J.M. Nouwen – Pregare per i nostri nemici

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I cristiani si ricordano a vicenda nelle preghiere (Rm 1,9; 2Cor 1,11; Ef 6,8;Col 4,3) e cosรฌ facendo danno aiuto e forse salvezza a coloro per i quali pregano (Rm 15,30; Fil 1,19). Ma il testo decisivo sulla preghiera di compassione va al di lร  delle preghiere per i propri fratelli cristiani, per i membri della comunitร , per gli amici e i parenti. Gesรน dice senza possibilitร  di equivoci: ยซIo vi dico: amate vostri nemici e pregate per i vostri persecutoriยป (Mt 5,44); e nel profondo della sua agonia sulla croce, prega per coloro che lo stanno uccidendo: ยซPadre perdonali, perchรฉ non sanno quello che fannoยป (Lc 25,54). Qui viene reso visibile il vero significato della disciplina della preghiera. Pregare ci fa portare al centro del nostro cuore non solo coloro che ci amano, ma anche quelli che ci odiano. Questo e possibile unicamente se siamo disposti a fare dei nostri nemici parte di noi stessi, convertendoli in tal modo innanzitutto nel nostro cuore. La prima cosa che siamo chiamati a fare quando pensiamo agli altri come a dei nemici, รจ pregare per loro. Non รจ davvero cosa facile.

Ci vuole disciplina per far entrare nel profondo del nostro cuore coloro che ci odiano o coloro verso i quali nutriamo sentimenti di ostilitร . Le persone che ci rendono la vita difficile e ci causano frustrazione, dolore e anche danno, sono le ultime ad avere una probabilitร  di trovare posto nel nostro cuore. Eppure ogni volta che superiamo l’intolleranza nei confronti dei nostri antagonisti e siamo disposti ad ascoltare il grido di coloro che ci perseguitano, riconosciamo anche in loro dei fratelli e delle sorelle.

Pregare per i nostri nemici รจ, dunque, un evento concreto, l’evento della riconciliazione. รˆ impossibile innalzare i nostri nemici alla presenza di Dio e contemporaneamente continuare a odiarli. Visti nel contesto della preghiera, anche il dittatore senza scrupoli e il torturatore perverso cessano di apparire come oggetto di paura, di odio e di vendetta, perchรฉ quando preghiamo siamo al centro del grande mistero della divina compassione. La preghiera trasforma il nemico in amico e per questo รจ l’inizio di una nuova relazione. Probabilmente non c’รจ preghiera tanto potente quanto quella per i nostri nemici. Ma รจ anche la preghiera piรน difficile, perchรฉ รจ la piรน contraria ai nostri moti naturali.

Questo spiega perchรฉ alcuni santi ritengono la preghiera per i nemici il principale criterio di santitร .

(J.M. Nouwen, Compassione, in ID., Mostrami il cammino. Meditazioni per il tempo di Quaresima, Brescia, Queriniana, 2003, 41).

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