Medita
Gesรน etichetta il denaro โricchezza disonestaโ. Esistono tanti tipi di ricchezze, quelle materiali e quelle spirituali. La ricchezza materiale non รจ un male di per sรฉ; essa diventa โbuonaโ o โcattivaโ a seguito delle nostre scelte: se guadagnata con onestร , come frutto del proprio lavoro, soprattutto se condivisa con i fratelli, puรฒ essere uno strumento con cui esercitare la caritร e puรฒ diventare una palestra per imparare ad amministrare bene i doni dello spirito. Gesรน stesso ci ricorda che saper essere fedeli nelle cose di poco conto ci insegna ad esserlo ancor di piรน nelle ricchezze vere, quelle che ci aprono la porta al Regno dei Cieli.
D’altra parte la ricchezza materiale รจ sempre stata, e lo sarร sempre, una forte tentazione per l’uomo, fonte di aviditร e corruzione. Attraente e ingannevole, cela dietro di sรฉ l’illusione della felicitร . Se mal gestita, arriva a impossessarsi della nostra anima, ad assorbire le nostre energie, i nostri desideri, fino a toglierci la libertร e a sottrarci all’amicizia con Dio occupando tutto lo spazio del nostro cuore. Per questo Gesรน ci richiama con forza a operare una scelta chiara tra Dio e la ricchezza, poichรฉ il nostro cuore non puรฒ essere diviso e non puรฒ servire due padroni. Rivolgendosi ai farisei, Gesรน ci mette in guardia anche da altri โbeni terreniโ che possono diventare nostri idoli e occupare il posto di Dio nel nostro cuore: la sete di successo e di potere, l’orgoglio, la superbia, la pretesa di essere migliori degli altri o di valere di piรนโฆ โCiรฒ che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio รจ cosa abominevoleโ. Tutto questo ci rende schiavi e, da ultimo, infelici. Andiamo quindi alla ricerca della libertร vera, e la nostra scelta non potrร che orientarsi verso un’unica direzione.
Rifletti
Ogni volta che le mie azioni sono guidate dalla mia voglia di prevalere sugli altri, di mettermi in evidenza, di accumulare ricchezza o consenso, sperimento la schiavitรน. Sono schiavo di me stesso, del mio orgoglio, rendo il mio piccolo mondo sempre piรน asfittico e ristretto. Quando sono capace di apprezzare quanto mi รจ stato dato, di rendere partecipe l’altro di quello che ho, di staccarmi dalla bramosia di possedere, di fare per avere, sperimento la libertร . Il mio mondo si allarga, si illumina. Creo spazio a Gesรน nella mia vita e lo lascio entrare. Sono felice.
Preghiera finale
Signore, rendici uomini liberi, che non accettano doni
per compiere semplicemente il proprio dovere.
Signore, rendici uomini liberi dal desiderio di possedere cose:
esse non ci renderanno migliori.
Signore, rendici uomini liberi dal desiderio di possedere persone:
il loro bene venga prima di tutto e sopra ogni altra cosa.
Signore, rendici uomini liberi dal desiderio di possedere potere:
esso non ci farร piรน forti.
Signore, rendici uomini liberi dal desiderio di possedere denari:
essi non ci porteranno ricchezza,
ma ci bruceranno il cuore, la mente e le mani.
Signore, rendici uomini liberi nelle profonditร del nostro cuore,
nell’acutezza della nostra mente, nelle azioni che, ogni giorno, compiamo.
Signore, rendici capaci di sobrietร , condivisione, accoglienza.
E aiutaci a fare ordine nelle nostre passioni.
(Dionigi Tettamanzi)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Cristina Martinelli, Chiara Martinelli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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