Scavi a sufficienza per fondare la tua vita? Oppure sei superficiale? La provocazione che ci offre l’evangelista Luca รจ simile a quella che proponeva la versione di Matteo, quando si trattava di scegliere se fondare la casa sulla roccia o sulla sabbia. Luca preferisce evidenziare l’operazione di scavo, con il verbo skaptล che egli usa solo lui qui e in altre due occasioni: l’amministratore disonesto che non puรฒ zappare e il vignaiolo che si propone di zappare/scavare attorno al fico sterile, perchรฉ concimandolo porti frutto; nel brano di oggi torna tra l’altro la metafora dell’albero capace di buoni frutti, se ha buone radici.
All’azione dello scavare Luca associa anche il quasi sinonimo bathunล: approfondire, e quindi insieme rafforzano il senso di uni scavo molto profondo. Anche questo termine non รจ comunissimo, ma lo troviamo nel vangelo giovanneo quando la Samaritana osserva che quel pozzo รจ profondo: come farebbe Gesรน a offrire acqua viva, senza un secchio e una fune adeguati? Tornando al vangelo di oggi, appare sempre piรน evidente che gli avvertimenti del discorso delle beatitudini riguardano innanzitutto noi, prima che gli altri.
Qui non si sta parlando tanto di farisei, o dei pastori della chiesa e delle loro pagliuzze, ma proprio di te: tu hai scavato nei tuoi abissi piรน oscuri e dolorosi per fondare lรฌ, a partire da quelle debolezze, la tua vita sul comandamento dell’amore piรน radicale? Oppure quelle parole le hai appiccicate solamente in superficie, e si fermano sulla tua bocca? Sono davvero fondamentali per te oppure sono decorative, un modo per ingraziarsi le simpatie del Signore senza perรฒ che tu ci creda davvero sino in fondo?
Commento a cura di:

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.
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