Chi di noi non ha sentito la spiegazione di questa parabola parlare in certi termini; chi di noi non ha pensato che i talenti di cui parla il Signore Gesรน non sono le doti e le capacitร che sono proprie di una persona. Chi di noi non ha pensato almeno una volta che perรฒ รจ vero che gli altri li hanno fatti fruttare ma lโultimo ne aveva ricevuto solo uno per cui poteva anche essere scusato.
Questa parabola tratta dal capitolo 25 di Matteo si inserisce fra altre due parabole o racconti: quello delle dieci vergini che abbiamo letto la settimana scorsa e il brano della fine del mondo quando il Signore raccoglierร tutti e li giudicherร a partire dallโamore che hanno avuto per gli altri.
Questo ci dice che i talenti non sono le doti o i beni da moltiplicare, sa troppo di capitalismo. Le doti rappresentano invece lโolio ricevuto nelle lampade del brano precedente, olio che รจ lโamore verso i poveri del brano seguente.
Il talento รจ lโamore del Padre, รจ lโamore che il Padre ha verso di me, che deve duplicarsi nella mia risposta dโamore verso i fratelli.
La saggezza sta in questo: nel non nascondere sottoterra lโolio dellโamore, talento donato, ma nel trafficarlo, nel rischiarlo nellโattenzione agli affamati, ai carcerati, ai forestieri, agli ignudi, agli assetati. Stoltezza รจ nascondere il talento olio di amore del Padre sottoterra non prendendosi cura dei poveri che bussano alle nostre porte.
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Rispondere a questo amore mi fa ciรฒ che sono, figlio uguale al Padre.
Dio Padre nel Figlio รจ venuto ad incontrarci nella nostra umanitร . Lui si รจ fatto povero, รจ venuto ad abitare in mezzo alla nostra povertร . Questo gesto di amore รจ divenuto possibile grazie allo Spirito di amore donato a noi e che dentro di noi grida Abbร , Padre!
Noi siamo chiamati ad essere perfetti come รจ perfetto il Padre nostro che รจ nei cieli. Questo significa che siamo chiamati a vivere la stessa incarnazione, ad andare ad abitare in mezzo ai nostri fratelli poveri, soli ed abbandonati. Siamo chiamati cioรจ a trafficare i talenti di amore che il Padre ci ha donato, e piรน traffichiamo questi talenti di amore e piรน diveniamo saggi portatori di lampade accese che hanno la loro scorta di olio e possono illuminare i fratelli nellโattesa dello sposo che viene. Cosรฌ noi possiamo camminare, amando, sulla via della vita.
Nascondere il talento dono dโamore del Padre, non trafficandolo, รจ stoltezza. Perchรฉ lo Spirito che racchiudi sotto una campana di vetro, non รจ piรน Spirito. Lโamore se lo vai a sotterrare tu lo sotterri. Facendo cosรฌ risulti essere stolto perchรฉ lโamore sotterrato รจ un amore morto che non ha piรน senso: e questa รจ stoltezza; questa รจ perdita di ogni olio e quindi di ogni capacitร e possibilitร di illuminare il cammino nostro e dei nostri fratelli, quindi di potere attendere lo sposo che viene con le lampade accese.
Chi non investe il suo talento, lo perde. La causa del fallimento รจ la falsa immagine che abbiamo del Signore. Se lo riteniamo cattivo ed esigente, il nostro rapporto con lui non รจ di amore, ma legalistico, pauroso e sterile. E noi sappiamo che non si puรฒ amare su ordinazione, perchรฉ una legge lo richiede. Non si puรฒ amare per paura, al massimo si puรฒ far finta di amare per paura. Il legalismo e la paura sono un forte contraccettivo nei confronti dellโamore che non puรฒ in tal modo dare la vita ma rimane sterile.
E tutto questo รจ stoltezza.
Lโamore si moltiplica usandolo, la fede in Cristo cresce nel trafficarla. Se noi conserviamo passivamente nel nostro cuore la fede che abbiamo e lโamore ricevuto, non rimane niente nรฉ della fede nรฉ dellโamore. Lโamore diminuisce fino a scomparire, il fuoco si affievolisce se non รจ alimentato, la fede si avventura in una china in cui decresce sempre piรน.
Se invece si fa lavorare lโamore, se si ravviva la fede accogliendo la Parola e incarnando questa Parola in opere buone, non solo lโamore e la fede si moltiplicheranno, ma non cesseranno mai di crescere per tutta la vita.
Un poeta Indรน scrive:
โAlcuni fanno commercio di rame e di bronzo, altri di chiodi di garofano e noci moscate, ma i santi fanno commercio soltanto del nome di Dio: questa รจ la mia mercanzia! Sono diventato venditore ambulante dellโamore di Dio: un diamante inestimabile mi sono trovato nella mano, e ho lasciato cadere le cose del mondo!
Quando ho trovato il vero, mi sono aggrappato al vero, ho fatto commercio del vero,
e andando a vendere il mio carico di veri tesori, sono arrivato accanto al tesoriere.
Egli รจ la perla, la gemma e il diamante.
Egli รจ il gioielliere.
Fai dello Spirito lโanimale da soma, dellโamore la strada, e riempi le tue bisacce di sapienzaโฆ Dice Kabir: O santi, ascoltate, fruttuoso รจ stato il mio viaggioโ.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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