don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 5 Luglio 2020

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Lโ€™immagine che anche Dio si diverta compiaciuto e che giochi a nascondino รจ una di quelle tra le meno frequentate da noi cristiani. E, invece, al dire del Figlio, sembra essere una delle cose che Dio ripete sovente allorquando ha a che fare con lโ€™atteggiamento prometeico dellโ€™uomo: da sempre, infatti, desiderio dellโ€™uomo รจ stato quello di poter aver accesso ai segreti di Dio, conoscere il suo pensiero, disporre dei suoi poteri. La torre di Babele รจ lรฌ a perenne memoria: voler farsi un nome, ovvero, poter contare sul vanto della propria forza e delle proprie capacitร .

Il solo fatto di disporre di intelligenza convinse lโ€™uomo, una volta di piรน, che fosse in suo potere anche avere libero accesso alla vita stessa di Dio. Come se la sua statura di uomo non gli bastasse, come se dovesse finalmente prendere le distanze dallโ€™esperienza della finitudine. Da allora e tutte le volte che ciรฒ accade, Dio si diverte compiaciuto a nascondersi.

Allโ€™arroganza dellโ€™uomo, infatti, fa riscontro lโ€™ostinazione da parte di Dio a non farsi riconoscere. Anzi, proprio lui sceglie di condividere il processo inverso rispetto a quello dellโ€™uomo: Dio si fa uomo, si fa carne, assume dellโ€™uomo persino lโ€™esperienza del limite, della debolezza, della sofferenza, della morte, addirittura. Non si sente a disagio in questa nostra esperienza umana tanto da portarsi con sรฉ, nel suo regno, proprio questo nostro corpo. Egli, il Figlio, ha conosciuto sulla sua pelle la fatica dellโ€™essere uomo imparando a sue spese da tutto ciรฒ che risultava essere un ostacolo, proprio come accade ad ogni uomo.

Erano stati giorni difficili per Gesรน. Anchโ€™egli aveva privilegiato le cittร  crocevia dal punto di vista culturale, dove umanamente parlando ci si sarebbe attesi una maggiore disponibilitร  e comprensione di quanto il Signore andava annunciando. E, invece, per tutta risposta, si era misurato con il rifiuto ostinato, lo stesso che registrava proprio negli addetti al mestiere, scribi e farisei. La sua voce aveva tuonato forte: โ€œGuai a te, Betsaida! Guai a te, Cafarnao!โ€. Un giorno dovrร  riconoscere meravigliato che la fede di una donna cananea, una vera e propria esclusa, superava di gran lunga quella di chiunque altro in Israele. Sono davvero imperscrutabili i pensieri del Signore!

Poi, come dโ€™improvviso, si era lasciato andare ad un inno di benedizione nei confronti del Padre suo. Perchรฉ mai? Perchรฉ proprio quellโ€™insuccesso gli aveva aperto gli occhi sul diverso modo di agire di Dio, il quale si fa strada proprio lร  dove non scommetteresti affatto. Proprio quellโ€™insuccesso farร  sรฌ che Egli si rivolga a chi sembrerebbe non avere alcun titolo di accesso alle cose di Dio. E cosรฌ scoprire che vie della grazia sono proprio i canali dove maggiormente si direbbe che regni la distanza da Dio. Dio รจ ancora allโ€™opera persino nei momenti in cui qualcuno sembra essersi preso gioco di lui. Sarร  ancora allโ€™opera proprio quando tutto porterร  i segni inequivocabili della morte.

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Dโ€™altronde era stato cosรฌ sin dallโ€™inizio.

Chi erano quelli accorsi alla sua nascita? Pastori e magi, i lontani moralmente e culturalmente parlando, mentre scribi e potere costituito, pur essendo a un palmo da Dio, non si erano affatto lasciati scomodare.

Chi erano quelli che gli avevano aperto il cuore? I malati, i semplici, i poveri, coloro che non potevano affatto presumere di sรฉ, mentre tanta opposizione era stata architettata proprio da chi si riteneva essere discendenza di Abramo.

Viene da chiedermi: chissร  cosa dischiude ancora per noi il nostro Dio ogni volta che la vita sembra disattendere tante nostre aspettative? Cosa dischiude per noi quando una malattia ci piomba addosso, un abbandono ci ferisce, un silenzio ci umilia, un tradimento ci sfigura?

Proprio la benedizione pronunciata da Gesรน ci aiuta a comprendere che Dio รจ piรน grande di ciรฒ che pare sconfiggerci, รจ piรน grande di ciรฒ smentisce i nostri criteri di forza e persino il nostro istinto di riuscita e di sopravvivenza.

https://youtu.be/fglv9r_Go-8


AUTORE: don Antonio Savone
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