Dio ci ama, ci dona ogni giorno il suo Figlio come โpaneโ da mangiare. Ce lo dona โdal Cieloโ, e fin qui tutto a posto, rientra nei nostri schemi, anzi sembra rispondere alle nostre aspettative, tali come si sono andate formando in noi durante gli anni. Esattamente come quelle degli interlocutori di Gesรน, che avevano maturato unโesperienza inossidabile ancorata nella Pasqua. Sappiamo che quando dicono โi nostri padriโ intendono includere anche se stessi, perchรฉ per Israele il memoriale รจ unโautentica attualizzazione dellโesperienza fatta dai padri.ย Allora, quando dicono โi nostri padri hannoย mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cieloโ รจ come se affermassero che, nel memoriale celebrato, lo hanno ricevuto anche loro. Piรน o meno, le parole che rivolgono a Gesรน potrebbero essere lette cosรฌ: โanche noi eravamo nel deserto con i nostri padri, e sappiamo che Mosรจ ha compiuto il segno della manna dal Cielo. Per questo ci aspettiamo che il Messia faccia di nuovo quel โsegnoโ per certificare che, come รจ stato con Mosรจ, cosรฌ Dio รจ anche con lui, che cioรจ รจ proprio lโinviato di Dio. Non puรฒ essere diversamente, la nostra esperienza, la tradizione e la liturgia ci hanno insegnato questoโ. E infatti, secondo la tradizione rabbinica il dono della manna era atteso dal Messia: โCome il primo redentore (Mosรจ) fece scendere la mannaโฆ cosรฌ anche lโultimo redentore farร ascendere la mannaโ (Midrash a Qoelet, 1,9).ย Questo per capire la richiesta che fanno a Gesรน e che sembra paradossale: per credergli chiedono un segno proprio dopo che ne aveva fatto uno che richiamava inequivocabilmente quello fatto da Mosรจ. Andiamo avanti, e cerchiamo di capire: โEโ vero, ci troviamo davanti a un segno evidente, la moltiplicazione dei pani e dei pesci.ย Ma non ci basta, perchรฉ hai moltiplicato qualcosa che giร cโera. Mosรจ, invece, ha fatto scendere dal Cielo โun paneโ che non conoscevamo, al punto che lโabbiamo chiamato proprio โmannaโ, che significa โche cosโรจ questoโ?ย ย Puoi tu ripetere lo stesso โsegnoโ di Mosรจ perchรฉ possiamo crederti? Puoi darci un pane dal Cielo anche tu?โ.
ย
Allo stesso modo anche noi, per โpoter credere in Gesรนโ, per appoggiarci completamente a Lui, esigiamo un โsegnoโ che risponda a quello che ci aspettiamo dal Messia. E siccome la nostra esperienza รจ proprio quella della moltiplicazione dei pani e dei pesci, cioรจ di essere stati saziati, esauditi in qualche cosa che avevamo chiesto, chiediamo a Gesรน di continuare a ripetere quel โsegnoโ. Uno, due o tre, non ci bastano, perchรฉ ogni giorno abbiamo fame. Non cโรจ niente da fare, stentiamo a credere, perchรฉ non abbiamo ancora gustato il โcibo incorruttibileโ che Gesรน vuole donarci. Eโ di questo, infatti, che Egli parla rispondendo ai suoi interlocutori.ย โAttenzioneโ gli dice, โcon autoritร vi annuncio la Veritร : non Mosรจ vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dร il pane dal cielo, quello veroโ. Anche la manna era un segno che si corrompeva, ve lo siete dimenticato? Ebbene, per credere al Messia vi accontentate di un cibo che perisce, capace di saziarvi un giorno solo? Per credere e compiere le opere di Dio, cioรจ opere di vita eterna, volete che un uomo come voi, come lo era stato Mosรจ, vi mostri lo stesso segno? Ma scusate, quel segno vi ha salvato? No, infatti dirร poi Gesรน, quelli che lโhanno mangiato sono comunque morti. Perchรฉ anche se lโaveva dato Dio e non un uomo la manna non era il cibo โveroโ, โrivelatoโ, โnon piรน celatoโ come suggerisce lโoriginale greco.ย Come โsegnoโ, la manna nascondeva il significato che Gesรน staย rivelando, e cioรจ che cโรจ un โpane veroโ, come le โvere ricchezzeโ preparate per gli amministratori saggi, come la โvera luceโ che illumina gli uomini. Vi sono infatti delle ricchezze che sono solo segno di quelle vere, alle quali non bisogna attaccarsi ma che si devono usare con sapienza per ottenere quelle vere; cosรฌ come San Giovanni Battista era sรฌ una luce, ma offerta come un โsegnoโ di quella che sarebbe giunta e per la quale molti si sono rallegrati solo per un breve spazio di tempo, mentre bisognava seguirla per giungere a conoscere la Luce โveraโ, ovvero Gesรน Cristo il Messia.
