Commento al Vangelo del 1 Novembre 2020 – don Giovanni Berti (don Gioba)

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Dolcetto o scherzetto?

โ€œDolcetto o scherzettoโ€ รจ la frase tipica con la quale i bambini nella serata di Halloween si presentano vestiti da streghe o mostri alle porte delle case. Questโ€™anno รจ il covid ad aggirarsi tra le nostre case, cittร , ospedali e attivitร  lavorative, e non solo nella notte della vigilia di Tutti i Santi, ma giร  da diversi mesi. Il terribile virus non ci dร  nemmeno la scelta tra dolcetto o scherzetto, ma quando gli apriamo entra e combina ben piรน di uno scherzetto, anzi per molti diventa un calvario talvolta mortale.

La seconda ondata di contagi rischia davvero di diventare piรน pensante della prima non tanto per le conseguenze mediche ed economiche, ma soprattutto per quelle morali per milioni di persone: il senso del fallimento, la paura di ripiombare piรน volte in un vortice di crisi sanitare ed economiche e il senso sempre piรน profondo di insicurezza ci rendono piรน diffidenti e divisi tra noi. Se la notte di Halloween si scherzava con le paure, queste sembrano diventare pane quotidiano per lungo tempo.

elo di questa solennitร  di Tutti i Santi, con il continuo martellante ripetersi della parola โ€œbeatiโ€ puรฒ a primo ascolto generare fastidio e far sentire davvero le parole della fede lontane dallโ€™esperienza reale della vita.
Lโ€™evangelista Matteo ci descrive quando e dove Gesรน pronuncia queste Beatitudini e il lungo e ricchissimo insegnamento che segue. Trovo interessante questa cornice e mi aiuta ad entrare dentro le parole con lo spirito giusto.
Gesรน โ€œvede le folleโ€, e la fede mi insegna che quello sguardo arriva anche a noi oggi, fino a me in questo momento. Gesรน pronuncia parole eterne ma con lo sguardo legato al presente, alla situazione reale delle persone. Gesรน vede la folla mondiale di oggi nella quale ci sono anche io, con le mie paure, insicurezze, dubbi ed errori.

Dopo aver gettato lo sguardo sulle folle chiama i suoi discepoli e inizia il suo insegnamento solenne su un monte che per chi conosce la Bibbia sa che richiama un altro monte, quello del 10 comandamenti di Mosรจ. Gesรน sale su un nuovo monte che Matteo non indica appositamente per dire che รจ un monte universale, come universale รจ lโ€™insegnamento che pronuncia. Da questo monte il Maestro pronuncia parole che hanno come primi destinatari proprio i discepoli. Questi ultimi perรฒ non devono tenere per sรฉ queste parole ma ne diventano diffusori affinchรจ arrivino a quella folla di allora cosรฌ come alla folla umana di oggi, fino a me.
Per capire la forza sanante delle parole di Gesรน bisogna sottolineare che al โ€œbeatiโ€ รจ sempre legato un โ€œperchรฉโ€ che รจ ripetuto tante quante volte รจ pronunciata la prima parola.

Il perchรฉ della beatitudine non risiede nellโ€™essere poveri, nel pianto, nella mitezza, nella fame di giustizia, nellโ€™essere misericordiosi, nella purezza, nellโ€™operare la pace, nellโ€™essere perseguitatiโ€ฆ La felicitร  profonda dellโ€™anima e della vita non risiede nelle capacitร  morali che abbiamo e tanto meno nellโ€™essere in situazioni difficili. La beatitudine ha il suo โ€œperchรฉโ€ nellโ€™azione di Dio che non rimane beatamente chiuso nel suo palazzo celeste ma รจ presente nella storia umana fin da subito. Gesรน promette questa beatitudine umana e spirituale giร  da adesso, anche in quelle situazioni umane che a primo sguardo sembrano perdenti e impossibili.

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Le beatitudini sono considerate il cuore degli insegnamenti del Vangelo, perchรฉ sono il cuore pulsante della nostra vita attuale. Senza questo cuore vivo, e riducendo la vita di fede a delle pure regole da eseguire, moriamo spiritualmente e anche umanamente, e davvero quello che succede come questa pandemia ci puรฒ distruggere.

I Santi che oggi ricordiamo sono uomini e donne come noi che hanno creduto al Vangelo mentre erano in vita, facendo un cammino personale a volte difficile. Hanno creduto a questa presenza e azione di Dio e ne hanno fatto una ragione di vita. Noi li guardiamo e veneriamo โ€œbeati e santiโ€ in cielo, ma la loro beatitudine, quella che noi cerchiamo, lโ€™hanno vissuta giร  in terra. รˆ stata questa fiducia in Dio che li ha portati ad attraversare ogni situazione dellโ€™esistenza con lo spirito alto, ricco di felicitร , pace, beatitudine.
Ecco il โ€œdolcettoโ€ che, parafrasando un poโ€™ la frase dei bambini di Halloween, ci promette il Vangelo. E il Vangelo ci offre solo questo, senza scherzetti.

Gesรน in tutta la sua vita umana e anche sulla croce, vestito di sangue e dolore, ha avuto solo parole di salvezza e ci ha donato la dolcezza della reale presenza di Dio. Questo ci dicono tutti i santi, anche quelli che magari ancora non sono riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa.


Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)

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