Gesรน oggi ci rivolge una parola di incitamento e sorprendente promessa, che dร lโidentikit delย discepolo: un servo che, intento al proprio compito, attende il ritorno del suo padrone (in greco: โkyriosโ, signore), per scoprire poi di essere lui stesso destinatario di cura e attenzione da parte del suo signore.
I pochi versetti sono densi di richiami scritturistici: โle vesti strette ai fianchiโ โ cosรฌ era solito averle il lavoratore per non esserne impedito nello svolgimento dei propri compiti o chi si metteva in viaggio per camminare piรน speditamente โ, rinviano alla cena pasquale dellโEsodo (Es 12,11); โle lampade acceseโ rimandano alla parabola delle vergini che attendono nella notte il ritorno dello sposo (Mt 25,1-12).ย
Servi, dunque, semplici servi (cf. Lc 17,7-10), a immagine di colui che รจ stato in mezzo ai suoi nella disposizione del servo โ โIo sto in mezzo a voi come colui che serveโ (Lc 22,27) โ, chiamati ad aspettare il Signore, il cui ritorno รจ dato per certo.ย
Responsabilitร del servo รจ di essere trovato pronto per aprire subito la porta di casa e mettersi a disposizione del padrone. ร unโattesa operosa, che implica azioni concrete e coinvolge tutto il nostro essere, mani, cuore, mente, perchรฉ si tratta di intuire e prevedere le necessitร del padrone. Lโattesa non ci proietta solo in un tempo futuro, ma ci radica nella realtร .
Sembrano atti dovuti quelli del servo, obbligati dalla sua condizione sociale, ma la prontezza delle sue azioni lascia intravedere una relazione che va al di lร del rapporto specifico di lavoro.
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Lโattesa puรฒ prolungarsi nel tempo โ forse il padrone arriverร nel mezzo della notte, quando i nostri occhi stanchi lottano per restare aperti โ, e pertanto richiede da parte del servo la capacitร di resistere, di rimanere, di attraversare la notte: la โnostraโ notte, quelle situazioni che ci paiono difficili e senza via di uscita in cui a volte capita di trovarci. โRestareโ รจ lโinvito che Gesรน aveva rivolto ai suoi discepoli durante la notte del Getsemani: โRestate qui e vegliate con meโ (Mt 26,38).ย
Il Signore continua a bussare alla nostra porta e allora attendiamolo โcingendo i fianchi della mente, ponendo tutta la speranza in quella grazia che ci sarร data quando Gesรน Cristo si manifesterร โ (1Pt 1,13), cioรจ tenendo desta la nostra intelligenza per cogliere i tenaci segnali di futuro. Se si manca di luciditร , corriamo il rischio di adagiarci nellโillusione di sentirci giร appagati e non afferriamo le occasioni che egli ci offre nel nostro oggi.
Beati quei servi che il Signore troverร ancora svegli, โvigilantiโ: pronti, lรฌ al loro posto. Beati perchรฉ sono stati capaci di perseverare, di non venire meno nel cammino e di continuare a credere nella fedeltร del Signore che sostiene la nostra attesa. Beati perchรฉ sono loro stessi destinatari delle cure di un padrone che si fa loro servo, cingendosi le vesti, mettendoli a tavola e passando a servirli.ย
Il Signore prende tempo per noi e questo puรฒ sembrarci inaudito. Ogni frammento del nostro tempo รจ custodito dalla fedeltร del suo amore. Il tempo dellโattesa si dilata nel tempo dellโamicizia e della comunione vissute attorno a un banchetto destinato a durare per sempre.ย
fratel Salvatore
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