Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 3 Febbraio 2020

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Nella pericope letta e commentata sabato scorso abbiamo ascoltato come Gesรน abbia calmato il lago in tempesta semplicemente minacciando il vento impetuoso che lo stava agitando, esibendo davanti ai suoi discepoli un potere super-umano.

Anche oggi leggiamo che Gesรน opera un prodigio inaudito utilizzando semplicemente la parola, una parola piena di autoritร  e di potenza. Anche in questo caso Gesรน intima a uno spirito (qualcosa di simile a un vento gagliardo) di placarsi, di smettere di portare agitazione, squilibrio. Si tratta di uno spirito impuro che agita e sovverte lโ€™equilibrio e la pace di un essere umano creato a immagine e somiglianza del Creatore; uno spirito che si manifesta come una legione di passioni che conducono alla morte, allโ€™autodistruzione, alla rottura della comunione con gli altri esseri umani.

Gesรน viene a riportare equilibrio nella creazione, viene a riportare il creato allโ€™idea che il Creatore si era fatto di esso al momento di metterlo alla luce. Viene a riportare la calma, a togliere lโ€™agitazione. E lo fa con potenza, ma una potenza quieta, mite: con una mitissima potenza compie unโ€™opera di liberazione.

E questo รจ molto interessante: Gesรน non combatte il male con le armi del male, non risponde alla violenza con la violenza; al limite lascia che il male si faccia male da sรฉ: โ€œGli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitรฒ giรน dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mareโ€ (v. 13). Non riporta la calma, la quiete dellโ€™โ€œin-principioโ€, utilizzando la violenza, perchรฉ la violenza non fa altro che aumentare lโ€™agitazione. Gesรน non รจ come uno dei potenti di questo mondo che pensano di fermare le guerre, le violenze, attraverso altre guerre, altre violenze. Gesรน placa lโ€™agitazione del lago, lโ€™agitazione di questโ€™uomo, con la determinatissima mitezza della sua parola. Questo รจ molto divino, non cโ€™รจ dubbio.

Uno potrebbe dire: โ€œFacile per Dio esibire una potenza mite, unโ€™autoritร  quieta capace di operare prodigi!โ€. Diciamo: โ€œOnnipotente nellโ€™amoreโ€; e pensiamo: โ€œGiร !, comunque โ€˜onnipotenteโ€™โ€… Perรฒ Gesรน questa stessa mite potenza lโ€™ha esibita sulla croce, allorchรฉ ha rinunciato a scendere da essa e salvare se stesso, ovvero rinunciando a chiamare in proprio soccorso le dodici legioni di angeli sulle quali pure poteva contare. Gesรน rinuncia a salvare se stesso per salvare gli altri. Insomma, non dobbiamo dimenticarci che la mite autoritร  di Gesรน non รจ a basso prezzo, รจ sempre a prezzo della sua vita.

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Questo vale anche per il Santo – sempre sia benedetto -, il quale, se cosรฌ si puรฒ dire, ha creato ogni cosa rinunciando a una parte di sรฉ, acconsentendo, in un certo senso, a perdere parte della propria divina solitudine, forse anche a perdere parte della propria onnipotenza, creando unโ€™alteritร  di fronte a sรฉ dotata di volontร  propria, di libertร  di scelta. Il nostro Dio non รจ il capo assoluto di un regime totalitario, lo chiamiamo โ€œPadreโ€ perchรฉ รจ lโ€™origine della vita.

รˆ per narrarci la libertร  che il Padre offre alle sue creature che Gesรน evita di legare a sรฉ lโ€™uomo che ha appena liberato dal caos della legione di demoni: โ€œVaโ€™ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciรฒ che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per teโ€ (v. 19). Non ne fa un terreno di conquista: come il Padre ci ha creati per la libertร , cosรฌ il Figlio opera la nostra liberazione rinviandoci alla veritร  della nostra vita.

fratel Stefano

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Esci, spirito impuro, da quest’uomo!
Dal Vangelo secondo Marco Mc 5, 1-20 In quel tempo, Gesรน e i suoi discepoli giunsero allโ€™altra riva del mare, nel paese dei Gerasรจni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perchรฉ piรน volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva piรน a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesรน da lontano, accorse, gli si gettรฒ ai piedi e, urlando a gran voce, disse: ยซChe vuoi da me, Gesรน, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!ยป. Gli diceva infatti: ยซEsci, spirito impuro, da questโ€™uomo!ยป. E gli domandรฒ: ยซQual รจ il tuo nome?ยป. ยซIl mio nome รจ Legione โ€“ gli rispose โ€“ perchรฉ siamo in moltiยป. E lo scongiurava con insistenza perchรฉ non li cacciasse fuori dal paese. Cโ€™era lร , sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: ยซMandaci da quei porci, perchรฉ entriamo in essiยป. Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitรฒ giรน dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella cittร  e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesรน, videro lโ€™indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto allโ€™indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: ยซVaโ€™ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciรฒ che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per teยป. Egli se ne andรฒ e si mise a proclamare per la Decร poli quello che Gesรน aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati. Parola del Signore

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