Un amore cosรฌ grande che squarcia anche i cieli
Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 10 Gennaio 2021.
Sulle rive del Giordano, il Padre presenta Gesรน al mondo, lo strappa all’anonimato dei trent’anni. Gesรน non aveva alcun bisogno di farsi battezzare, รจ come se avesse lui invece battezzato il Giordano, santificato per contatto la creatura dell’acqua. Lo sa e lo ripete il celebrante nella preghiera eucaristica terza: ยซTu che fai vivere e santifichi l’universoยป.
Straordinaria teologia della creazione: Tu che non solo dai vita all’uomo ma all’universo intero; non solo dai vita alle cose, ma le rendi sante! Santitร del cielo, dell’acqua, della terra, delle stelle, del filo d’erba, del creato… ยซE subito, uscendo dall’acqua vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colombaยป. Sento tutta la bellezza e la potenza del verbo: si squarciano i cieli, come per un amore incontenibile; si lacerano, si strappano sotto la pressione di Dio, sotto l’urgenza di Adamo e dei poveri. Si spalancano come le braccia dell’amata per l’amato.
Da questo cielo aperto e sonante di vita viene, come colomba, il respiro di Dio. Una danza dello Spirito sull’acqua รจ il primo movimento della Bibbia (Gen 1,2). Una danza nelle acque del grembo materno รจ il primo movimento di ogni figlio della terra. Una colomba che danza sul fiume รจ l’inizio della vita pubblica di Gesรน. Venne una voce dal cielo e disse: โTu sei il Figlio mio, l’amato, il mio compiacimentoโ. Tre parole potenti, ma primo viene il tu, la parola piรน importante del cosmo. Un io si rivolge a un tu. Il cielo non รจ vuoto, non รจ muto. ย […]
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Passare nella vita donando senza pretendere un ritorno; accendendo,ย aprendo spazi a un profumo di cielo. E scoprire cheย amare fa rinascere. Sempre. Di nuovo.
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COME CAREZZA SUL CUORE
Il racconto del Giordano ci riporta allโinizio, a quando tutto prese avvio con una immagine dโacqua, e lo Spirito di Dio aleggiava come un grande uccello in cova su un mare gonfio di vita inespressa (Gen 1,2). Lโorigine del creato รจ scritta sulle acque.
Il brano, come una miniatura di Vangelo, ne racconta alcune delle veritร piรน alte con i simboli della Trinitร : una voce, un figlio, una
colomba.
Dicono Matteo e Luca che al battesimo di Cristo il cielo si aprรฌ, ma Marco, con una espressione piรน forte, racconta che si lacerรฒ,
si squarciรฒ, si spezzรฒ. Noi siamo figli di un cielo lacerato: vita ne entra, vita ne esce, e nessuno lo richiuderร piรน. Il rito del Giordano porta impresso il sigillo di nascite e rinascite, voce che allora come oggi sussurra: tu sei figlio, quello che io amo! Parole in cui anchโio ho ricevuto la mia โnascita dallโaltoโ. Io che non lโho ascoltato, io che me ne sono andato, io che lโho anche tradito sento dirmi: ยซIn te ho posto il mio
compiacimentoยป. In me Lui sarร al sicuro, e mi sale un nodo in gola. โTu mi piaciโ. Parole di sorriso, parole eterne che bastano a
tutta una vita, a una vita intera. Cosa volere di piรน da un padre? Una dichiarazione folle di Dio su di noi: prima che tu faccia qualsiasi cosa, cosรฌ come sei, per quello sei, tu mi dai gioia e io tiamo.
Cieli spalancati di felicitร come braccia infinite del bimbo per la madre, come dellโamore per lโamore.ย Come una carezza sul cuore.
Il battesimo racconta anche ciรฒ che a Dio manca: al Padre manca di essere amore riamato dai liberi, splendidi, meschini, figli che
noi siamo. Tu sei mio, oggi ti ho generato e ti affido al rischio di essere te stesso, figlio che cerca di diventare fratello dellโuomo.
Se รจ vero che il nostro battesimo continua quello di Gesรน, aprire spazi di cielo resta la nostra vocazione, ricordiamolo al nostro
cuore distratto. Significa mescolare in giuste proporzioni finito e infinito (Platone), aprire speranza come si apre una porta
chiusa. Significa, come Isaia, farci sovrastare dalle vie di Dio, dai suoi pensieri; e forzare il cielo perchรฉ vi si affacci la giustizia; forzare la terra perchรฉ, per me, attorno a me, essa si abbracci con la pace.
Da questo cielo aperto viene, come colomba, la vita stessa di Dio, il suo respiro. Si posa su noi e ci avvolge, ci trasforma nei pensieri e negli affetti secondo la legge dolce ed esigente del vero amore, per fare con Dio le cose che solo Dio sa fare. Allora ti prende una nostalgia, un desiderio di fare qualcosa che assomigli a ciรฒ che รจ detto di Gesรน: passare nel mondo facendo del bene, senso del nostro pellegrinaggio, qui e ora. Passare nella vita donando, senza pretendere un ritorno; ma accendendo, perdonando, aprendo spazi a un profumo di cielo. E scoprire cheย amare fa rinascere. Sempre. Di nuovo.
AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire PAGINA FACEBOOK