ย
Gesรน dunque afferma di nuovo che il miracolo che aveva appena compiuto, come la manna, non รจ il pane โveroโ e โincorruttibileโ, perchรฉ solo su di esso Dio ha messo la sua โsphragisโ, il suo sigillo. Anticamente con questo termine โsi indicava sia lo strumento con cui si imprimeva un segno, sia lโimpronta stessa impressa con questo. Il termine designava i sigilli che servivano ad imprimere un marchio nella cera. Ma piรน in particolare era il marchio con cui un proprietario segnava gli oggetti di sua appartenenza… La โsphragisโ era anche segno di protezioneโ (J Danielou, Bibbia e Liturgia). Ciรฒ significa che cโรจ un pane che presenta lโautenticazione di Dio e lโappartenenza a Lui. Un pane che reca lโimpronta del Padre, proprio come leggiamo di Gesรน nella lettera agli Ebrei: โQuesto Figlio, che รจ irradiazione della sua gloria eย improntaย della sua sostanzaโ. Ecco, questo pane โveroโ, ormai svelato, รจ proprio quel Gesรน che parlava con quei giudei, e oggi parla a noi: โil pane di Dio รจ colui che discende dal cielo e dร la vita al mondoโ.ย Per questo Gesรน dice che anche la manna non era stata data da un uomo, ma da Dio: un uomo non avrebbe potuto dare la vita per โnon avere piรน fameโ, per quanto Mosรจ fosse stato lโuomo piรน mite della terra; per donare questo โpane veroโ era necessario lโautore della vita, cioรจ Dio stesso. Era necessario che Dio si facesse uomo conservando la natura divina, e cosรฌ farsi โpane della vitaโ per donarsi a tutti e saziare per sempre la fame di ogni uomo. Era dunque inevitabile che Dio superasse ogni aspettativa del popolo ebreo, anche la loro immagine del Messia che attendevano con ansia infinita. Doveva, infatti, superare il bisogno della carne di saziarsi ogni giorno, guarendo alla radice il cuore dellโuomo. E per farlo cโera un solo modo: โdiscendere dal Cieloโ e farsi pane capace di riempire il cuore dellโuomo, svuotato, a causa dallโinganno del demonio, della vita divina che Dio creandolo gli aveva donato.ย Ora comprendiamo perchรฉ anche oggi il Signore ci inviti ad โandare a Luiโ e a โcredere in Luiโ: per saziare la nostra fame di vita, per dissetare il nostro cuore arido perchรฉ sprovvisto dellโamore che ci fa capaci di donarci. Per donarci il โpane veroโ che viene direttamente da Dio, quello che ogni โsegnoโ che Egli ha deposto nella nostra vita ci ha annunciato. Coraggio allora, รจ arrivato il momento di avvicinarci con piena fiducia a Cristo attraverso la Chiesa, e ricevere da Lui il โpane della vitaโ, per amare finalmente, senza limiti, senza paura, gratuitamente e nella libertร .ย Chi si nutre di Cristo, chi lo ascolta nella predicazione, chi lo riceve nelle specie eucaristiche, chi si accosta al suo perdono nel sacramento della confessione, chi cammina con il suo Corpo che รจ la comunitร cristiana, puรฒ amare senza esigere che Dio si manifesti secondo le proprie aspettative, ma lasciandosi sorprendere da un โpaneโ sconosciuto. Chi si unisce intimamente a Cristo, infatti, ama entrando nelle sorprese e nellโignoto che la storia e le persone presentano, senza la pretesa di voler capire e gestire le situazioni obbligandole a essere quello che la propria carne vorrebbe.
