Che cos’รจ che ci rassicurerebbe che non abbiamo sbagliato e che stiamo facendo la cosa giusta? Un segno ovviamente. La dittatura dei segni nasce da quel bisogno profondo che tutti abbiamo di sentirci rassicurati.
“Allora vennero i farisei e incominciarono a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova”. In ognuno di noi c’รจ un fariseo che vuole essere rassicurato. In tutti noi c’รจ una voce che dice piรน o meno allo stesso modo: “se ci sei batti un colpo”. Ma se la fede ci assecondasse in questo compulsivo e irrefrenabile bisogno di rassicurazione allora essa si trasformerebbe in una sorta di droga che da una parte avrebbe lo scopo di rassicurarci ma dall’altro ci toglierebbe un vero e pieno esercizio della libertร .
ร come quando si prendono delle medicine che da una parte ci aiutano ma dall’altra segnalano di “evitare di mettersi alla guida”. Gesรน non vuole mai togliere nulla al nostro protagonismo. Gesรน non vuole mai toglierci nulla della nostra libertร , della nostra capacitร di essere alla guida. Ed ecco il motivo per cui risponde in questo modo: <<Ma egli, traendo un profondo sospiro, disse: “Perchรฉ questa generazione chiede un segno? In veritร vi dico: non sarร dato alcun segno a questa generazione”>>.
Non bisogna credere per cercare segni straordinari, ma bisogna credere riconoscendo in tutto un segno straordinario del? amore di Dio. Infatti chi autenticamente crede non si lascia impressionare dagli effetti speciali, ma vive in maniera straordinaria le piccole cose, quelle che nessuno piรน guarda e che ormai si danno per scontate.
Una volta quando ero bambino un anziano sacerdote disse a quel manipolo di gente che sedeva nei banchi in una messa qualunque durante la settimana: ma se vi dicessi che dall’altra parte del paese c’รจ una statua che piange che cosa fareste? Andremmo tutti, disse una donna. Allora proseguรฌ l’anziano sacerdote: “E se vi dicessi che tra qualche istante verrร realmente Gesรน qui, proprio ora su questo altare nell’Eucarestia? Andreste via comunque?”. Silenzio.
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Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo di Mc 8, 11-13
Perchรฉ questa generazione cerca un segno?
