Siamo giunti agli ultimi giorni dellโanno liturgico e, come ogni anno, la Parola ci invita a riflettere sulย dopo, sullโaltrove.ย In altri tempi questa riflessione teologica veniva definita deiย novissimiย e serviva a guardare un poโ al di lร della punta del nostro naso.
Ribadito il concetto che il Regno รจ giร iniziato, la Chiesa delle origini ha maturato lโidea di un ritorno di Cristo risorto dopo lโascensione, ritorno pensato imminente, allโinizio, poi posticipato alla fine della Storia.
E di questa fine parla abbondantemente Gesรน utilizzando un linguaggio giร impiegato nellโAntico testamento: lo stile apocalittico, fatto di grandi immagini, di metafore, di visioni da non prendere alla lettera ma nel loro significato profondo.
Cosรฌ, oggi, il Signore ci ricorda di essere sempre pronti, di vigilare senza lasciare che la vita ci asfalti, ci intontisca, ci scoraggi. Il rischio รจ di fare come Lot che non ha avuto il coraggio di osare, di andare oltre, di staccarsi da Sodoma o come sua moglie, che ha continuato a guardare al passato.
Il Signore verrร , nella pienezza dei tempi, e sarร una grande festa, soprattutto per noi che ci diciamo suoi discepoli.
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