Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 29 Marzo 2020 – Gv 11, 1-45

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Il Vangelo che la liturgia propone nellโ€™ultima Domenica di Quaresima รจ denso di messaggi per la nostra vita spirituale ed offre tantissimi spunti di riflessione.

Per esigenze di sintesi mi soffermerรฒ su quanto ha risuonato particolarmente in me meditandolo e leggendolo piรน volte.

Mi ha colpito molto la โ€œ finalitร  didattica โ€œ dellโ€™evento narrato, che accosta molto la odierna pagina evangelica a quella di Domenica scorsa.

La settimana scorsa la parabola del cieco nato iniziava con Gesuโ€™ che, nel rispondere a chi gli chiedeva โ€œ chi avesse peccato โ€œ perchรจ quellโ€™uomo fosse nato cieco, rispondeva: โ€œ Nรฉ lui ha peccato nรฉ i suoi genitori, ma รจ perchรฉ in lui siano manifestate le opere di Dio โ€œ.

Oggi, allorquando gli inviati delle sorelle di Lazzaro gli portano la notizia che il suo amico non sta bene ( โ€œ Signore, ecco, colui che tu ami รจ malato โ€œ ), Gesuโ€™ risponde: โ€œ Questa malattia non porterร  alla morte, ma รจ per la gloria di Dio, affinchรฉ per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato โ€œ.

Sia la cecitร  dellโ€™uomo che la malattia di Lazzaro sono perchรฉ โ€œ le opere e la gloria di Dio siano manifestate โ€œ.

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E quali sono queste opere di Dio?

E quale รจ la gloria di Dio?

Sta tutto, a mio parere, nello splendido dialogo che Gesuโ€™ ha con Marta appena arrivato a Betania, che riporto di seguito: โ€œ Marta disse a Gesรน: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederร ยป. Gesรน le disse: ยซTuo fratello risorgerร ยป. Gli rispose Marta: ยซSo che risorgerร  nella risurrezione dell’ultimo giornoยป. Gesรน le disse: ยซIo sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrร ; chiunque vive e crede in me, non morirร  in eterno. Credi questo?ยป. Gli rispose: ยซSรฌ, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo โ€œ.

Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me, anche se muore, vivrร .

Questa รจ la frase chiave del Vangelo odierno, che contiene il messaggio, spesso incompreso dagli stessi cristiani, che ci porta Gesuโ€™ Cristo.

Il Signore, alla domanda-accusa di Marta ( โ€œ Se fossi stato qui non sarebbe morto โ€œ ) le spiega che lui non รจ venuto ad aggiungere giorni alla vita ma vita ai giorni, perchรฉ chi crede in lui รจ giร  risorto in questa vita e, pertanto, anche quando morrร  nella carne, continuerร  a vivere, perchรฉ gli uomini non sono immortali ma eterni.

Eโ€™ questo lโ€™insegnamento che dobbiamo trarre dalla pagina di oggi.

Tutti noi, spesso, come Marta, dinanzi al dolore, alla morte, accusiamo Dio di essere assente, di essersi dimenticato di noi ( โ€œ Se fossi stato qui non sarebbe morto โ€œ ), mostrando di non aver capito chi รจ Gesuโ€™ e cosa ci dice.

Gesuโ€™ non elimina la morte corporale, la ha subita anche lui; essa fa parte della nostra natura umana e, pertanto, quando accade, non รจ perchรฉ Gesuโ€™ รจ stato assente.

Bisogna liberarsi da questa convinzione, che รจ grave peccato e denota โ€œ ignoranza di Cristo โ€œ.

Gesuโ€™ invece, con la sua Parola, ci fa โ€œ vivere da risorti โ€œ giร  su questa terra, facendoci pregustare la bellezza che ci sarร  nella vita eterna, di cui ci ha dato prova dellโ€™esistenza con la sua resurrezione.

Dio ha giร  vinto la morte, essa non รจ lโ€™ultima parola, ma solo un passaggio da una forma di vita ad unโ€™altra.

Il Signore ci vuole pertanto rassicurare su questo e, nel contempo, farci capire che, su questa terra, giร  possiamo โ€œ vivere da risorti โ€œ.

Ma cosa significa questa espressione?

Significa vivere liberi dai nostri pregiudizi, dalle nostre paure, e compiere, ogni giorno, scelte โ€œ di vita โ€œ e non di morte, che consentano alla nostra esistenza terrena di realizzarsi pienamente in attesa di quella eterna.

Gesuโ€™ ci invita, in altre parole, ad โ€œ assaporare lโ€™eternitร  โ€œ.

E allora valga per noi tutti quello che Gesuโ€™ grida a Lazzaro e alla gente, a cui rispettivamente, dice: โ€œ Vieni fuori โ€œ e โ€œ liberatelo e lasciatelo andare โ€œ.

โ€œ Vieni fuori โ€œ รจ lโ€™insegnamento che il Signore ci fa nel rapporto con noi stessi.

Significa vivi per quel che sei, non aver paura dei tuoi sogni, delle tue idee, realizza il progetto che Dio ha per te, sii felice.

โ€œ Liberatelo e lasciatelo andare โ€œ รจ lโ€™insegnamento che il Signore ci fa nel nostro rapporto con gli altri.

Spesso leghiamo le persone, soprattutto quelle che ci sono piรน vicine, le appesantiamo creando in loro โ€œ sensi di colpa โ€œ, dicendo loro cosa dovrebbero fare per essere โ€œ bravi mariti, brave mogli, bravi genitori, bravi educatori, bravi preti, bravi lavoratori, etc โ€œ, dispensando subdolamente questi โ€œ preziosi consigli โ€œ perchรฉ desideriamo che glia altri non siano โ€œ loro stessi โ€œ bensiโ€™ โ€œ cosiโ€™ come li vogliamo noi โ€œ.

Eโ€™ un modo di comportarsi egoistico.

Non dobbiamo pertanto โ€œ legare โ€œ gli altri a noi, ma โ€œ liberarli e lasciarli andare โ€œ, in modo tale che possano sentirsi liberi di fare cioโ€™ che consenta loro di realizzarsi e di essere felici.

Lasciar andare รจ la piรน grande forma di amore.

In conclusione, quindi, fissiamo nella nostra mente le espressioni: โ€œ Vieni fuori โ€œ; โ€œ Liberatelo e lasciatelo andare โ€œ e…concediamoci un momento di riflessione facendoci queste due domande:

  1. Vivo realmente la mia vita o sono prigioniero del โ€œ dover fare โ€œ quello che mi chiedono gli altri?

  2. Limito, con i miei atteggiamenti e le mie aspettative, gli altri nella loro libertร ?

Buona Domenica e buona meditazione a tutti.


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