don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 17 Marzo 2020

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Ascolto E Sguardo

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.

https://youtu.be/tNVj0ge-mAE

Pietro interroga Gesรน – e si interroga – circa la misura da dare al perdono fraterno. Indicando il numero sette non intende quantificare precisamente le volte del perdono, piuttosto domanda al suo Maestro se deve praticare un perdono perfetto (7 = numero della perfezione).ย 

ยซSettanta volte setteยป gli risponde Gesรน, invitandolo cosรฌ a perdonare senza porsi alcun limite. Pietro deve, cioรจ, praticare una misericordia massimamente perfetta, che non conosce condizioni nรฉ misure.

La risposta di Gesรน ha carattere programmatico piรน che pratico, costituisce un vero e proprio programma di vita del discepolo. La parabola che segue lo dimostra e lo approfondisce.ย 

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Nella sua parte simbolica, per gli ascoltatori di Gesรน il racconto era di facile comprensione. Al re associavano immediatamente a Dio; lโ€™immagine della โ€œresa dei contiโ€ era conosciuta come metafora del giudizio; il servo del padrone, quando questi era Dio, rimandava a idee di carattere religioso; il tema del debito aveva forti connotazioni religiose, richiamando direttamente il peccato.

Lโ€™enorme somma dovuta dal servo debitore (oggi parleremmo di svariati milioni) era comunque plausibile per un appaltatore delle imposte, un potente del regno, un ministro di altissimo livello. Ma lโ€™enormitร  della cifra nel racconto ha unโ€™altra funzione che quella di definire lโ€™identitร  del personaggio.

Alla richiesta di una dilazione da parte del debitore con una promessa irrealistica di restituzione, il re risponde nel modo piรน inaspettato e irragionevole. Rimette il debito dalle dimensioni gigantesche di sua iniziativa, senza porre alcuna condizione, mosso solo dalla pietร .

La grandezza del gesto compiuto dal re รจ la prospettiva da cui la parabola ci fa assistere al prosieguo. Cosรฌ, dallโ€™alto di quella misericordia, lโ€™animo del servo che fa gettare il compagno in cella per una somma misera (seicentomila volte inferiore a quella condonata) appare di una piccolezza sconcertante.

La dura reazione del re non stupisce certo, anzi, appare come la logica conseguenza, soprattutto in virtรน delle parole con le quali commenta lโ€™accaduto. Lo schiavo avrebbe dovuto imitare la misericordia del sovrano. Non averlo fatto รจ il segno che quella pietร  non รจ stata realmente compresa, riconosciuta, apprezzata.

Il versetto finale chiarisce lโ€™insegnamento della parabola richiamando ciรฒ che giร  era stato insegnato nel Padre Nostro: lโ€™esperienza della Misericordia di Dio cambia il cuore facendolo misericordioso, ma ciรฒ appare vero solo nella disponibilitร  a perdonare senza condizioni il proprio fratello.

Continua qui…

Fonte: il sito di don Cristiano

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