Queste parole di Gesรน sono un invito allโascolto vero che qualifica il discepolo: โchiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in praticaโ (Lc 6,47): movimento verso Gesรน, ascolto, obbedienza che si traduce nel fare quello che la parola dice. Solo chi si lascia trasformare dalla parola che ascolta e la compie รจ un discepolo ben preparato che โsarร come il suo maestroโ (Lc 6,40), in grado cioรจ di insegnare portando giovamento al prossimo, a differenza delle guide cieche. Infatti (come dice il testo greco al v. 43) ogni albero buono produce frutto buono, ogni casa solidamente fondata resiste alla tempesta. Anche se si parla di frutto (esteriore) lโattenzione รจ posta nella profonditร intima e nascosta che produce il frutto e ciรฒ รจ ribadito nelle immagini che seguono: il tesoro del cuore, da cui sovrabbonda ciรฒ che la bocca dice, e le fondamenta โ la parte nascosta โ su cui poggia la casa rimandano alla realtร interiore e profonda, al mistero piรน proprio del nostro essere, che spesso neanche noi conosciamo pienamente.ย
Mi sembra che il testo suggerisca che cโรจ in fondounโinterscambiabilitร tra fondamenta e frutto: ciรฒ che ci fonda รจ il risultato di un lavorio in noi cui, in qualche modo, acconsentiamo e per il quale ci affatichiamo; il frutto dellโascolto diventa fondamento su cui poggiare in seguito. La stessa cosa mi sembra anche suggerita dalla ricorrenza di queste immagini nella letteratura antica, in particolare nella tradizione rabbinica e nei detti dei padri del deserto.
ยซChiesero ad abba Agatone: โChe cosโรจ piรน importante, la fatica del corpo o la custodia interiore?โ. Lโanziano disse: โLโuomo รจ simile a un albero: la fatica del corpo sono le foglie, la custodia interiore รจ il fruttoโฆ tutto il nostro sforzo deve essere rivolto al frutto, cioรจ a custodire le profonditร del nostro cuore. Ma รจ necessaria anche la protezione e lโornamento delle foglie, che sono la fatica del corpoยป (Agatone 8).
ยซRabbi Eleazar ben Azarjร diceva: Chi ha una sapienza superiore alle sue opere, a che cosa รจ simile? A un albero con molti rami ma poche radici: appena viene il vento, lo sradica e lo capovolge… Ma chi ha opere superiori alla sua sapienza, a che cosa รจ simile? A un albero con pochi rami ma molte radici: anche se venissero tutti i venti del mondo a soffiargli contro, non lo smuoverebbero da dove staยป (Pirqรจ Avot III,21 [17]).
ยซElisha ben Avujร dice: Un uomo che possieda opere buone e che abbia studiato molto la Torร , a che cosa รจ simile? A uno che costruisce prima con le pietre e poi con i mattoni: anche se venisse molta acqua e facesse pressione su di essi, non li smuoverebbe. Ma un uomo che non possieda opere buone, benchรฉ abbia studiato la Torร , a che cosa รจ simile? A uno che costruisce prima con i mattoni e poi con le pietre: basta che venga un poโ di acqua, e li fa subito crollareยป (Avot di Rabbi Nathan, 24).
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La vita monastica comprende se stessa come risposta a una chiamata e obbedienza al vangelo tradotta in una pratica. Come dice abba Agatone, tutto lo sforzo deve essere rivolto alla custodia delle profonditร del cuore, pur accompagnato dalla fatica dellโascesi, dello studio, del lavoro. Non cโรจ altro frutto cui aspirare, non cโรจ altro frutto che ci รจ chiesto. ร un frutto e un dono: coltivare e custodire il giardino del nostro essere e della nostra libertร , delle nostre potenzialitร e delle nostre relazioni (cf. Gen 2,15) perchรฉ il Signore faccia risplendere in noi la sua immagine e riveli nel suo e nostro mondo la luce della trasfigurazione.
sorella Raffaela
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