Fruttificatori non sfruttatori
Mercoledรฌ della V settimana di Pasqua
La metafora della vite pone in primo piano lโopera del Padre che Gesรน associa al personaggio dellโagricoltore. Nella Bibbia la vigna รจ lโimmagine impiegata per descrivere il popolo dโIsraele oggetto delle cure di Dio. Il Salmo 80 descrive in questi termini lโopera di Dio nei confronti dโIsraele: ยซHai sradicato una vite dall’Egitto, hai scacciato le genti e l’hai trapiantata. Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici ed essa ha riempito la terraยป (vv. 9-10). Lโevento dellโesodo รจ narrato con la simbologia agricola. La liberazione dallโEgitto รจ paragonata ad uno sradicamento. Si tratta di unโazione decisa, forte e radicale come รจ ogni intervento di Dio. Ma questo รจ stato solo lโinizio della Pasqua che รจ continuata nella scelta di Dio di mettersi alla guida dโIsraele perchรฉ potesse avere la meglio sui nemici e fissare la propria dimora stabilmente nella terra preparata per lui e nella quale รจ diventato un popolo numeroso. Mentre il popolo eletto era nomade e pellegrinante la sua sussistenza dipendeva dai greggi e la figura del pastore ben si addiceva alla sua guida e liberatore. Prendendo possesso della terra e coltivandola cambiano abitudini, costumi, necessitร , tipo di economia e mentalitร . Dio veste i panni del grande agricoltore che si prende cura delle sue piante, tra di esse la piรน preziosa รจ la vite. Le immagini, tratte dallโesperienza della vita concreta, descrivono in maniera molto viva e concreta la relazione tra Dio e il suo popolo. Solo un uomo che coltiva la terra sa quale legame lo unisce ad essa e quanta passione ci mette per curare le piante. Le pagine della Bibbia voglio raccontare questo legame profondo che lega Dio allโuomo. Ogni azione di Dio รจ finalizzata a che lโuomo non sia solamente fertile, come puรฒ essere la terra, ma fecondo e portatore di frutti come lo รจ la vite. La fertilitร della terra puรฒ essere associata alla capacitร di una persona di fare qualcosa, ma la feconditร e la fruttuositร รจ la capacitร di fare le stesse opere di Dio. San Paolo distingue le opere della carne, cioรจ la mera esecuzione dei precetti e norme della legge e il frutto dello Spirito grazie al quale abbiamo gli stessi sentimenti che furono di Gesรน.ย ย Il profeta Isaia dedica un componimento poetico per cantare lโamore ferito e deluso di Dio per Israele, ยซla sua vignaยป: ยซIl mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle. Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate; in mezzo vi aveva costruito una torre e scavato anche un tino. Egli aspettรฒ che producesse uva; essa produsse, invece, acini acerbiยป (5, 1-2). ร lo stesso profeta che spiega la metafora: ยซEbbene, la vigna del Signore degli eserciti รจ la casa d’Israele; gli abitanti di Giuda sono la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressiยป (v.7). Quella di Dio non รจ puro assistenzialismo ma cura della persona perchรฉ essa porti frutto, cioรจ diventi capace di fare la caritร nella giustizia e nella rettitudine. Il profeta Isaia stigmatizza lโipocrisia di chi ufficialmente attesta la sua fede e ma in maniera nascosta calpesta i diritti dei poveri. La malvagitร del cuore puรฒ essere celata agli occhi degli uomini ingannati dallโapparenza, ma non puรฒ rimanere nascosta a Dio.
Gesรน applica a sรฉ la metafora della vite per dire che Dio Padre, ha mandato lui, suo figlio, per essere ancora piรน vicino al suo popolo. Attraverso Gesรน il legame tra lโuomo e Dio si fa piรน stretto, รจ ancora piรน vitale. Senza lโunione con lui non possiamo fare nulla di buono. Se non custodiamo il rapporto dโintimitร con Gesรน e non rimaniamo radicati in lui le nostre saranno opere occasionali e passeggere.ย
Quello ci rende fruttuosi o capaci di amare veramente รจ lo Spirito Santo che passa in noi solo attraverso la comunione stabile con Gesรน. Sette volte nel brano del vangelo รจ ripetuto il verbo ยซrimanere inยป. Gesรน รจ morto sulla croce per rimanere sempre uno di noi, uno come noi. Risorto, dona lo Spirito Santo, perchรฉ noi possiamo rimanere sempre con lui, uno con lui.ย
Non siamo tralci che sfruttano la vite senza portare frutto. Chi sfrutta senza fruttificare รจ destinato ad essere tagliato e gettato. Sfrutta chi prende e non dร , afferra senza condividere, gode della bontร ricevuta senza tradurla in caritร nei confronti degli altri.ย
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Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
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