
Il lebbroso, che era, al tempo di Gesuโ, lโicona dellโemarginato sociale, osa.
Doveva infatti vivere, per legge, fuori dal villaggio, a causa del suo โ essere infettivo โ.
Lui rischia, si avvicina ai โ sani โ che seguono Gesuโ perchรฉ รจ certo che solo il Signore puรฒ โ purificarlo โ.
La sua fiducia รจ ben riposta.
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Il Maestro, infatti, โ tese la mano e lo toccoโ dicendo: Lo voglio, sii purificato โ.
Il testo aggiunge: โ E SUBITO la sua lebbra fu guarita โ.
Cosa dice a noi, cristiani del XXI secolo, questa pagina?
In primo luogo che dobbiamo avere il coraggio di riconoscere, dinanzi a noi stessi, qual รจ la nostra โ lebbra โ.
Qual รจ quella malattia, quel vizio, quella paura, che ci rende โ impuri โ, che ci impedisce di uscire dal peccato.
Riconosciuta questa malattia dobbiamo avere fiducia in Cristo ed essere certi, per fede, che lui, se noi vogliamo, puoโ purificarci, in quanto โ nulla gli รจ impossibile โ ed, anzi, il suo desiderio รจ proprio che i peccatori si convertano.
Se quindi ci rivolgiamo a Cristo siamo certi che lui ci toccherร , ci donerร , quale medicina, la sua amicizia, la sua Parola, addirittura il suo Corpo e il suo Sangue, presenti realmente nellโEucarestia.
Questo tocco, questo sentirlo vicino, โ subito โ ci guarirร dalla nostra lebbra e ci reintegrerร nella comunitร dei fratelli pronti a dare il nostro contributo al โ Regno di Dio โ.
Riconosci la tua lebbra, affidati a Dio e subito sarai guarito.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
