Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 22 Novembre 2020

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Medita

Matteo mostra la venuta gloriosa di Cristo, che ha compiuto pienamente il suo annuncio di amore sulla croce. In quest’immagine Gesรน รจ seduto sul trono come un re, circondato dagli angeli, suoi messaggeri; davanti a Lui sono radunati tutti i popoli di ogni tempo e di ogni luogo, tutte le sue creature, perchรฉ egli possa compiere il suo mandato: discernere, esprimere un giudizio su tutta l’umanitร .

Matteo ci dice che Gesรน giudicherร  come un pastore, semplicemente operando una separazione, un discernimento su ciascuno di noi. Questo giudizio รจ una doppia sentenza su tutta l’umanitร . Qual รจ il criterio che Dio seguirร  per emettere il suo giudizio? Su che cosa saremo giudicati? Non saremo giudicati sulle nostre fragilitร  e nemmeno su ciรฒ che faremo di male, attratti dalle passioni umane. Non saremo giudicati sui nostri inciampi, sulle nostre cadute e neppure sui peccati commessi contro Dio, come la bestemmia o la mancata osservanza del sabato.

Non sono questi i peccati che appaiono essere causa di vita o di morte. Saremo giudicati sulle relazioni umane, e in particolare su come ci rapportiamo rispetto ai fratelli che hanno bisogno di noi, che vivono una condizione di fragilitร  (affamati, assetati, nudi, carcerati, malati, emarginati). La salvezza si gioca tutta sulla relazione concreta con un altro uomo, sulla nostra decisione di โ€œprendersi curaโ€ dell’altro, chiunque esso sia. Il giudizio non รจ altro che una scelta di vita. Gesรน ci chiede un amore concreto, fatto di azione, di comportamento, responsabilitร , non di intenzioni e sentimenti. Amore di carne e sangue.

Lo stupore dei giusti ci insegna molto, ci dice che l’amore vero รจ pienamente gratuito, non ha secondi fini. I giusti non sanno di essere stati misericordiosi, amorevoli con Gesรน, alcuni non lo conoscono nemmeno, ma questo non impedisce loro di amare pienamente, di essere pienamente umani, perchรฉ, anche se non ne sono coscienti, sono fatti a immagine divina. Giovanni nella prima lettera ci dice: ยซNessuno mai ha visto Dio, se ci amiamo gli uni gli altri Dio rimane in noi e l’amore di Lui รจ compiuto in noi.

Se uno dice โ€œIo amo Dioโ€ e odia suo fratello, รจ un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non puรฒ amare Dio che non vedeยป (1Gv 4, 12.20).

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Preghiera finale

Oggi la vita ha vinto la morte,
la croce ha svuotato gli inferi,
l’amore ha distrutto ogni odio,
perchรฉ il Signore Gesรน รจ risorto.
Ti salutiamo, giorno del Signore,
primo giorno della creazione dell’universo,
ottavo giorno profezia dell’eternitร ,
perchรฉ il Signore Gesรน รจ risorto.
Oggi รจ il nostro giorno di festa,
il riposo ristora i nostri corpi,
la pace inonda i nostri cuori,
perchรฉ il Signore Gesรน รจ risorto.
Ti accogliamo, giorno pasquale,
giorno del Sole senza tramonto,
giorno del Veniente nella gloria,
perchรฉ il Signore Gesรน รจ risorto.
Oggi รจ il giorno della chiesa,
lo Spirito ci riunisce in un solo corpo,
la comunione annienta ogni divisione,
perchรฉ il Signore Gesรน รจ risorto.


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Cristina Martinelli, Chiara Martinelli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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