OTTO GIORNI DOPO VENNE GESร
Il primo giorno della settimana – รจ il giorno della risurrezione di Gesรน – i discepoli hanno preso l’abitudine, lโiniziativa di riunirsi per la celebrazione eucaristica- E riguarda proprio il significato profondo della celebrazione eucaristica il capitolo 20 del vangelo di Giovanni in questi versetti, dal 19 al 31, che la liturgia oggi ci presenta. Lโeucarestia รจ il momento importante, indispensabile e prezioso per la crescita individuale e per la crescita della comunitร ; lโevangelista in questo brano ce ne dร il suo significato profondo, vediamo.
La comunitร รจ riunita il primo giorno della settimana e – scrive Giovanni – che โVenne Gesรนโ. Ogni volta che la comunitร si riunisce ecco che Gesรน si manifesta. In questo brano lโevangelista evita di adoperare il verbo โapparireโ; non sono apparizioni, sono incontri, sono manifestazioni abituali di Gesรน quando la sua comunitร si riunisce.
โE stette in mezzoโ: รจ importante lโindicazione che dร lโevangelista sulla posizione di Gesรน: quando Gesรน si manifesta si mette al centro. Qual รจ il significato di questo? Gesรน non si mette avanti gli altri, non si mette neanche in alto – il che presupporrebbe che le persone, alcuni,
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potrebbero essere piรน vicini a lui – no, Gesรน si mette al centro. Questo significa che nellโeucarestia non ci sono gerarchie dโimportanza, ma tutti sono uguali attorno a Gesรน. Ma Gesรน dal centro non assorbe i suoi, non li attira verso di sรฉ, ma da lรฌ comunica il suo amore, potenzia il suo amore ai suoi per mandarne con lui e come lui verso gli altri.
Bene, una volta che Gesรน si pone al centro pronunzia le parole che vengono ripetute per ben tre volte in questo brano – il tre significa quello che รจ completo, quello che รจ definitivo – โPace a voi!โ. Quello di Gesรน non รจ un invito, non รจ un augurio: Gesรน non dice โLa pace sia con voiโ, ma รจ un dono. Nellโeucarestia, la presenza di Gesรน comporta un dono. โPaceโ – lo sappiamo – nel mondo ebraico ha un significato molto ricco ed indica tutto quello che concorre al benessere degli uomini. Ebbene, a Gesรน sta a cuore il benessere dei suoi discepoli e lui glielo dona.
Ma quelle di Gesรน non sono parole, sono fatti. Infatti scrive l’evangelista che โDetto questoโ – quindi dopo aver donato loro la pace – โmostrรฒ loro le mani e il fianco che portano i segni della passioneโ. Lโordine di cattura – lo sappiamo – era stato per tutto il gruppo di Gesรน; รจ stato Gesรน – che aveva detto che il vero pastore รจ colui che dร la vita per le sue pecore – che al momento della cattura, in una posizione di forza, ha detto alle guardie โSe cercate me, lasciate che questi se ne vadanoโ. Lui non si รจ fatto difendere dai suoi discepoli che erano pronti a dare la vita per il loro maestro, no, รจ stato lui che ha dato la vita per i suoi discepoli. Ebbene, mostrando le mani e il fianco con i segni della passione, questo vuol dire che quellโamore che ha spinto Gesรน a dare la vita, la sua stessa vita, per i suoi discepoli, rimane per sempre.
Quindi (per) la comunitร ecco questo dono della pace: la sicurezza della presenza di un amore del Signore che รจ per sempre, un amore che protegge, un amore che avvolge, un amore che segue e accompagna i suoi discepoli. E infatti, scrive lโevangelista, che โI discepoli gioirono nel vedere il Signoreโ. Lโesperienza di sentirsi tanto amati – cโรจ unโespressione che adoperiamo colloquialmente quando si dice โnelle mani del Signore, essere nelle mani del Signoreโ – non รจ soltanto la tappa finale di un momento di difficoltร , ma รจ lโesperienza costante del credente della comunitร cristiana: si รจ nelle mani dโamore del Signore.
Poi Gesรน torna di nuovo a ripetere questo dono della pace, ma questa volta aggiunge โCome il Padre ha mandato meโ; il Padre come ha mandato il Figlio? Per manifestare il suo amore, la sua tenerezza incondizionata: un amore che non dipende dai meriti delle persone, ma dai loro bisogni. Il Padre non ha mandato il Figlio a trasmettere una dottrina su di lui, ma a manifestare il suo amore, la sua tenerezza.
Quindi Gesรน dice โCome il Padre ha mandato me, anchโio mando voiโ. Ecco, il compito dei credenti รจ prolungare nel mondo con il loro amore lโamore stesso del Padre e del Figlio che gli รจ stato loro riversato e, come Gesรน non รจ venuto a portare una dottrina su Dio, cosรฌ la comunitร cristiana non deve trasmettere una dottrina, ma essere espressione del suo amore. E come si esprime il suo amore? Attraverso la carezza. La carezza รจ un gesto di tenerezza che tutti quanti possono comprendere.
E questa volta, scrive l’evangelista, โDetto questoโ – quindi per il mandato, per essere capaci di manifestare questo amore della tenerezza – โsoffiรฒโ. Lโespressione la troviamo nel libro della Genesi nel capitolo 2, versetto 7, quando รจ il momento della creazione dell’uomo, โe disse loro: riceveteโ – non รจ โlo Spirito Santoโ, ricevete โSpirito Santoโ. Perchรฉ non รจ โlo Spirito Santoโ? Non รจ la totalitร . Gesรน aveva detto che dava lo spirito senza misura. Da parte di Dio la comunicazione di vita รจ senza misura, la misura la mette la persona. Quelle parti che sono ancora occupate da risentimenti, rancori ed egoismi sono tutte parti dove lo Spirito non puรฒ arrivare, ma dove questo Spirito viene accolto in pienezza si innesca un dinamismo di amore ricevuto e amore comunicato. Tanto piรน grande รจ la capacitร del discepolo di comunicare amore, tanto piรน grande sarร la capacitร di ricevere questo Spirito da parte di Dio.
Dopo di questo cโรจ lโindicazione di Gesรน sul condono dei peccati, che non รจ unโimportante carica che Gesรน dร ad alcuni, non รจ un potere che Gesรน dร ad alcuni, ma รจ la responsabilitร per tutti. La comunitร di Gesรน, con lui al centro, dove si irradia questo amore, emana luce. Quelli che vivono nel peccato – il termine peccato indica direzione sbagliata di vita e quindi riguarda il passato – quelli che, vivendo nel peccato, si sentono attratti dalla luce di questo amore e (ne) entrano a far parte, il loro passato viene completamente cancellato. Chi invece – Gesรน lo aveva detto – chi fa il male odia la luce, rimane nelle tenebre, pur vedendo la luce di questo amore se ne ritrae, su questi rimane, incombe la presenza della loro colpa e del loro peccato. Quindi, come dicevamo, non รจ un potere per alcuni, ma unโenorme responsabilitร della comunitร di essere la luce dellโamore del Padre.
