Oggi contempliamo lโultima cena โ quel banchetto tra amici, ormai diventati famiglia, che hanno condiviso anni sorprendenti, meravigliosi: per tre anni hanno fatto lโesperienza di uscire delle loro case e delle loro convinzioni. Forse questi anni passati accanto a un uomo letteralmente disarmante ha fatto uscire il meglio di loro, ma ha anche messo in luce le loro fragilitร e incoerenzeโฆ ร ora di fare i conti, a porte chiuse, durante questa cena intima.
ร un banchetto triste, i commensali sono nervosi e pensierosi. Forse un poโ come noi, confinati oggi con i nostri cari, con i coinquilini o da soli. Siamo incerti su cosa pensare, cosa sentire, siamo pieni di benevolenze e subito dopo pieni di rancori, di mancanza di fede. La parole โtradireโ, in effetti, vuol dire โingannare con perfidia, mancare di fedeโ e viene dalla parola latina โtradereโ, che significa โtrasmettere, confidareโ.
Sicuramente Giuda non รจ lโunico a mancare di lealtร in questa storiaโฆ ma qual รจ il punto di rottura che porta alla distruzione del legame di amore e fedeltร che รจ stato creato con Gesรน? In che momento il cuore si colma di tenebre per sempre?
Potremmo cercare e trovare risposte, ma รจ Dio che porta in ogni caso lโultima parola, glorificando suo figlio e trasformando ogni peccato in occasione di salvezza e di risurrezione, perchรฉ in ogni notte e in ogni morte Gesรน ci ricorda il fine e la fine di questa storia dโamore, che avverrร tra qualche giorno.
Virginie Kubler
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