Medita
LโACQUA MIGLIORE CHE HO
โChi ama la propria famiglia piรน di me, non รจ degno di meโ. Ma allora chi รจ degno di te, Signore? Con la tua altissima pretesa, che cosa vuoi da me?
Nessuno amerร mai come te, perchรฉ il tuo รจ vero amore incondizionato che anticipa, senza clausola alcuna.
Padre madre fratello figliaโฆ sono le persone a me piรน care, indispensabili per vivere davvero. Sono loro che ogni giorno mi spingono ad essere vero, autentico, senza ruoli.
Ma la tua non รจ una competizione di cuori o una gara di emozioni, da cui sai che non usciresti vincitore se non presso pochi eroi, o santi o profeti dal cuore in fiamme.
E tuttavia, lโuomo non coincide con il cerchio della famiglia. Anche giร per unirsi a colei che ama, โl’uomo lascerร il padre e la madre!โ Nรฉ la buona novella, nรฉ la croce, non la vita eterna e neppure una storia di giustizia, pace o solidarietร , si spiegano interessandosi solo alla famiglia. Bisogna saper accogliere altri nel cerchio del proprio sangue, generare diversamente vita e futuro, staccarsi, perdere, spezzare l’eterna ripetizione di ciรฒ che รจ giร stato.
Chi avrร perduto, troverร .
Perdere la vita, non significa farsi uccidere: una vita si perde solo COME SI PERDE UN TESORO, donandola.
Noi possediamo, veramente, solo ciรฒ che abbiamo donato ad altri. Come la donna di Sunem della prima lettura, che dโimpulso dona al profeta Eliseo piccole porzioni di vita, piccole cose: un letto, un tavolo, una sedia, una lampada, e riceverร in cambio UNA VITA INTERA, un figlio vero! Insieme alla capacitร di amare molto di piรน.
Risento l’eco delle parole di Gesรน: โChi avrร perduto la sua vita per causa mia la troverร โ.
Gesรน parla di una causa per cui vivere, che vale piรน della stessa vita. E Lui, che lโha perduta per la causa dell’uomo, l’ha ritrovata.
Infatti il vero dramma per la persona, e tanti non ne sono consapevoli, รจ non avere niente e nessuno per cui valga la pena mettere in gioco e spendere la propria vita.
E a noi, spaventati dall’impegno di dare vita e di avere una causa che valga piรน di noi stessi, Gesรน aggiunge una frase dolcissima: โchi avrร dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca non perderร il premioโ.
CROCE E ACQUA, il dare tutto e il dare quasi niente. I due estremi di uno stesso movimento, un gesto vivo, significato da quell’aggettivo cosรฌ evangelico: fresca!
Lโacqua, fresca devโessere!
Vale a dire procurata con cura, l’acqua migliore che hai, acqua affettuosa, bella, con dentro l’eco del cuore.
La vita nellโacqua: stupenda pedagogia di Cristo, secondo cui non c’รจ nulla di troppo piccolo per chi vuol bene. Dove amare non equivale ad emozionarsi e a tremare per una creatura, ma si traduce con lโaltro verbo che รจ sempre di corsa, molto semplice e concreto. Un verbo fattivo, urgente, di mani limpide e allegre come acqua fresca: il verbo dare.
Rifletti
Riesco ad avere fede in Gesรน come il centurione?
Prega
Mio Dio,
perchรฉ sei veritร infallibile,
credo tutto quello che tu hai rivelato
e che la santa Chiesa ci propone di credere.
Ed espressamente in te, unico vero Dio
in tre Persone uguali e distinte:
Padre, Figlio e Spirito Santo.
E credo in Gesรน Cristo,
Figlio di Dio, incarnato, morto e risorto per noi
il quale darร a ciascuno, secondo i meriti,
il premio o la pena eterna.
Conforme a questa fede voglio sempre vivere.
Signore, accresci la mia fede.
Amen.
AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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