ย
Eโ fantastico quello che Dio vuole donarci in Cristo: amare in pienezza, scoprendo il suo โsigilloโ in ogni istante e in ogni fratello. Amare facendociย interpellare e mettere in gioco da chi e da che cosa ci รจ dinanzi; l’amore, infatti, รจ l’unico che ci puรฒ far uscire da noi stessi, disposti a perdere qualcosa, o molto, o tutto di noi, perchรฉ sia affermato l’altro. Egli, infatti, รจ come la manna che Dio ha donato al suo popolo e che il Popolo non sapeva che cosa fosse. I rimproveri che oggi tua moglie ti farร , l’atteggiamento urticante di tuo figlio, i gesti e le parole che ti attendono sono come unoย strato di rugiadaย che ogni giorno Dio depone dinanzi a te. Quando essa evapora appare qualcosa che in essa era celato,ย come la brina sulla terra, e non sai che cosa sia.ย Chi ama sa porsi le domande, e cerca di “vedere” oltre le apparenze. Chi ama non si muove mai in automatico, si chiede sempreย “Cos’รจ quello?”:ย perchรฉ mi parlano cosรฌ? Perchรฉ si comportano in questo modo? Che รจ come chiedere a Dio di svelare ancora il pane della vita nascosto nella storia. Per questo occorre l’umiltร di chi, nel deserto, ha fame ma non ha nulla da mangiare, e ha imparato che proprio lรฌ si vive solo della Parola che esce dalla bocca di Dio.ย La manna, quindi, era la pedagogia di Dio che spingeva il popolo a uscire fuori dall’accampamento per imparare a chiedersi che cosa fosse quel cibo; era l’alimento dell’uomo libero, da se stesso e dal faraone, il demonio che obbliga tutti a ripetere gli stessi peccati figli della superbia.ย La manna guariva la mormorazione come una rugiada di misericordia, l’unica capace di attirare l’uomo nella libertร dell’amore.ย Per questo il Signore viene anche oggi per destarci alle domande che abbiamo smesso di porci. Il “segno” che cerchiamo con la nostra ragione macchiata dall’inganno del demonio รจย giร ย dinanzi a noi! E’ Cristo risuscitato che “discende dal Cielo” come la rugiada del mattino di Pasqua; รจ Lui la manna che non conosciamo, il Pane della Vita. Ma non solo, Gesรน, il pane “vero” si cela nei fatti e nelle persone della nostra storia, che divengono cosรฌ il dono che Dio depone sulla soglia del nostro cuore per offrirci la stessa occasione di accogliere la misericordia che fu offerta al popolo.ย In ogni parola e gesto degli altri vi sono il profumo e il sapore di Cristo, adeguati al gusto di ciascuno, come dice il Libro della Sapienza a proposito della manna. Ogni giorno l’alimento giusto e adatto che ci nutre e ci fa crescere a immagine e somiglianza di Dio. Per questo, insieme ai giudei, siamo chiamati a pregare implorando che il Signore โci dia sempre questo pane”, l’unico che ci sazia perchรฉ realizza in noi la volontร d’amore nella quale siamo stati creati.ย Solo la fede che cresce e si rinnova in un continuo โandare a Cristoโ ci fa capaci di accogliere quello che realmente il nostro cuore desidera.ย “Sempre”, perchรฉ ogni giorno รจ diverso, ogni istante la persona che ci รจ vicino cambia, e occorre uscire da se stessi per amarla ed entrare nella storia; uscire da se stessi per andare a Cristo, “il pane della vita”, perchรฉ solo “chi viene a me non avrร piรน fame e chi crede in me non avrร piรน sete”; chi lo accoglie si nutrirร del suo amore e in Lui amerร , e non avrร piรน fame dell’affetto dell’altro e sete di prestigio, denaro e potere.ย Questo รจ l’Eucaristia, il “cibo dei forti”, ovvero dei sapienti che ruminano e studiano la Torah scritta e orale, di coloro che “credono” perchรฉ ascoltano la Parola proclamata e predicata, e “vanno” verso di essa che si fa “carne” nella storia e nel prossimo:ย “Il nostro atto di santitร piรน grande รจ proprio nella carne del fratello e nella carne di Gesรน Cristo. Lโatto di santitร di oggi, nostro, qui, nellโaltare, รจ non vergognarci della carne di Cristo che viene oggi qui! ร il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo. ร andare a dividere il pane con quelli che non possono darci niente in contraccambio: quello รจ non vergognarsi della carne!” (Papa Francesco).ย Siamo chiamati aย uscire dall’accampamento, sorgendo dalla tenda dove a Shabbat – il giorno del riposo – ci siamo nutriti della sovrabbondanza. Ecco โil segnoโ che Gesรน aveva mostrato: la moltiplicazione dei pani era quello profetizzato dalla manna che il popolo raccoglieva in razione doppia il giorno di venerdรฌ e che introduce nello shabbat, il giorno dove si sta “seduti” e non si fa nulla, nel quale l’unica opera consentita รจ la “fede”, ovvero accogliere l’amore nel giorno che unisce il Cielo alla terra, nella Pasqua che ci sazia della vita che non muore. E dopo esserci nutriti del “pane della vita” nella comunitร , potremo “uscire” anche noi dalla tenda per andare “a Cristo”, cioรจ verso i fratelli, sino al giorno in cui entreremo nella Terra Promessa, nel Cielo, dove cesserร anche la manna, e Gesรน sarร tutto in tutti.ย
AUTORE: don Antonello Iapicca FONTE: Newsletter SITO WEB CANALE YOUTUBE PAGINA FACEBOOK TELEGRAM INSTAGRAM TWITTER