Gesรน chiede ai suoi discepoli di non giudicare per non essere giudicati, che non significa lโassenza del giudizio, ma la consapevolezza che il giudizio con cui noi operiamo sarร lo stesso che Dio rivolgerร nei nostri confronti.
Gesรน invita il discepolo allโautocritica, a guardare prima a se stesso e al proprio atteggiamento prima di scagliarsi contro qualcuno della propria comunitร giudicandolo, mettersi nei suoi panni, fare un bel tratto di strada insieme. Gesรน insegna piuttosto ad accorgersi compiendo una conversione metanoia di quanto male cโรจ in noi.
Il giudizio nel cristiano esiste, รจ il discernimento (da krinein, separare), ci aiuta a capire, a distinguere. Non siamo chiamati a tacere, a fare i tonti, a non esprimere unโopinione ma a prendere il Vangelo come metro di misura del nostro giudizio, applicandolo anzitutto a noi stessi.
Non facciamo finta di niente, siamo chiamati a prendere sul serio la veritร che emerge dal nostro essere discepoli ma questa veritร non la possediamo, nรฉ la brandiamo come unโarma. La veritร stessa ci giudica, ci mette alle strette, ma ci redime.
Il giudizio di Dio รจ la salvezza (Gv 6,39).
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