Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 25 Febbraio 2020

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Il commento alle letture del 25 Febbraio 2020 a cura diย  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโ€™Arcidiocesi di Catanzaroโ€“Squillace (CZ).

Se uno vuole essere il primo

MARTEDรŒ 25 FEBBRAIO (Mc 9,30-37)

Lโ€™ambizione, la ricerca del primo posto, il desiderio di comando possono distruggere una intera comunitร . Basta un solo superbo e il campo di Dio va in rovina. Lโ€™ambizioso produce piรน danni nel buon grano del Signore che le trecento volpi di Sansone: โ€œDopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano, Sansone andรฒ a visitare sua moglie, le portรฒ un capretto e disse: ยซVoglio entrare da mia moglie nella cameraยป. Ma il padre di lei non gli permise di entrare e gli disse: ยซCredevo proprio che tu lโ€™avessi presa in odio e perciรฒ lโ€™ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non รจ piรน bella di lei? Prendila dunque al suo postoยป. Ma Sansone rispose loro: ยซQuesta volta non sarรฒ colpevole verso i Filistei, se farรฒ loro del maleยป. Sansone se ne andรฒ e catturรฒ trecento volpi; prese delle fiaccole, legรฒ coda a coda e mise una fiaccola fra le due code. Poi accese le fiaccole, lasciรฒ andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciรฒ i covoni ammassati, il grano ancora in piedi e perfino le vigne e gli oliveti. I Filistei chiesero: ยซChi ha fatto questo?ยป. La risposta fu: ยซSansone, il genero dellโ€™uomo di Timna, perchรฉ costui gli ha ripreso la moglie e lโ€™ha data al compagno di luiยป. I Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre. Sansone disse loro: ยซPoichรฉ agite in questo modo, io non la smetterรฒ finchรฉ non mi sia vendicato di voiยปโ€ (Gdc 15,1-7).

Trecento volpi incendiano un campo di grano pronto per la mietitura. Un ambizioso incendia una comunitร , facendola vivere male. Lโ€™Apostolo Giovanni nella sua Terza Lettera denuncia pubblicamente lโ€™ambizioso Diรฒtrefe: โ€œCarissimo, tu ti comporti fedelmente in tutto ciรฒ che fai in favore dei fratelli, benchรฉ stranieri. Essi hanno dato testimonianza della tua caritร  davanti alla Chiesa; tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio. Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani. Noi perciรฒ dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della veritร . Ho scritto qualche parola alla Chiesa, ma Diรฒtrefe, che ambisce il primo posto tra loro, non ci vuole accogliere. Per questo, se verrรฒ, gli rinfaccerรฒ le cose che va facendo, sparlando di noi con discorsi maligni. Non contento di questo, non riceve i fratelli e impedisce di farlo a quelli che lo vorrebbero e li scaccia dalla Chiesa. Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene รจ da Dio; chi fa il male non ha veduto Dioโ€ (3Gv 5-11). Prima della discesa dello Spirito Santo nella comunitร  degli Apostoli sorgevano spesso discussioni su chi di loro fosse il piรน grande. La superbia รจ lโ€™alito che Satana regala a quanti lui vuole conquistare. Ma sempre lโ€™alito della superbia si trasforma in fuoco che arde, brucia, consuma il buon grano di Dio.

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In quel tempo, Gesรน e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโ€™uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโ€™ultimo di tutti e il servitore di tuttiยป. E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป.

Si vince la superbia se i nostri occhi sono sempre fissi verso Gesรน Crocifisso, in contemplazione della sua umiltร . Cosรฌ la Lettera agli Ebrei: โ€œAnche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciรฒ che รจ di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesรน, colui che dร  origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sรฉ una cosรฌ grande ostilitร  dei peccatori, perchรฉ non vi stanchiate perdendovi dโ€™animoโ€ (Eb 12,1-3). Solo la perenne contemplazione di Cristo Crocifisso รจ potentissimo antidoto contro ogni alito di Satana nel nostro cuore.

Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci la gioia di contemplare Cristo Gesรน Crocifisso.

Fonte@MonsDiBruno

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