don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 18 Ottobre 2020

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Essere di Cristo non autorizza a disertare la terra. Il nostro posto รจ solo questo mondo a cui capo vi รจ e vi sarร  sempre un Cesare.
E occorre โ€˜rendere a Cesare quel che รจ di Cesareโ€™ (cfr. v. 21), impegnarsi a fare il bene proprio in questo nostro mondo. Contribuire al bene comune, fare tutto ciรฒ che รจ in nostro potere perchรฉ il posto che abitiamo possa essere โ€˜trasformatoโ€™ dal di dentro, attraverso lโ€™innesto di un โ€˜principio nuovoโ€™, una modalitร  โ€˜altraโ€™ dโ€™esistenza, uno stile di vita improntato alla feconditร .

Sarร  pur vero che questo mondo รจ pieno di menzogna e di morte, ma Gesรน insiste: ยซEcco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrร  danneggiareยป (Lc 10, 19), dove il serpente รจ simbolo della menzogna, e lo scorpione simbolo di morte in quanto ha il veleno nella coda, sua parte terminale.
Il cristiano รจ, in virtรน della sua appartenenza a Cristo, โ€˜nuovaโ€™ modalitร  dโ€™esistenza, portatore di un principio di vita altro, in grado di vincere anche la menzogna e la morte. Essere cristiani non significa essere proiettati verso un aldilร  paradisiaco, โ€˜saltandoโ€™ la storia, ma piuttosto essere โ€˜rinviatiโ€™ nellโ€™aldiquร , radicati, ben piantati su questa terra attraverso una modalitร  di vita del tutto nuova.

Cosa vorrร  dire โ€˜rendere a Dio ciรฒ che รจ di Dio?โ€™. Se nel caso di Cesare tutto รจ partito da unโ€™effige su di una moneta, qual รจ la moneta che riguarda il mondo di Dio? Lโ€™uomo. Rendere a Dio ciรฒ che รจ di Dio significherร  perciรฒ presentargli le sue creature nella loro piena dignitร , lโ€™uomo ridonato a sรฉ stesso, ripulito dal fango che lo imbratta, guarito delle ferite del corpo e dello spirito.

Il Vangelo di oggi sottolinea che ai cristiani non รจ dato disertare la terra in nome di un fantomatico โ€˜cieloโ€™, ma รจ chiesto loro di trasformare la terra in cielo. Nel Padre nostro noi preghiamo perchรฉ venga qui ed ora il suo Regno, e noi sappiamo che laddove si vive lโ€™amore, lร  si trova giร  un โ€œpezzo di Regno di Dioโ€, anzi รจ dato Dio stesso. Forse abbiamo imparato dopo duemila anni di cristianesimo ad affermare che Dio รจ Amore, ora รจ giunto il momento di credere che lโ€™amore รจ Dio. Che ogni volta che si ama lo si rende presente, gli si dร  carne, volto, figura. Per cui chi ama crede in Dio. Chi ama รจ giร  in paradiso.

Chi ama ha giร  vinto lโ€™inferno perchรฉ lโ€™inferno โ€“ dice Dostoevskij, รจ non amare piรน.
Dobbiamo cominciare a credere che il paradiso non รจ tanto la terra trasfigurata dallโ€™amore che salirร  in cielo, ma piuttosto una terra trasfigurata dallโ€™amore, terra dove si muovono donne e uomini che rendono a Cesare ciรฒ che รจ di Cesare, e agli uomini secondo il loro bisogno.

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AUTORE: don Paolo Squizzato
FONTE
SITO WEB: https://www.paoloscquizzato.it
CANALE YOUTUBE:
https://www.youtube.com/channel/UC8q5C_j3ysCSrm1kJZ4ZFwA

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