Caro lettore, cara lettrice,
eccoci giunti anche questโanno alla grande festa della Trasfigurazione del Signore.
Conosci certamente lโimportanza di questa festa per la nostra comunitร e sai che essa evoca la memoria di lontani giorni felici, visto che in questa occasione fratelli e sorelle di Bose fanno la professione monastica definitiva. Magari qualche volta hai anche gioito di persona, qui, insieme e noi, nella notte di veglia.
Nelle pagine di questo sito puoi trovare i testi liturgici per unirti a noi nella preghiera. Avrai anche letto tanti nostri commenti allโinesauribile vangelo della Trasfigurazione, che si proclama ogni anno almeno tre volte, nelle varie versioni: II domenica di Quaresima, festa di S. Elia (20 luglio) e, appunto, oggi, 6 agosto.
Non voglio dunque appesantirti, soprattutto in questi caldi giorni di mezza estate. Se vuoi, rileggi con calma ancora una volta il brano evangelico (questโanno secondo Matteo) e riporta alla mente e al cuore ciรฒ che queste parole hanno evocato ed evocano in te. Per parte mia ti propongo solo una riflessione a partire da un commento a questa pagina di Origene, grande teologo della prima metร del III secolo:
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Vuoi sapere se i discepoli, quando Gesรน fu trasfigurato davanti a loro, lo videro sotto la forma di Dio, quella che era la sua prima, avendo egli preso quaggiรน la forma di schiavo (cf. Fil 2,6-7)? Ebbene, ascolta queste parole in profonditร , se ne sei capace. Nota: non รจ detto solo โfu trasfiguratoโ, bensรฌ โfu trasfigurato davanti a loroโ. Concluderai dunque che รจ possibile che Gesรน davanti ad alcuni sia trasfigurato, davanti ad altri no.
Possiamo dunque partecipare anche noi, almeno un poโ, al grande mistero di Cristo trasfigurato? Possiamo conoscere qualcosa della sua luce divina, cioรจ umanissima, nelle nostre vite? Certo, Paolo scrive che โil Signore trasfigurerร โ, al futuro, โil nostro corpo di miseria, per conformarlo al suo corpo di gloriaโ (Fil 3,21)? Ma qui e ora?
ร sempre il Vangelo la nostra bussola. E cosรฌ al centro di questa pagina ecco risuonare per ciascuno di noi โ come per Pietro, Giacomo, Giovanni, Mosรจ ed Elia โ lโofferta del Padre: โQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: in lui ho posto la mia gioia. Ascoltatelo!โ. Prendere o lasciare: la vita di Gesรน รจ la grande gioia di Dio, dunque anche la nostra gioia, a caro prezzo. Il prezzo dellโascolto, nostra responsabilitร . Non รจ difficile, รจ semplice ma esigente: vivere da uomini e donne discepoli e discepole di Cristo significa ascoltarlo. E ascoltarlo vuol dire fare memoria del suo detto e del suo non detto, della sua voce e del suo silenzio, dei suoi gesti e dei suoi incontri. Vuol dire assumere il suo stile. Vuol dire incidere nella propria carne il suo monito: โChi perderร la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverร โ (Mc 8,35).
โAscoltaโ, dunque, โchiunque tu sia: lโuomo Gesรน รจ il Signore nostro Dio, lโunico Signoreโ (cf. Dt 6,4). A te, a me scegliere se ascoltarlo o no; dunque se cogliere il bagliore delle sue vesti bianche come la luce, anche e soprattutto in mezzo alla nostra tenebra, oppure no. Del resto Gesรน stesso, lampada ai nostri passi (Sal 119,105), ce lโha detto tante volte: โChi ha orecchi per ascoltare, ascolti!โ.
fratel Ludwig
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