ยซIo sono risorto e sono sempre con te; tu hai posto su di me la tua mano, รจ stupenda per me la tua saggezza. Alleluiaยป. Trovo commovente questa Antifona dโingresso che introduce la messa di Pasqua. La sento come un annuncio quieto e rassicurante, che mi riporta alla mente la luce quieta dei mattini di primavera, che ti avvolge con la dolcezza crescente che irradia dalla presenza di un amico che per un poco si era allontanato e che ora รจ tornato per restare, sempre.
Da qui nasce la gioia della Pasqua, che certo deriva in primo luogo dal sapere che colui che era morto ora รจ vivo, ma ancora di piรน dalla rassicurazione che ora, piรน vivo che mai, รจ venuto per restare con me. Lโaveva capito molto bene Matteo, che conclude il suo vangelo proprio con questa assicurazione: ยซEcco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoยป (Mt 28,20).
Beneficare e risanare
Il discorso con cui Pietro comunica la notizia arriva un poโ dopo i fatti: siamo giร al cap. 10 degli Atti degli Apostoli e, nel frattempo, sono successe tante cose, e il fatto stesso che Pietro si stia rivolgendo a un pagano dimostra che la risurrezione di Gesรน sta avendo qualche effetto.
Pietro non fa la cronaca della risurrezione, che nessuno ha visto, un evento che, del resto, non era neanche possibile registrare perchรฉ con quel fatto Gesรน รจ uscito dalla โstoriaโ, quella che si muove sui binari collaudati, ed entro i โlimitiโ, di spazio e di tempo.
Pietro parla da testimone del passato, racconta una storia che lui ha vissuto in prima persona, e che riassume come quella di uno che ยซconsacrato da Dio in Spirito Santo e potenza, passรฒ beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchรฉ Dio era con luiยป.
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Quella liberazione, che ha sciolto il corpo di Gesรน dai vincoli della morte, riguarda direttamente tutti noi, perchรฉ il suo effetto รจ quello di farci passare da un โpotereโ allโaltro, da quello del diavolo a quello di Dio, da un potere che schiavizza a un potere che libera.
Pietro racconta dei fatti, di gesti compiuti da Gesรน che convergono tutti in un unico risultato: beneficare chi รจ povero e indigente, e risanare chi รจ sofferente e malato. Questo รจ il potere buono, quello vero, fatto per guarire la creazione ferita dal potere malsano del demonio e di chi vive alla sua scuola.
E in questa vicenda terrena di Gesรน, il fatto dei fatti, quello che sta in cima a tutto e che conclude una storia di poco piรน di trentโanni, ma ne inizia unโaltra che dura da millenni e non รจ ancora finita, รจ la risurrezione di colui che era morto crocifisso, un fatto che sovverte tutto e apre nuove prospettive.
San Bernardo, in un sermone per la Pasqua, insiste sul fatto che la risurrezione non รจ un semplice โritornoโ, come se si trattasse di riportarsi alla situazione di prima, ma un โtransitoโ, un passaggio, anzi โ precisa โ รจ piuttosto una โtrasmigrazioneโ, come uno spostarsi da un โluogoโ a un altro.
Questo spostamento, perรฒ, ha un significato teologico, perchรฉ dalla Giudea, dove parrebbe che sia finito tutto, i discepoli sono chiamati a tornare in Galilea, dove invece รจ cominciato tutto, e da dove tutto deve ripartire, ma con orizzonti completamente nuovi e immensamente dilatati (cf. Mt 28,16-20).
Mentre il potere del diavolo ci teneva schiavi del peccato, e dunque della morte, il potere del Risorto comincia col darci ยซil perdono dei peccati per mezzo del suo nomeยป, che รจ quanto dire la possibilitร di entrare in una vita che non muore piรน, come la sua.
Aspirare alle โcose di lassรนโ
La sintesi teologica abbozzata da Pietro, riceve da Paolo formulazioni concise, ma estremamente ricche di significato e di implicazioni. Una prima possibilitร รจ Col 3,1-4, dove il rapporto รจ tra quaggiรน e lassรน, e tra morte e vita, nientemeno! Vivere significa avere uno scopo, una direzione che mira a un traguardo. Ma si stia attenti a non leggere il contrasto tra quaggiรน e lassรน come la differenza tra cose vere e concrete e cose aeree e impalpabili, come forse si รจ tentati di credere pensando al significato corrente che hanno quei due avverbi di luogo.
Intanto, Paolo parla al presente, dice: ยซse siete risortiยป, unโaffermazione che รจ una premessa per quello che ne deriverร come conseguenza, e dร la risurrezione come cosa giร avvenuta, anche se รจ una condizione che ora ยซrimane nascostaยป, ma un giorno sarร manifesta. E se poi si vuol sapere cosa siano mai queste ยซcose di lassรนยป, basta allargare lo spazio della lettura e continuare il testo che elenca alcune ยซcose di quaggiรนยป, e che recita: ยซFate morire dunque ciรฒ che appartiene alla terra: impuritร , immoralitร , passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che รจ idolatriaยป ecc. (Col 3,5), facendo attenzione a non ridurre tutto alla sessualitร come potrebbe suggerire il termine โimpuritร โ, ma comprendendo tutti i sette vizi capitali, tra cui la โcupidigiaโ, o la sete di denaro, che pare sia quello piรน grave e piรน resistente, e che Paolo chiama altrove ยซla radice di tutti i maliยป (1Tm 6,10).
