Dovโeri finita? Ritrovare in noi lโimmagine di Dio
Il restauro
Mi ha sempre affascinato quel lavoro di restauro degli antichi affreschi che permette di riportare alla luce le figure originali, i volti dei personaggi cosรฌ comโerano stati pensati dallโautore. Mi fa pensare a quello che avviene nella nostra vita, di come cioรจ il tempo copra o nasconda la nostra immagine originale, quella che Dio ha pensato per noi, ma nello stesso tempo, proprio come accade per un affresco rovinato dalle intemperie, Dio, pazientemente, con la sua grazia, cerca di riportare pian piano lโimmagine scritta dentro di noi alla sua primigenia bellezza.
False domande
Questo testo del Vangelo (Mt 22,15-21) รจ costruito anchโesso intorno a due immagini: una รจ quella raffigurante Cesare sulla moneta che serviva a pagare il tributo, lโaltra รจ lโimmagine divina scritta dentro lโuomo.
Come avviene nella nostra vita, le domande che rivolgiamo a Dio sono a volte pretestuose: in realtร abbiamo giร le nostre risposte, le nascondiamo nel profondo del cuore, facendo finta di non trovarle, come quando, al bar, scaviamo nelle tasche, in maniera imbarazzata, per evitare di pagare il caffรจ.
Quando Gesรน astutamente chiede di vedere una delle monete speciali con cui bisogna pagare il tributo a Cesare, gli erodiani, sostenitori del potere romano, la tirano fuori immediatamente, segno evidente che essi pagavano quella tassa: interrogano Gesรน sullโopportunitร o meno di pagare, ma essi hanno giร la risposta.
Monete personalizzate
Il tributo a Cesare era una tassa che a partire dal 6 d.C. tutti gli abitanti della Giudea, della Samaria e dellโIdumea dovevano versare al potere imperiale e dovevano farlo con una moneta speciale, una moneta che recava appunto lโeffige di Cesare. Pagare il tributo con questa moneta speciale diventava in tal modo anche un sistema per diffondere il culto dellโimperatore. La resistenza che un ebreo provava davanti a questa imposizione non era solo di tipo economico e politico, ma anche religioso, dal momento che la Legge ebraica vietava di farsi immagine alcuna. Usare quella moneta poteva dunque anche essere considerato come un atto di idolatria.
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Lโamore per lโimperatore passa quindi attraverso il denaro, รจ un affetto che si quantifica. ร uno scambio in cui cโรจ uno che vince ed รจ sempre presente, lโaltro invece รจ costretto a stare da schiavo in quella relazione. Ho lโimpressione perciรฒ che lo stile di Cesare sia spesso anche il nostro, quando viviamo relazioni fatte di scambi quantificati, in cui tutto รจ misurato in base al prezzo, dove siamo sempre scrupolosamente attenti a verificare se lโaltro ha pagato il tributo alla nostra immagine. Siamo tutti narcisisti come Cesare e viviamo le relazioni come un bisogno di venerazione e di conferma allโidea che abbiamo di noi stessi.
Unโequa ripartizione?
La risposta di Gesรน non puรฒ essere affatto interpretata, come รจ avvenuto tante volte nella storia delle dottrine politiche, nel senso di una separazione dei poteri: da una parte quello civile e dallโaltro quello religioso. A ben guardare, Gesรน sta riportando lโuomo, tutto intero, alla sua totale appartenenza a Dio. Se infatti ogni cosa appartiene a colui di cui reca lโimmagine, รจ vero che la moneta appartiene a Cesare perchรฉ ne reca lโimmagine, ed รจ dunque ammissibile che quelle monete ritornino a lui, ma รจ altrettanto vero che lโuomo reca in sรฉ lโimmagine di Dio, fin dalla creazione. Pertanto anche tutto lโuomo deve ritornare a Colui di cui reca lโimmagine, ovvero a Dio. Se dunque accettiamo di pagare il tributo, in virtรน dellโimmagine che le monete recano impressa, portando avanti questo ragionamento, dovremmo concludere che anche lโuomo, tutto lโuomo, appartiene a Dio, e a Lui deve ritornare.
Immagine di Dio in noi
Probabilmente perรฒ nella nostra vita lโimmagine di Dio non รจ cosรฌ evidente come lโimmagine di Cesare impressa sulle monete. Chi guarda la moneta vede Cesare, ma chi guarda la nostra vita cosa vede? Come in un affresco antico, lโimmagine di Dio in noi appare occultata dal tempo, sembra rovinata, ma non puรฒ mai andare persa.
La vita spirituale รจ lasciare che Dio metta mano allโaffresco che ha dipinto in noi, e piano piano riporti alla luce la bellezza con la quale ci ha pensato. Questa รจ lโunica immagine che dovrebbe preoccuparci, non quella che stampiamo sulle false monete delle nostre relazioni interessate.
Leggersi dentro
- In che condizioni รจ lโaffresco che reca lโimmagine di Dio in te?
- Quanta importanza dai al culto della tua immagine nelle relazioni?

Compagnia di Gesรน (Societas Iesu) – Fonte
