Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 15 Gennaio 2021

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โ€œSi seppe che era in casaโ€ (v. 1). Gesรน conosce lโ€™umana consolazione di un luogo familiare, spazio di riposo e intimitร . Un luogo raccolto ma non chiuso, custodito ma non isolato: la casa รจ davvero tale quando si apre per accogliere, quando non teme di farsi ospite di volti e di voci. Per Marco รจ proprio una casa come tante, con le sue dinamiche di vita quotidiana, il luogo in cui si manifesta la salvezza di Dio: non il tempio, non la sinagoga, ma lo spazio in cui si vivono gli affetti, lโ€™amicizia, la fraternitร ; in cui insieme si fa festa e insieme si piange; in cui agli scontri seguono le riconciliazioni; in cui, al calar del silenzio, quando si rimane soli, si custodiscono interiormente le persone ospitate.

Grazie alla presenza di Gesรน, in una casa come tante risuona la parola di Dio: โ€œparlava la Parolaโ€, dice alla lettera il versetto 2. รˆ una Parola dalla straordinaria forza attrattiva, capace โŽฏ quando incontra la fiducia umana โŽฏ di abbattere gli ostacoli e trasformare la realtร : la fede nella Parola dona coraggio, determinazione, creativitร . Cosรฌ quattro uomini anonimi, silenziosi e risoluti, non temono di scoperchiare il tetto pur di portare il paralitico a Gesรน: hanno lโ€™audacia di chi ama davvero e, per il bene dellโ€™amato, sfida lโ€™impossibile e spera lโ€™insperabile. รˆ un gesto di amore potente: vi riecheggia la potenza stessa della Parola. รˆ un gesto che richiama la responsabilitร  del credente: portare incessantemente a Gesรน i fratelli e le sorelle. Portarli animati da un solo desiderio: che abbiano vita. I quattro uomini non dicono nulla, non fanno richieste, ma il loro gesto esprime quella che รจ, forse, lโ€™autentica preghiera di intercessione: โ€œSignore, che mio fratello, mia sorella, viva!โ€.

Marco non riporta il contenuto della predicazione di Gesรน, ce lo rivela attraverso lโ€™incontro con il paralitico: il cuore dellโ€™annuncio altro non รจ che il perdono dei peccati. Perdono che, rendendo figli (cf. v. 5), svela la vera natura del peccato: esso รจ rifiuto, allontanamento, uscita dalla relazione di amore con il Padre. La parola potente di Gesรน riconduce allโ€™interno del rapporto filiale e cosรฌ libera la vita dellโ€™uomo da quanto la paralizza e le impedisce piena fioritura. โ€œI tuoi peccati ti sono perdonatiโ€ (v. 5b) significa โ€œche ciรฒ che ti asservisce, la storia disgraziata che ti precede e della quale non puoi disfarti non avrร  lโ€™ultima parola su di te!โ€ (ร‰. Cuvillier).

Il perdono sana lโ€™uomo, lo rimette in piedi, in cammino, e gli ridona autonomia. Questa realtร , che รจ innanzitutto interiore ed esistenziale, si fa visibile nella guarigione esteriore del paralitico, a ricordarci la forte unitร  della persona umana. Entrato in casa grazie ad altri e in posizione orizzontale, lโ€™uomo ne puรฒ uscire da solo, eretto, portando sotto braccio la barella: il passato di infermitร  non si puรฒ cancellare, ma lo si puรฒ portare con sรฉ come un bagaglio che non intralcia il cammino. Fonte di guarigione, il perdono genera anche alla libertร : Gesรน non lega a sรฉ lโ€™uomo, ma lo rimanda a casa sua. รˆ nella quotidianitร  della sua esistenza, in quella casa segno degli affetti e degli impegni di ogni giorno, che egli deve vivere da perdonato e sanato, ovvero da figlio di Dio.

sorella Chiara

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