don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 13 Maggio 2020

- Pubblicitร  -

Fruttificatori non sfruttatori

Mercoledรฌ della V settimana di Pasqua

La metafora della vite pone in primo piano lโ€™opera del Padre che Gesรน associa al personaggio dellโ€™agricoltore. Nella Bibbia la vigna รจ lโ€™immagine impiegata per descrivere il popolo dโ€™Israele oggetto delle cure di Dio. Il Salmo 80 descrive in questi termini lโ€™opera di Dio nei confronti dโ€™Israele: ยซHai sradicato una vite dall’Egitto, hai scacciato le genti e l’hai trapiantata. Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici ed essa ha riempito la terraยป (vv. 9-10). Lโ€™evento dellโ€™esodo รจ narrato con la simbologia agricola. La liberazione dallโ€™Egitto รจ paragonata ad uno sradicamento. Si tratta di unโ€™azione decisa, forte e radicale come รจ ogni intervento di Dio. Ma questo รจ stato solo lโ€™inizio della Pasqua che รจ continuata nella scelta di Dio di mettersi alla guida dโ€™Israele perchรฉ potesse avere la meglio sui nemici e fissare la propria dimora stabilmente nella terra preparata per lui e nella quale รจ diventato un popolo numeroso. Mentre il popolo eletto era nomade e pellegrinante la sua sussistenza dipendeva dai greggi e la figura del pastore ben si addiceva alla sua guida e liberatore. Prendendo possesso della terra e coltivandola cambiano abitudini, costumi, necessitร , tipo di economia e mentalitร . Dio veste i panni del grande agricoltore che si prende cura delle sue piante, tra di esse la piรน preziosa รจ la vite. Le immagini, tratte dallโ€™esperienza della vita concreta, descrivono in maniera molto viva e concreta la relazione tra Dio e il suo popolo. Solo un uomo che coltiva la terra sa quale legame lo unisce ad essa e quanta passione ci mette per curare le piante. Le pagine della Bibbia voglio raccontare questo legame profondo che lega Dio allโ€™uomo. Ogni azione di Dio รจ finalizzata a che lโ€™uomo non sia solamente fertile, come puรฒ essere la terra, ma fecondo e portatore di frutti come lo รจ la vite. La fertilitร  della terra puรฒ essere associata alla capacitร  di una persona di fare qualcosa, ma la feconditร  e la fruttuositร  รจ la capacitร  di fare le stesse opere di Dio. San Paolo distingue le opere della carne, cioรจ la mera esecuzione dei precetti e norme della legge e il frutto dello Spirito grazie al quale abbiamo gli stessi sentimenti che furono di Gesรน.ย ย Il profeta Isaia dedica un componimento poetico per cantare lโ€™amore ferito e deluso di Dio per Israele, ยซla sua vignaยป: ยซIl mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle. Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate; in mezzo vi aveva costruito una torre e scavato anche un tino. Egli aspettรฒ che producesse uva; essa produsse, invece, acini acerbiยป (5, 1-2). รˆ lo stesso profeta che spiega la metafora: ยซEbbene, la vigna del Signore degli eserciti รจ la casa d’Israele; gli abitanti di Giuda sono la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressiยป (v.7). Quella di Dio non รจ puro assistenzialismo ma cura della persona perchรฉ essa porti frutto, cioรจ diventi capace di fare la caritร  nella giustizia e nella rettitudine. Il profeta Isaia stigmatizza lโ€™ipocrisia di chi ufficialmente attesta la sua fede e ma in maniera nascosta calpesta i diritti dei poveri. La malvagitร  del cuore puรฒ essere celata agli occhi degli uomini ingannati dallโ€™apparenza, ma non puรฒ rimanere nascosta a Dio.

Gesรน applica a sรฉ la metafora della vite per dire che Dio Padre, ha mandato lui, suo figlio, per essere ancora piรน vicino al suo popolo. Attraverso Gesรน il legame tra lโ€™uomo e Dio si fa piรน stretto, รจ ancora piรน vitale. Senza lโ€™unione con lui non possiamo fare nulla di buono. Se non custodiamo il rapporto dโ€™intimitร  con Gesรน e non rimaniamo radicati in lui le nostre saranno opere occasionali e passeggere.ย 

Quello ci rende fruttuosi o capaci di amare veramente รจ lo Spirito Santo che passa in noi solo attraverso la comunione stabile con Gesรน. Sette volte nel brano del vangelo รจ ripetuto il verbo ยซrimanere inยป. Gesรน รจ morto sulla croce per rimanere sempre uno di noi, uno come noi. Risorto, dona lo Spirito Santo, perchรฉ noi possiamo rimanere sempre con lui, uno con lui.ย 

Non siamo tralci che sfruttano la vite senza portare frutto. Chi sfrutta senza fruttificare รจ destinato ad essere tagliato e gettato. Sfrutta chi prende e non dร , afferra senza condividere, gode della bontร  ricevuta senza tradurla in caritร  nei confronti degli altri.ย 

- Pubblicitร  -

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!


Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...