Abbiamo un problema. Un problemone: โsono tanti, sono qui perchรฉ ti stanno seguendo e hanno fameโ. Gesรน coglie questa situazione, difficile, problematica, per offrire una chiave di lettura di quella Pasqua che si sta avvicinando.
Due sono le risposte: quella di Filippo, che ragiona secondo la logica del mondo: โhanno fame, dobbiamo comprare cibo, servono soldiโ. E, secondo questa logica, non cโรจ soluzione al problema.
E poi cโรจ Andrea: โqui abbiamoโ. Poco, ma abbiamo qualcosa. E lo mette a disposizione.
Non รจ Gesรน a compiere il miracolo: รจ un ragazzo, senza nome, che su invito di Andrea, mette lรฌ tutto quello che ha.
Gesรน si limita a rendere grazie. Non moltiplica, non fa magie. Piuttosto spezza, condivide.
E in questo mettere a disposizione della comunitร ciรฒ che ciascuno di noi ha, qui sta lโabbondanza. E, anche nellโabbondanza, nulla si spreca. Chi condivide, chi mette lรฌ, non spreca nulla di sรฉ.
Gesรน coglie questa situazione, difficile, problematica, per farci un regalo. Ci fa fare unโesperienza: quella dellโaccettare il pane spezzato perchรฉ anche noi, a nostra volta, impariamo, un poโ per volta, a โmettere lรฌโ.
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Ma fallisce. Perchรฉ chi ha ricevuto non comprende che questo รจ il segno, che questo รจ il messaggio. La folla vede esaudite le loro necessitร primarie, la fame dello stomaco, e subito lo vuole fare Re, oggetto, idolo. Gesรน non puรฒ che allontanarsi da questo e se ne va.
Ma lโEucarestia, la Croce sono rimaste lรฌ, nei secoli. E ci ricordano che la Pasqua รจ questa: รจ mettere a disposizione ciรฒ che siamo, ciรฒ che ci รจ stato donato. Non farlo รจ giร morire. La Pasqua, invece, รจ un inno alla Vita.
Francesca Carraro
