don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 25 Giugno 2020

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Il senso di appartenenza e il rischio di essere di parte

Giovedรฌ della XII settimana del Tempo Ordinarioย (Anno pari)

ยซEntrerร  nel regno dei cieli chi fa la volontร  del Padre mio che รจ nei cieliยป. Gesรน riassume con queste parole il primo discorso nel vangelo secondo Matteo. Il regno dei cieli altro non รจ che Dio stesso; entrare in esso significa sostanzialmente appartenere al Padre come suo figlio e realizzare la rete della comunione fraterna che รจ la Chiesa. Dunque, la felicitร  non consiste nel possedere qualcosa ma nellโ€™appartenere a Dio e nel custodirci reciprocamente tra fratelli nellโ€™amore.ย 

Unโ€™applicazione pratica di questo avvertimento evangelico la fa Paolo parlando ai Corinti (1Cor 3) ai quali ยซcome a neonati in Cristoยป, essendo ancora molto legati ai ragionamenti tipicamente umani, ha potuto dare da bere il latte piuttosto che il cibo solido. Lโ€™apostolo mette in guardia i Corinti dal fraintendimento che ci puรฒ essere nella comunitร  cristiana quando si confonde il senso di appartenenza con lโ€™essere di parte. Tale confusione genera invidie e discordie che deformano il volto della Chiesa, la quale da edificio fondato su Cristo diventa una realtร  basata su quelli che pretendono di prenderne il posto. Infatti, la chiesa della cittร  greca di Corinto era attraversata da profonde divisioni e rivalitร  causate da atteggiamenti partigiani di coloro che si vantavano di seguire uno dei capi della comunitร  Apollo o Paolo o Cefa.

Paolo, quasi facendo eco alla risposta che il Signore da a coloro che gli dicono: Signore, Signore, noi nel tuo nome abbiamo profetato, abbiamo cacciato i demoni e abbiamo fatto prodigi, ricorda che nessuno puรฒ porre un fondamento diverso da quello che giร  vi si trova, che รจ Gesรน Cristo. Dunque, sembra ribadire lโ€™apostolo delle genti, la prima condizione per essere giusti e praticare la giustizia รจ porre a base della propria vita la relazione con Gesรน. Su questo fondamento si poggia tutta lโ€™opera del cristiano, dalle piccole alle grandi cose. Chi fonda la sua vita su Cristo e si unisce a Lui conformando la propria vita alla sua, egli stesso si lascia edificare come pietra viva insieme con gli altri per formare il tempio di Dio. Esso risplenderร  per lโ€™armonia tra i vari elementi architettonici piuttosto che per la bellezza di un singolo elemento. Cosรฌ la volontร  del Padre si realizza quando cโ€™รจ fraternitร  e comunione tra lโ€™autoritร  e il popolo di Dio.ย 

Chi ha un compito particolare nella Chiesa, che sia quello dโ€™insegnare o evangelizzare, oppure di guarire e santificare, qualsiasi sia il ministero deve ricordare che siamo ยซcollaboratori di Dioยป perchรฉ solo Lui fa crescere. Sostituirsi a Dio significa condannarsi e condannare altri alla rovina.

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Le prove della vita, che Gesรน identifica con le intemperie metereologiche, si abbattono su tutti indistintamente. Paolo preferisce usare lโ€™immagine del fuoco che rivela se la nostra opera nasce dalla relazione con Gesรน o dallโ€™autoreferenzialitร .ย 

Le invidie, le gelosie, le calunnie, i tradimenti, i giudizi ingiusti, le critiche cattive, le insinuazioni maligne colpiscono chiunque, tuttavia sono rivelative del fatto che la fede, le scelte di servizio, lโ€™impegno missionario lโ€™abbiamo poggiato su Cristo o su noi stessi, ovvero abbiamo messo in pratica la volontร  di Dio o la nostra. Rimane saldo e continua nel tempo ciรฒ che nasce dal cuore di Dio, roccia della nostra salvezza, cade, passa e scompare tutto ciรฒ che si basa sulla sabbia della nostra presunzione e autoreferenzialitร .

Auguri a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!


Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

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