Oggi, con l’inizio dell’Avvento, comincia per noi il nuovo anno liturgico. Sarร un tempo di attesa strano, con cui ci lasciamo alle spalle (o meglio, con cui proseguiamo) un anno altrettanto particolare, a causa del quale puรฒ persino risultare difficile credere al buono che c’รจ stato e che ci sarร .
Eppure, con l’invito del Signore a vegliare, รจ questo che siamo chiamati a fare: credere al buono, al bello, alla Luce, per essere a nostra volta luce riflessa. Questo sarร il primo vero Natale per tanti, perchรฉ costretti a viverlo com’รจ realmente, con gli occhi fissi sul Signore che รจ giร storicamente nato e che attende (e spera) di nascere nella vita di ciascuno di noi.
Forse stavolta, lontani dagli eccessi e dai fronzoli, il nostro cuore potrร essere davvero una mangiatoia per questo Gesรน, che non si stanca mai dell’uomo, di me, di te. Facciamoci trovare svegli, allora. Viviamo come chi aspetta la persona amata, con l’attesa raccontata nella prima lettura di oggi, con il desiderio di un cuore nuovo, da figli “amati dal Signore”.
AUTORE: Fabrizio Francesco Campus
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