don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 16 Ottobre 2020

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L’AMORE DI DIO E’ IL SEGRETO SVELATO DALLA NOSTRA VITA SALVATAย DALL’IPOCRISIAย 

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Tra la “folla” anonima che “si accalca e calpesta a vicenda”, i discepoli sono come il lievito nella massa: non si vede, ma esercita una forza capace di sprigionare vita e fermentare tutta la pasta. Proprio perchรฉ sciolto come sale e lievito puรฒ illuminare il mondo intero. E’ il paradosso cristiano nel quale siamo stati coinvolti con la chiamata che ci ha raggiunti: come il nostro Signore ci aspetta un torchio dove essere spremuti sino all’ultima goccia, perchรฉ il sangue di Cristo giunga ad ogni uomo; la missione della Chiesa, infatti, รจ lasciarsi impastare nel mondo per presentare i pagani a Dio come un’oblazione pura. I martiri ci indicano il cammino, come quelli di Nagasaki, crocifissi mentre cantavano i salmi che facevano risuonare, proprio per i loro carnefici, le melodie che gli angeli cantano in Cielo per l’eternitร . A questo canto tra le fiamme della fornace ardente delle tentazioni e delle persecuzioni siamo chiamati fratelli; per questo la Chiesa ci sta insegnando come innalzare nel mondo l’inno di lode per il Dio bestemmiato e dimenticato. Unico pericolo, lโ€™”ipocrisia”, peggiore de peccati stessi, perchรฉ rende vana la Croce di Cristo e frustra la missione della Chiesa; il “lievito” di una vita doppia che infetta tutta la pasta, perchรฉ “nasconde” l’idolatria come fece il Popolo di Israele sorprendentemente sconfitto in battaglia ad Ai: “Israele ha peccato. Essi hanno trasgredito lโ€™alleanza che avevo loro prescritto e hanno preso ciรฒ che era votato allo sterminio: hanno rubato, hanno dissimulato e messo nei loro sacchi! Gli Israeliti non potranno resistere ai loro nemici, volteranno le spalle ai loro nemici, perchรฉ sono incorsi nello sterminio. Non sarรฒ piรน con voi, se non eliminerete da voi chi รจ incorso nello sterminio. Orsรน, santifica il popolo…

Allora Acan disse a Giosuรจ: “In veritร , proprio io ho peccato contro il Signore, Dio di Israele. Avevo visto nel bottino (di Gerico appena conquistata) un bel mantello di Sennaar, duecento sicli d’argento e un lingotto d’oro del peso di cinquanta sicli; ne sentii bramosia e li presi ed eccoli nascosti in terra in mezzo alla mia tenda e l’argento รจ sotto”… Giosuรจ allora prese Acan di Zerach e l’argento, il mantello, il lingotto d’oro, i suoi figli, le sue figlie, il suo bue, il suo asino, le sue pecore, la sua tenda e quanto gli apparteneva. Tutto Israele lo seguiva ed egli li condusse alla valle di Acรฒr. Giosuรจ disse: “Come tu hai portato sventura a noi, cosรฌ il Signore oggi la porti a te!”. Tutto Israele lo lapidรฒ, li bruciarono tutti e li uccisero tutti a sassate” (cfr Gs cap.7). Fratelli, il Vangelo di oggi ci annuncia le stesse parole che ascoltรฒ Giosuรจ: stiamo nascondendo un idolo nel cuore! Cercalo, e consegnalo a Cristo, altrimenti la tua vita sarร  un fallimento, e scapperai pieno di paura davanti “a coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far piรน nulla”: ti infilerai in ipocrisie sempre piรน sottili, aggiungerai menzogna a menzogna, con tua moglie, i tuoi figli, i tuoi fratelli e colleghi, perchรฉ nascondendo l’idolatria impediamo a Cristo di operare con potenza; essa infatti si manifesta pienamente nella debolezza, non nell’ipocrita autonomia dell’orgoglioso. Per questo Gesรน si dirige “innanzitutto” a noi, “suoi amici”, per metterci in guardia dall’ipocrisia, il vero pericolo per la Chiesa, che per sua causa diventa sale che ha perduto il sapore ed รจ “calpestato” come gli ipocriti tra i farisei, sepolcri di cui nessuno si avvede, e come noi, i discepoli, che perdendo la primogenitura profetica, torniamo ad essere folla anonima che si “calpesta” a vicenda: “Corruptio optimi pessima”, ovvero “ciรฒ che era ottimo, una volta corrotto, รจ pessimo” (San Gregorio Magno). Ma coraggio, il Signore ha preso il tuo posto! Tu hai portato sventura alla tua famiglia, alla Chiesa e al mondo con la tua idolatria, ma la morte che meritavi ha raggiunto Cristo sulla Croce. Accetta oggi quella che la storia ti presenta, dove puoi sperimentare il perdono di Dio che estirpa dal tuo cuore l’idolatria “nascosta” per deporvi la sua natura. Lasciati “attirare” da Cristo che ti vuol “condurre nel deserto”: entra nella storia di ariditร  e solitudine che non sopporti, perchรฉ รจ proprio dove Lui vuole “parlare al tuo cuore” per salvarti: nel tuo deserto, infatti, Gesรน “trasformerร  la valle di Acรฒr (quella dove รจ stato lapidato e bruciato il colpevole della disfatta del Popolo di Israele) in porta di speranza”. Ascolta che cosa dice il Signore di te attraverso il Profeta Osea: “Lร  (nel deserto, proprio dove hai nascosto l’idolatria e hai sperimentato il fallimento del peccato) canterร  come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscรฌ dal paese d’Egitto. E avverrร  in quel giorno che mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai piรน: Mio padrone. Le toglierรฒ dalla bocca i nomi dei Baal (gli idoli dei popoli pagani), che non saranno piรน ricordati. Ti farรฒ mia sposa per sempre, ti farรฒ mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, ti fidanzerรฒ con me nella fedeltร  e tu conoscerai il Signore” (cfr Os. cap 2).ย 

