Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 7 Aprile 2020 – Gv 13, 21-33. 36-38

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Gesรน deve salvare Giuda dalla disperazione e Pietro dalla sua supponenza. Gli apostoli non si guardano dentro per scoprire il traditore, guardano gli altri, e invece la tenebra รจ nel cuore di ognuno.

Davanti alla notte che abita il cuore di Giuda e alla fede ingenua di Pietro Gesรน annuncia la sua glorificazione. Proprio nel peggiore momento della sua vita, Gesรน vede la possibilitร  concreta di poter manifestare la gloria del Padre, di testimoniare che le sue parole sono vere.

Il momento รจ tragico, ma poco importa: Gesรน รจ venuto per dare salvezza e lo farร . Giuda รจ perso, ma il Maestro non รจ venuto proprio per salvare chi era perso? Proprio salvando chi รจ lontano Dio manifesta la sua sconcertante volontร  salvifica.

Gesรน cerca di salvare Giuda dandogli il pane consacrato, ma Giuda interpreta questo gesto affettuoso nel modo sbagliato e fugge dallโ€™amore che lo insegue, correndo nella tenebra fitta del suo cuore. Pietro, in un momento cosรฌ drammatico, non sa fare di meglio che distanziarsi dagli altri, dai suoi compagni, dagli amici, per fare il primo della classe.

Sarร  il primo, ma solo dopo avere misurato il proprio limite e averlo accoltoโ€ฆ

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