuote anche le realtร piรน salde, scombussola anche ciรฒ che si pretende inamovibile, opera squarci con il suo parlare ed agire, diviene criterio, motivazione e possibilitร di vita credente, che non lascia spazio ad autodeterminazioni o altri riferimenti (ascesi, religione, tradizioniโฆ).
Ne individuo alcuni.
Perdono che fa saltare la separazione tra cielo e terra; presenza che supera la separazione del peccato; bisogno che conta piรน delle osservanze, fino a diventarne criterio; fare il bene che condiziona le regole.
Gesรน non si separa dagli uomini, ma prende una decisa distanza da alcuni loro modi di pensare e di comportarsi. La proposta che mi arriva รจ ben individuabile:
– non lasciarsi determinare dalla situazione delle persone, positiva o negativa che sia: lโumanitร viene prima del peccato;
– non lasciarsi determinare dal religioso: lโumanitร viene prima della puritร e delle regole;
– lasciarsi determinare dal Signore, dal suo โessere conโฆโ.
Per fare questo, a volte non si puรฒ che cambiare abito, cambiare otri, contenitori, al prezzo di fatica, incomprensioni, rabbia e tristezza (cf. Mc 3,5). Ciรฒ che Dio ha strappato, lโuomo non cerchi di rattopparlo, pena uno strappo (lett. scisma) ancora piรน grande. Vero problema non รจ il fatto che ci sia lo strappo nรฉ il necessario discernere chi, cosa lo provoca, ma il difficile equilibrio dellโaccettare lo strappo senza distanziarsi dalle persone.
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Non si puรฒ evitare il cambiamento, salvare tutto: le pezze non sono efficaci ma strappano, il vino ha bisogno di muoversi e chiede qualcosa di nuovo. Consapevolezza difficile per gli uomini religiosi convinti e impegnati, rappresentati dai farisei sempre presenti nel brano, ma anche dai discepoli di Giovanni.
Tipologia umana delle sicurezze faticosamente e diligentemente acquisite, la meno disposta a mettersi in discussione (nemmeno davanti a Dio!) e ad accogliere i cambiamenti.
E, in tutto questo, io?
Un fratello di Bose
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