Medita
Gesรน ha passato la notte a pregare ย nell’orto degli Ulivi ย e a dialogare con il Padre. Al mattino si reca al tempio per incontrare, insegnare, guarire. Quella donna รจ stata trovata in flagrante adulterio; non ci sono dubbi, ย deve essere condannata a morte come la Legge prescrive. Eppure gli scribi ed i farisei conducono la donna a Gesรน per condannare sia Lui che lei. Intorno una folla che osserva quello che sta per accadere, tutti gli sguardi sono su di lei e su Gesรน; il peccato รจ messo in mostra, รจ al centro della vicenda: questa donna rappresenta tutti noi, tutti siamo peccatori, tutti siamo adulteri verso Dio. Gesรน non ha parole, si china a scrivere per terra, il suo sguardo non รจ sulla donna, non si lascia coinvolgere dalla provocazione, ma con calma prende tempo, mentre ย tutti gli astanti, per un attimo senza respiro, stanno in attesa. ร sconcertante l’atteggiamento di Gesรน! Egli ci insegna che prima di giudicare e condannare dobbiamo prenderci un tempo per riflettere e ricordarci che Dio non condanna, ma ama: โMisericordioso e pietoso รจ il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Egli non continua ย a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpeโ (Salmo 102).
Ecco Gesรน ci interroga: prima di uccidere l’altro con un giudizio, prima di lanciare il sasso guardiamo dentro di noi, la nostra coscienza, e combattiamo ciรฒ che di sbagliato viviamo, proprio attraverso la nostra coscienza. ย โChi รจ senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei!โโA questo punto lascia tutti interdetti: nessuno รจ senza peccato! Sembra una confessione pubblica; da prima il piรน anziano e poi uno dopo l’altro se ne vanno; tutti ammettono di essere peccatori e devono ritirare l’accusa. Adesso Gesรน e la donna sono l’uno di fronte all’altra: Lui non condanna la donna, ma solo il peccato commessoโฆ e poi la libera con quell’assoluzione: โNeanche io ti condanno, va’ e non peccare piรน!โ. Il Signore la perdona a prescindere che ย si sia pentita o no, la perdona perchรฉ la donna ย si ย penta e non pecchi piรน! Il perdono di Dio va oltre l’inimmaginabile!
Rifletti
In un attimo la morte, in un attimo la vita. Immedesimandomi nella donna, che in un attimo viene condannata a morte, mi sento perduto, sono giร in agonia, morente, chissร quale disperazione, quali pensieri, sentimentiโฆ e poi in un attimo la salvezza, la vita, il respiro riprende, il perdono, lo stupore e ย una gioia indescrivibile, un cuore nuovo, l’amore per la vita, l’amore per Dio. Mai piรน, mai piรน, solo Dio รจ Amore!
Prega
โRelucti sunt duo misera et misericordiaโ.
Rimasero in due: la misera e la misericordia, il creatore e la creatura.
Desidero darvi, o buoni fedeli, qualche avvertimento sul valore della misericordia.
Che cosa รจ la misericordia? Non รจ altro se non caricarsi il cuore di un po’ ย di miseria ย altrui.
La parola misericordia deriva il suo nome da dolore per il misero.
Tutt’e due le parole ci sono in quel termine: miseria e cuore.
Quando il tuo cuore รจ toccato, colpito dalla miseria altrui,
ecco allora quella รจ misericordia.
(Sant’Agostino, Discorso 358/A)
Fonte: Ascolta e Medita – Marzo 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
