Questa nuova settimana inizia con il โ consueto โ stravolgimento, da parte di Gesuโ, delle categorie e dei modi di pensare umani.
I discepoli si interrogavano su chi fosse โ il piรน grande โ.
Eโ la stessa logica che si ripete anche oggi.
Tutti credono, a torto o ragione, di essere i โ piรน grandi โ, i โ piรน bravi โ, i โ numeri uno โ, e vivono la loro vita in perenne agitazione per โ primeggiare โ.
A tutti costoro consiglio la splendida lettura, proposta pochi giorni fa ( esattamente il 24/09 ) dalla liturgia, tratta dal libro del Quoelet, ove lโautore ci dice che โ tutto รจ vanitร โ e ci pone un interrogativo: โ Quale guadagno viene allโuomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole? โ
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Mirare ad essere โ grandi โ nella societร รจ vanitร , soffio, vacuitร , e fa vivere in uno stato di perenne โ affanno โ che non produce risultato alcuno.
E, allora, interviene Gesuโ, che ci dice che รจ โ grande โ chi รจ โ piccolo โ, cioรจ chi la smette di vivere in guerra perenne con tutto e tutti pur di primeggiare ma, invece, consapevole della sua piccolezza e fragilitร di creatura, confida solo nel suo Creatore, certo, per fede, che non gli mancherร nulla.
Solo chi si riconosce โ piccolo โ, โ fragile โ, puรฒ accogliere Cristo e, attraverso lui, il Padre.
Chi invece pensa di essere โ grande โ ha la presunzione di bastare a se stesso, di non aver bisogno di Dio.
Oggi, quindi, poniamoci questa domanda: miro alla โ grandezza umana โ o, consapevole della mia โ piccolezza โ, riesco ad accogliere Dio nella mia vita?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
