Non riesco a credere al potere di queste mie mani: legano e slegano sulla tua parola, Signore, e ciรฒ che tu desideri legare legano, ciรฒ che tu vuoi slegare slegano. Guardo le mie mani e le riscopro tue. Tua la volontร dietro i miei passi, tuo il desiderio cui tendo, tua la promessa cui credo.
Non la mia forza, non il mio potere, non la mia capacitร . Non la dottrina nรฉ la sapienza per cui lavoro tanto alacremente. Nulla di tutto ciรฒ mi fa grande ai tuoi occhi, Signore. Nulla mi fa grande, se non il tuo stesso sguardo โ sotto i tuoi occhi cresco, i miei piedi compiono passi, le mie mani si muovono: cammino su serpi e rovi, sposto montagne. Sono grande quando, piccola, mi lascio guardare.
Non perchรฉ sia brava: sono capace soltanto nella misura in cui mi faccio accogliente e la mia capacitร diventa non unโabilitร da esibire ma la disponibilitร a farmi vuoto, ad accogliere. Quella sรฌ, allora, รจ capacitร : lasciarsi riempire, fino allโorlo.
Il tuo sguardo, allora, mi rivela insieme la mia e la tua identitร : attraverso i tuoi occhi posso guardarmi e mi vedo, finalmente, fatta a tua immagine. Ecco allora che ti scopro proprio quando mi scopro e, offrendomi al tuo sguardo, trovo il creatore nella creatura.
Verena M.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
