Secondo la tradizione la regina Elena, madre dellโImperatore Costantino, in questa giornata portรฒ a Costantinopoli le presunte reliquie della croce di Cristo miracolosamente ritrovate durante il suo pellegrinaggio a Gerusalemme.
Santa croce. Beata croce. Cosรฌ evidente e cosรฌ misteriosa. Capita e vilipesa. Stravolta e sfregiata, soprattutto da noi discepoli del Nazareno. Croce che, pure, per noi discepoli rappresenta il punto di non ritorno dellโamore di Dio. La parola definitiva di Dio sul mondo, il dono totale e assoluto di sรฉ. Questo significa, secondo le intenzioni di Gesรน, ilย prendere la croce.
ย Donarsi, totalmente, come Dio ha saputo fare. Allora perchรฉ della croce, stravolgendone il significato, abbiamo colto lโaspetto dolente? Come una penitenza da sopportare, un regalo non gradito voluto da Dio (che non manda mai nessuna croce! Scherziamo?) che umilmente sopportiamoโฆ Non รจ cosรฌ: da strumento di tortura raffinato e preverso la croce รจ diventata lโemblema della misura dellโamore senza misura di Dio. ร questo amore che oggi esaltiamo, non il dolore che essa porta con sรฉ.
Perchรฉ amare, lo sappiamo bene anche noi uomini, spesso richiede sacrificio e incomprensione. Oggi esaltiamo lโamore donato, lo poniamo in alto nelle nostre scelte, appeso alle nostre case perchรฉ irradi, con la sua logica, tutta la nostra vita.
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