d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 4 Settembre 2020

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Si puรฒ riscontrare talora una tendenza a discernere in base alla situazione contingente, a quello che si puรฒ realmente vivere in quella data condizione, in quel dato momento. In ciรฒ vi sono aspetti positivi ma anche limiti. Gesรน ha rivelato ai suoi discepoli le veritร  fondamentali ma ha altresรฌ accennato ad approfondimenti successivi, quando i tempi sarebbero stati maturi, di quella manifestazione di Dio, dellโ€™uomo, del mondo, pur giร  virtualmente piena. Certo anche di questo aspetto, del cammino nella storia, ne ha trattato a tempo opportuno.

Le risposte dunque non si trovano a tavolino, resteremmo nel campo delle astrazioni, con tutto il corredo di fatica e di angosce che questa scarsa aderenza alla realtร  puรฒ comportare o nella mera pratica quotidiana, potremmo finire anche qui per svuotarci, ma nella vita concreta vissuta nella Luce. Lโ€™esistenza reale comporta una storia, schiacciarsi sul presente รจ un errore uguale e contrario a quello di vivere nellโ€™atemporalitร  delle astrazioni. Allora recuperiamo il dono della speranza nel futuro, la memoria viva del passato. E ci situiamo meglio nel presente.

In Lc 5, 37-39 Gesรน fa riflettere intorno al vino nuovo da mettere in otri nuovi. Al termine della pericope aggiunge che nessuno che beve il vecchio desidera il nuovo perchรฉ dice che il vecchio รจ buono. Le astrazioni e la fuga da esse nel pragmatismo schiacciano, come visto, su un presente in un modo o nellโ€™altro senza storia. Cosรฌ spesso questโ€™ultimo brano viene talora letto come unโ€™espressione di comprensione da parte di Gesรน per chi fatica ad aprirsi al nuovo. Ma qui Cristo afferma invece che Lui รจ il vino nuovo e il vino vecchio, solo quello รจ il vino genuino.

Si puรฒ per esempio parlare, a proposito della scuola, di incontro ed รจ cosa bella. Ma bisogna che a tempo opportuno si parli anche di sviluppo delle identitร , senza il quale lโ€™incontro non diventa stimolo alla vissuta ricerca del vero ma spegnente omologazione. Come abbiamo visto sopra fare a Gesรน, al tempo opportuno รจ bene gettare un seme per il futuro, senza meramente schiacciarsi su ciรฒ che si puรฒ fare oggi. Altrimenti asfissiamo la vita.

Si puรฒ parlare di solidarietร  ma questa puรฒ divenire un trucco dei potenti per svuotare le persone e manipolarle a piacimento se non si rende attuabile che la solidarietร  autentica nasca da una viva ricerca identitaria. Solidarietร  cristiana, buddista e via discorrendo, non lโ€™appiattimento di una solidarietร  svuotata di cammini personali. Che poi il potere piega al proprio niente affatto neutrale politically correct.

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