Cosรฌ sono salvati gli “amici” di Gesรน, e per questo chiamati alla “parresia” di gridare la mondo che esiste “mio Dio”, come la Maddalena dopo aver incontrato il Signore risorto lo ha annunciato con franchezza e gioia senza temere di non essere creduta. La “parresia” infatti, รจ il lievito che trasforma una massa anonima in una comunitร , perchรฉ, attirando su di sรฉ l’odio e la persecuzione di chi non accetta la Veritร  annunciata senza compromessi, semina con feconditร  i cristiani attraverso il sangue sparso nel martirio. Solo dove risplende l’autenticitร  del Vangelo, infatti, le persone sono poste di fronte all’amore di Cristo, perchรฉ desti in loro il desiderio di vivere come i cristiani, beati nella fame e nella povertร , tra le lacrime e le persecuzioni. Sulla croce, infatti, ogni “segreto viene alla luce”: se l’interno รจ stato purificato e colmato di fede, esso splenderร  nell’amore piรน forte della morte; se invece รจ pieno di iniquitร  e incredulitร , sarร  svelata l’ipocrisia, con grave danno per i piccoli e i peccatori. Se stai perdonando il tuo nemico, oppure offrendo il dolore della malattia, allora significa che in te รจ vivo Cristo per mezzo della fede adulta. Come sappiamo dal primo rito del battesimo, essa ci dร  la vita eterna, e chi ce l’ha non teme le persecuzioni piรน feroci: sa che “ogni suo capello รจ contato”, perchรฉ la sua vita รจ custodita nel cuore di Dio. Per questo un cristiano puรฒ amare donandosi nel martirio, “svelando” cosรฌ all'”esterno” le opere della fede che colmano l'”interno”. ฤ– come tra due sposi: con pudore “nascondono” nellโ€™intimitร  della “stanza piรน interna” effusioni e sguardi in un linguaggio di parole e corpi che solo loro comprendono. Ma ognuno di quegli istanti dโ€™amore, pur restando un “segreto” sigillato tra i due, รจ destinato a fissarsi scolpito nella vita dei loro figli, che in quei momenti in cui sono concepiti, ereditano dai genitori la somiglianza. Cosรฌ Gesรน rivela il suo mistero “anzitutto” ai suoi discepoli, scegliendoli come primizie perchรฉ “stiano con Lui” sul talamo della Croce dove sperimentano il suo amore che li fa immagine somigliante dello stesso Padre; solo dopo potranno farlo “conoscere” al mondo. Come accadeva nella Chiesa primitiva quando ciรฒ che gli apostoli predicavano “nel segreto” del catecumenato e delle assemblee delle comunitร , una volta fatto carne e vita nei cristiani rinati da acqua e da Spirito, era “annunciato sui tetti”. Quella Parola li spogliava dell’ipocrisia illuminando l’idolatria che si nasconde nel fondo del cuore perchรฉ fosse consegnata ai sacramenti insieme ai peccati che genera. ย 