La distinzione tra cose di quaggiรน e cose di lassรน รจ poi, a ben guardare, sinonima della differenza che cโรจ tra ยซlievito vecchio di malizia e di perversitร ยป e gli ยซazzimi di sinceritร e di veritร ยป (1Cor 5,8), indicato come possibile seconda lettura. Se cโรจ una differenza, รจ che il termine โlievitoโ fa pensare a qualcosa che abbiamo dentro di noi, e che per giunta รจ nascosto. Per questo รจ necessario il discernimento.
Il segno della tomba vuota
Se poi vogliamo parlare di fatti, quello che la mattina di Pasqua ci consegna รจ una โtomba vuotaโ (Gv 20,1-9). Non รจ granchรฉ, apparentemente.
Mi torna alla mente, in proposito, unโosservazione arguta di san Bernardo, che si meraviglia del fatto che giudei si preoccuparono piรน di sigillare il sepolcro e di farlo custodire da guardie che non di vederlo morire in croce: pare di poter dire che temevano che Gesรน risorgesse davvero, anche se poi ricorreranno a una spiegazione assurda secondo la quale i discepoli avrebbero rubato il corpo mentre le guardie dormivano (Mt 28,11-15)! Come se quella pietra fosse un foglio di carta velina (cf. Mc 16,3-4).
La prima ad arrivare al sepolcro รจ Maria di Magdala, da sola, sembra, la quale ยซvi si recรฒ di buon mattino, quando era ancora buioยป. Scopre la tomba vuota, ma pensa dโistinto a un furto e corre dagli apostoli ad annunciare la cosa. Si muovono Pietro e ยซlโaltro discepolo, quello che Gesรน amavaยป, e che, forse grazie a ciรฒ, dimostrerร non solo di saper correre piรน in fretta, ma anche di avere una vista piรน acuta che anticipa tutti gli altri, piรน lenti a comprendere.
Ciรฒ che si presenta ai loro occhi รจ descritto dallโevangelista con alcuni dettagli che devono significare qualcosa, e alludere giร alla risposta che arriverร dopo. Sono ยซi teli posati lร ยป che vede il discepolo che arriva primo, ma non entra, immagine ripresa poco dopo quando arriva Pietro, entra, e vede e osserva ยซi teli posati lร , e il sudario โ che era stato posato sul suo capo โ non posato lร con i teli, ma avvolto in un luogo a parteยป.
Verrebbe da pensare che Gesรน si sia svegliato tranquillamente, calmo come il sorgere della luce al mattino, e che abbia poi composto tutto con ordine prima di sparire. Nessuno sconvolgimento, nessun furto, nessun terremoto, ma un lieve ritorno alla vita dovuto, si immagina, a un intervento celeste.
ร quello che deve aver pensato il ยซdiscepolo amatoยป che, a differenza di Pietro, che si era limitato ad osservare perplesso, ยซvide e credetteยป. Questo รจ seguito da un ยซinfattiยป che spiegherebbe la differenza di reazione tra i due: ยซnon avevano ancora compreso la Scrittura, che cioรจ egli doveva risorgere dai mortiยป. Non lโavevano preso sul serio giร quando era vivo (si ricordino i โtreโ annunci e la reazione dei discepoli, che rivela chiaramente la loro difficoltร ad afferrare il discorso), figurarsi ora che non cโรจ niente di fisico, se non dei teli ben piegati, che potrebbe automaticamente dimostrare la veritร di quelle ripetute previsioni o profezie.
E tutti i successivi racconti della risurrezione sono lรฌ a dimostrare quanto tempo ci sia voluto, e come sia stato difficile arrivare alla convinzione che quello che Gesรน aveva predetto era realmente accaduto.
I due discepoli diventano la figura di ciรฒ che passa anche nelle nostre teste: il solo indizio della tomba vuota non รจ da solo nรฉ automaticamente la garanzia di un passaggio dal vedere al credere. Suscita un interrogativo, certo, e di solito si comincia da lรฌ quando si apre, o si riprende, un percorso di fede. Ma il cammino puรฒ essere molto lungo, incerto e ondivago, dove รจ certamente necessario avere supporti e incontri che possono aiutarci a insistere nel cercare la meta.
Andando solo un poโ avanti nella storia, veniamo a sapere che ยซi discepoli se ne tornarono di nuovo a casaยป, nel gruppo degli altri, magari a cercare di capire cosa era successo, e a interrogarsi sul da farsi.
Con il salto di un passaggio che va ipotizzato, veniamo subito dopo a sapere che ยซMaria invece stava allโesternoยป, il che fa pensare che, se non era andata al sepolcro con i due e ripartita con loro, sia poi comunque tornata lร da sola. Lโavverbio in ogni caso sottolinea la diversitร del suo comportamento, perchรฉ lei ยซstavaยป, non rassegnandosi a perdere il suo Maestro. Questa perseveranza nellโattesa, come รจ stato spesso sottolineato dai commentatori, le meriterร un incontro personale con il Risorto che farร di lei la prima apostola.
ร la stessa dinamica dellโannuncio ai pastori. Come loro, anche Maria riceve il messaggio da quei messaggeri che sono gli angeli; come loro, diventa lei stessa un angelo per portare agli altri la notizia. Oggi, come ieri, la fede si trasmette allo stesso modo: ciascuno la riceve da qualche โangeloโ, ciascuno dovrebbe sentire la gioia e la responsabilitร di farsi angelo agli altri.
