mons. Vincenzo Paglia – Commento al Vangelo del 19 Aprile 2020

- Pubblicitร  -

mons. Vincenzo Paglia

Il Vangelo che ci รจ stato annunciato sembra voler scandire il tempo dei credenti sullโ€™evento pasquale: รจ la Pasqua che dร  il ritmo alla vita dei discepoli. E questo fin dallโ€™inizio. Gesรน risorto, infatti, dopo essere apparso ai discepoli nel giorno di Pasqua, torna nuovamente in mezzo a loro otto giorni dopo. Potremmo dire, la domenica seguente. Questa volta cโ€™รจ anche Tommaso. E cosรฌ, di domenica in domenica sino ad oggi, ininterrottamente da duemila anni, i discepoli di Gesรน si radunano in ogni parte della terra per poter rivivere lโ€™incontro con il Signore risorto.

Gli apostoli se ne stavano rintanati nel Cenacolo, a porte chiuse, per paura. Paura di perdere la loro vita e la loro tranquillitร  o anche quel poco che era loro rimasto dopo la morte di Gesรน. Erano tristi e rassegnati; tanto che avevano preso in giro le donne che con timore e gioia si erano recate da loro per annunciare la resurrezione di Gesรน. Ma il Signore quel giorno aprรฌ il loro cuore e vinse la loro incredulitร . Al vedere il Signore ย– scrive lโ€™evangelista ย– i discepoli gioirono e furono ripieni di Spirito Santo. Furono trasformati profondamente come da una nuova e irresistibile energia interiore. Non erano piรน come prima.

E subito lo dissero a Tommaso: โ€œAbbiamo visto il Signore!โ€. Ma Tommaso non volle credere alle loro parole: โ€œSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederรฒโ€. Eppure non era un cattivo o un mediocre discepolo, nรฉ era il freddo razionalista, lโ€™uomo del fatto concreto, dellโ€™esperienza, lโ€™uomo positivo che non si lascia andare allโ€™emozione e al sentimento come le donne di cui parla il Vangelo. Tommaso era in veritร  un uomo dai sentimenti forti: quando Gesรน decise di recarsi dallโ€™amico Lazzaro, malgrado i pericoli di morte, fu il primo a dire: โ€œAndiamo anche noi a morire con luiโ€.

E quando Gesรน parlรฒ della sua dipartita, Tommaso a nome di tutti si fece avanti per chiedere: โ€œSignore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la viaโ€. Tommaso non era un uomo incapace di sentimenti. Tuttavia, aveva ormai accettato che la resurrezione, di cui Gesรน aveva pure parlato, fosse solo un discorso, solo parole. E quando gli altri dieci gli annunciarono il Vangelo di Pasqua, egli rispose con il suo discorso, con il suo โ€œcredoโ€: se non vedo e non metto la mano nel suo costato, non crederรฒ. รˆ il โ€œcredoโ€ di un uomo non cattivo, anzi generoso. Ma per lui esiste solo ciรฒ che vede e tocca. รˆ il credo di tanti uomini e di tante donne, i quali piรน che razionalisti sono egocentrici.

รˆ il credo di coloro che sono prigionieri del proprio orizzonte ristretto, prigionieri delle proprie sensazioni, chiusi appunto unicamente in quello che vedono e che toccano. Costoro non credono a quello che non riescono a toccare, non credono a ciรฒ che รจ lontano da loro e dai loro interessi. รˆ il โ€œnon credoโ€ di un mondo di egocentrici, che facilmente diventa pigro, violento e ingiusto. Sรฌ, perchรฉ lโ€™egocentrismo porta sempre a chiudersi e ad essere increduli. Per questo non di rado il credo di Tommaso รจ anche il nostro credo.

- Pubblicitร  -

Otto giorni dopo la Pasqua Gesรน ritorna in mezzo ai discepoli. Questa volta cโ€™รจ anche Tommaso. Potremmo aggiungere: ci siamo anche noi. E Gesรน, dopo aver ripetuto il saluto di pace, invita Tommaso a toccare le sue ferite. In veritร  รจ Gesรน che tocca il cuore incredulo del discepolo chiamandolo per nome e dicendogli โ€œnon essere incredulo, ma credenteโ€. Queste parole piene di affetto e di tenero rimprovero, fanno cadere in ginocchio Tommaso. Egli non ha avuto bisogno di toccare, perchรฉ รจ stato toccato lui nel cuore dal Vangelo. Certo ha visto il Signore ancora segnato dalle ferite. E forse รจ stata proprio la visione del corpo ferito, il veicolo attraverso cui le parole del Signore sono arrivate al cuore di Tommaso.

โ€œMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fiancoโ€, dice Gesรน a Tommaso. Sรฌ, รจ necessario mettere le mani nei tanti corpi feriti, malati e indeboliti che noi incontriamo, se si vuole incontrare il Signore risorto. La vittoria sulla nostra incredulitร  e sullโ€™incredulitร  del mondo inizia proprio di qui: ascoltare il Vangelo di Pasqua e toccare le ferite del corpo di Gesรน ancora piagato in tanti uomini e donne vicini e lontani da noi. Di qui nasce la gioia della Pasqua. Lโ€™apostolo Pietro ce lo ricorda: โ€œVoi lo amate, pur senza averlo visto, e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciรฒ esultate di gioia indicibile e gloriosaโ€ (1 Pt 1,8).

Fonte

Salva

Salva


Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...