Anche noi abbiamo bisogno di “stanze piรน interne” dove essere iniziati alla fede adulta, che รจ l’esperienza di vedere trasformate le nostre valli di Acor in porte di speranza; “stanze” come il Cenacolo, dove gli apostoli si erano “nascosti” per timore dei Giudei e hanno visto Gesรน vivo passare oltre le porte della morte e della paura, lo hanno ascoltato annunciare la Pace, hanno mangiato con Lui e hanno ricevuto lo Spirito Santo. Grazie ad Esso, “nulla” di tutto questo che avevano ascoltato e sperimentato รจ “rimasto nascosto”, ma รจ stato “svelato” dal loro annuncio e dalla loro testimonianza, sino al martirio! Per questo il Signore ci invita a “nasconderci” nel Cenacolo per passare dal “timore” di “coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far piรน nulla” – dal demonio e da chi lo incarna – al “timore di Dio”, che รจ un dono dello Spirito Santo che scende, appunto, nel Cenacolo. Nella comunitร  cristiana, infatti, sperimentiamo “anche i capelli del nostro capo sono contati”, perchรฉ l’amore di Dio cerca “hametz” (il lievito vecchio) anche negli angoli piรน nascosti; perfino in un capello puรฒ nascondersi un’insidia, come in una parola, in uno sguardo, in un pensiero: tutto รจ “contato” attraverso la predicazione della Parola di Dio alla quale non sfugge nulla, perchรฉ nulla manchi all’appello della misericordia. Tutto รจ passato al setaccio del fuoco dello Spirito Santo che purifica e ci dona il “timore”, il “principio della sapienza” che ci fa vivere sapendo che la “Geenna” esiste, che la chiusura ostinata alla Grazia puรฒ condurre Dio a minacciare di “uccidere”, proprio come dice Gesรน nel vangelo di oggi. Non scandalizzatevi, รจ la serietร  con cui Dio prende la nostra vita. Ricordate il sacrificio di Isacco? Per crescere nella fede Abramo doveva passare per quella prova atroce che lo chiamava a legare Isacco; per entrare nella libertร  che genera l’amore e la parresia doveva obbedire al di lร  della propria ragione. Anche per noi รจ preparato il Moria della prova dove vivere nel “timore” di Dio, come su un letto d’amore dove donarci a Cristo e attingere in Lui lo zelo e l’amore per ogni uomo. Nella prova, infatti, gli “amici” di Gesรน sono il segno profetico che desta nella “folla che si accalca” l’interrogativo capace di aprire il cuore a Cristo, quello che un cristiano senza fede diluirebbe nell’ipocrisia del buonismo: davvero Dio mi ama? Nelle situazioni che sembrano negare l’esistenza di Dio e il suo amore, i discepoli crocifissi con Cristo rivelano il segreto piรน intimo di Dio: Dio ama ogni persona cosรฌ come รจ. Il mondo non lo sa, e per questo “vende cinque passeri per due soldi”, disprezza le persone per le quali Gesรน ha pagato il riscatto con la sua vita. Per la sapienza carnale, infatti, i “passeri”, immagine dei piccoli e degli ultimi perchรฉ sono tra le creature piรน deboli e indifese, non valgono nulla. Per Cristo invece, tu spogliato della maschera ipocrita, tu cosรฌ come sei, piccolo e debole, “vali” infinitamente, perchรฉ “vali” quanto il sangue che Cristo ha versato per te. Allora coraggio, lasciati spogliare, ed entra nudo nelle viscere di misericordia della Chiesa per rinascere come un Vangelo vivente annunciato sui “tetti” perchรฉ tutti possano ascoltarlo e salvarsi.


AUTORE: don Antonello Iapicca
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