Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 7 Novembre 2020

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Medita

Gesรน etichetta il denaro โ€œricchezza disonestaโ€. Esistono tanti tipi di ricchezze, quelle materiali e quelle spirituali. La ricchezza materiale non รจ un male di per sรฉ; essa diventa โ€œbuonaโ€ o โ€œcattivaโ€ a seguito delle nostre scelte: se guadagnata con onestร , come frutto del proprio lavoro, soprattutto se condivisa con i fratelli, puรฒ essere uno strumento con cui esercitare la caritร  e puรฒ diventare una palestra per imparare ad amministrare bene i doni dello spirito. Gesรน stesso ci ricorda che saper essere fedeli nelle cose di poco conto ci insegna ad esserlo ancor di piรน nelle ricchezze vere, quelle che ci aprono la porta al Regno dei Cieli.

D’altra parte la ricchezza materiale รจ sempre stata, e lo sarร  sempre, una forte tentazione per l’uomo, fonte di aviditร  e corruzione. Attraente e ingannevole, cela dietro di sรฉ l’illusione della felicitร . Se mal gestita, arriva a impossessarsi della nostra anima, ad assorbire le nostre energie, i nostri desideri, fino a toglierci la libertร  e a sottrarci all’amicizia con Dio occupando tutto lo spazio del nostro cuore. Per questo Gesรน ci richiama con forza a operare una scelta chiara tra Dio e la ricchezza, poichรฉ il nostro cuore non puรฒ essere diviso e non puรฒ servire due padroni. Rivolgendosi ai farisei, Gesรน ci mette in guardia anche da altri โ€œbeni terreniโ€ che possono diventare nostri idoli e occupare il posto di Dio nel nostro cuore: la sete di successo e di potere, l’orgoglio, la superbia, la pretesa di essere migliori degli altri o di valere di piรนโ€ฆ โ€œCiรฒ che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio รจ cosa abominevoleโ€. Tutto questo ci rende schiavi e, da ultimo, infelici. Andiamo quindi alla ricerca della libertร  vera, e la nostra scelta non potrร  che orientarsi verso un’unica direzione.

Rifletti

Ogni volta che le mie azioni sono guidate dalla mia voglia di prevalere sugli altri, di mettermi in evidenza, di accumulare ricchezza o consenso, sperimento la schiavitรน. Sono schiavo di me stesso, del mio orgoglio, rendo il mio piccolo mondo sempre piรน asfittico e ristretto. Quando sono capace di apprezzare quanto mi รจ stato dato, di rendere partecipe l’altro di quello che ho, di staccarmi dalla bramosia di possedere, di fare per avere, sperimento la libertร . Il mio mondo si allarga, si illumina. Creo spazio a Gesรน nella mia vita e lo lascio entrare. Sono felice.

Preghiera finale

Signore, rendici uomini liberi, che non accettano doni
per compiere semplicemente il proprio dovere.
Signore, rendici uomini liberi dal desiderio di possedere cose:
esse non ci renderanno migliori.
Signore, rendici uomini liberi dal desiderio di possedere persone:
il loro bene venga prima di tutto e sopra ogni altra cosa.
Signore, rendici uomini liberi dal desiderio di possedere potere:
esso non ci farร  piรน forti.
Signore, rendici uomini liberi dal desiderio di possedere denari:
essi non ci porteranno ricchezza,
ma ci bruceranno il cuore, la mente e le mani.
Signore, rendici uomini liberi nelle profonditร  del nostro cuore,
nell’acutezza della nostra mente, nelle azioni che, ogni giorno, compiamo.
Signore, rendici capaci di sobrietร , condivisione, accoglienza.
E aiutaci a fare ordine nelle nostre passioni.
(Dionigi Tettamanzi)


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Cristina Martinelli, Chiara Martinelli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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